Nella società contemporanea non poche persone utilizzano le reti sociali digitali e altre piattaforme on-line per condividere con i propri follower messaggi religiosi e spirituali, utilizzando un linguaggio innovativo. Si tratta di «influencer digitali della fede». In particolare in Brasile esiste un gran numero e una grande varietà di persone che lavorano sulle reti sociali digitali in nome della fede cattolica, costituendo un fenomeno che può essere meglio compreso solo in modo inter- e trans-disciplinare.
Proprio nello sforzo di scrivere della maternità in termini positivi, sfidando anche la gran parte della lettura critica femminista, la filosofa sostiene la necessità di riconcettualizzare il rapporto tra umano e zoe (la vita infinita, indistruttibile di tutti i viventi), tra umano e ambiente diremmo oggi, secondo una prospettiva non-antropocentrica.
Il volume raccoglie i tre interventi portati in quell’alto consesso, dai quali possiamo estrarre un’intenzione comune: la necessità, come precisa Lucia Vantini, di dismettere una volta per tutte la pratica del sorvolo, cioè la tendenza radicata di sorvolare sulle «cattive sintesi», sul «falso universale» che vorrebbe tenerci tutte e tutti dentro, come quando si dice fratelli ma s’intende anche sorelle.
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