A
Attualità
Attualità, 18/2002, 15/09/2002, pag. 639

Lumen gentium: retrospettiva e prospettive

P. Walter

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Attualità, 2012-16

Il concilio Vaticano II nella storia della teologia. Continuità o discontinuità?

P: Walter
L’11 ottobre 1962, con il discorso Gaudet mater Ecclesia, Giovanni XXIII apriva solennemente il concilio Vaticano II, «un’impressionante autoriforma della coscienza della Chiesa nell’orizzonte della modernità» (F.-X. Kaufmann). Cinquant’anni dopo, la Chiesa cattolica è come allora alle prese con turbinosi cambiamenti del paradigma sociale e antropologico, che s’innestano sulla postmodernità come allora erano generati dalla modernità. E si chiede – per esempio con l’imminente Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione e con l’Anno della fede che inizia non casualmente lo stesso 11 ottobre – come rendere comprensibile il messaggio del Vangelo per l’uomo contemporaneo, come cogliere e interpretare le domande di quanti «sono… in una sincera ricerca del senso ultimo e della verità definitiva sulla loro esistenza e sul mondo» (Benedetto XVI). «La continuità del Concilio e della sua attuale interpretazione consiste nel vivere la fede trasmessa e la pratica a essa corrispondente in modo che vengano percepite come ulteriore sviluppo del messaggio originario» (P. Walter), dando piena attuazione allo stile di «contemporaneità critica» affermato dal Vaticano II.
Attualità, 2008-20

Il peso della storia per la teologia: Dio nel frammento

P. Walter
La salvezza viene talora presentata ai giovani come evento senza storia. L’assenza della storia non si configura come pericolosa solo per l’auto-comprensione delle società, ma anche per la Chiesa. Senza le tradizioni della fede cristiana il senso della Chiesa diviene non più percettibile. Il confronto tra storia e teologia, il significato reciproco della loro co-appartenenza divengono essenziali. Oltre lo «storicismo» e il «relativismo» è forse percorribile la via di una relatività come luogo di relazione aperta in questo reciproco confronto. I due saggi che presentiamo, quello dello storico Paolo Prodi e quello del teologo Peter Walter, sono stati presentati a Bologna il 3 dicembre scorso, durante il terzo convegno della Facoltà teologica dell’Emilia Romagna.