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Attualità
Attualità, 8/1992, 15/04/1992, pag. 241

Gerusalemme: il coprifuoco

Giustizia e pace

Leggi anche

Documenti, 2023-1

Verità e giustizia dopo la guerra

Conferenza europea delle commissioni Giustizia e pace

In occasione della Giornata mondiale dei diritti umani, il 10 dicembre 2022, la Conferenza europea delle commissioni Giustizia e pace ha proposto una riflessione sulla giustizia postbellica (ius post bellum), dal titolo Verità e giustizia. I pilastri della giustizia del dopoguerra, pubblicata il 9 dicembre. In essa si afferma la necessità che «la comunità internazionale si impegni a sviluppare uno ius post bellum vincolante nell’ambito del diritto internazionale», basandosi su alcune fonti recenti, come il concetto di responsabilità di proteggere, ma anche sull’insegnamento sociale cattolico, che «può fornire un importante impulso per lo sviluppo formale di uno ius post bellum, nella misura in cui insiste sulla verità e sulla giustizia come pilastri fondamentali per la risoluzione di un conflitto armato».

La Conferenza europea è l’alleanza delle commissioni nazionali Giustizia e pace in Europa, che lavorano per la promozione della giustizia, della pace e del rispetto della dignità umana. Ne fanno parte le commissioni Giustizia e pace di Albania, Austria, Belgio, Bosnia ed Erzegovina, Cechia, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra e Galles, Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Scozia, Serbia, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina, Ungheria. 

Attualità, 2017-10

Israele - Palestina: no alla normalizzazione

Commissione Giustizia e pace dell'Assemblea degli ordinari cattolici di Terra santa

Alla vigilia dell’anniversario della Guerra dei sei giorni (5-10 giugno 1967), la Commissione Giustizia e pace dell’Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa riunita a Gerusalemme ha reso noto un duro comunicato sul tema del rischio della «normalizzazione» della situazione israelo-palestinese. Lo pubblichiamo in una nostra traduzione dall’inglese (red.).

Documenti, 2015-14

Il nazionalismo dell'esclusione

Conferenza delle Commissioni giustizia e pace d'Europa
«Per i cristiani, la nazione non può rappresentare il valore supremo e ogni sentimento di supremazia nazionale è ingiustificabile». Un appello contro i nazionalismi e le esclusioni politiche e sociali risorgenti è stato lanciato, lo scorso 18 febbraio, all’inizio della Quaresima, dalla Conferenza delle 31 Commissioni giustizia e pace d’Europa (Justitia et Pax Europa) in una nota che ha lanciato l’iniziativa annuale congiunta per il 2015. Un fenomeno trasversale che «suscita molte inquietudini», lo definisce la nota, che si è evidenziato nei risultati delle recenti elezioni regionali, nazionali ed europee. L’invito a tutti gli attori della società civile è quello di «manifestare una reazione ferma alla crescita del razzismo e della xenofobia». La legittima rivendicazione dell’autonomia nazionale non può essere perseguita a scapito del «rispetto della dignità umana», che sta al cuore del progetto europeo. Ai responsabili politici si chiede, infatti, di rinnovare l’impegno a favore dell’integrazione europea «attraverso una lettura positiva e una critica costruttiva del processo e resistendo alla tentazione di fare dell’Unione Europea il capro espiatorio di fronte a problemi che hanno origini nazionali».