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Attualità
Attualità, 14/2003, 15/07/2003, pag. 477

Argentina: Il kirchnerismo

W. Uranga

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Attualità, 2013-6

Argentina - Il vescovo Bergoglio: il papa venuto dal Sud: Da conservatore ad amico dei poveri

W. Uranga
Lui stesso si è definito come il papa che i cardinali sono andati a prendere «quasi alla fine del mondo». Jorge Bergoglio, argentino, 76 anni, dal 13 marzo scorso è Francesco, il papa della Chiesa cattolica. È un sacerdote di solida formazione teologica e filosofica, ma anche un uomo di profonda spiritualità, nonché studioso di problemi politici e sociali. È dall’età di 37 anni che è abituato a esercitare il discernimento e a prendere delle decisioni: a quell’età fu eletto superiore provinciale della sua congregazione religiosa, la Compagnia di Gesù, in Argentina.
Attualità, 2012-22

Argentina - Chiesa e dittatura: la verità ancora oscura

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Nell’aprile 2012 il giornalista argentino Ceferino Reato ha pubblicato il libro Disposición final, frutto di un’intervista di venti ore, presso il carcere in cui è detenuto, al dittatore Jorge Rafael Videla, condannato dalla giustizia argentina all’ergastolo dopo aver accertato la sua responsabilità diretta in crimini contro l’umanità. Nel libro l’ex tenente generale, che guidò il colpo di stato del 1976, ammette che le forze armate argentine uccisero tra le settemila e le ottomila persone, giustificando questi atti come parte della «lotta contro la sovversione», e sottolinea che i golpisti ebbero la collaborazione delle autorità della Chiesa cattolica di allora.
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Argentina-Chiesa e consumo di droga: a nome dei poveri. I vescovi si oppongono alla depenalizzazione

W. Uranga
Nelle due camere del Congresso argentino sono stati depositati alcuni progetti di legge destinati a depenalizzare il possesso di droga per uso personale. La maggior parte di queste iniziative, presentate da parlamentari delle varie forze politiche e anche dalle forze di governo, parte dal presupposto che l’attuale legislazione non è sufficiente a evitare la diffusione di droghe dannose alla salute, per il semplice motivo che le sanzioni colpiscono i consumatori, mentre non vengono perseguiti i responsabili del traffico e dello spaccio degli stupefacenti. Le leggi argentine puniscono attualmente con il carcere chiunque sia sorpreso in possesso di droghe, anche quando le stesse sono destinate all’uso personale. I dati ufficiali registrano negli ultimi anni un aumento sostanzioso del consumo di cannabis (specialmente tra i giovani), di paco (un sottoprodotto della pasta base di cocaina, con un alto potere distruttivo sull’organismo) e, in minor misura, di cocaina, di altre sostanze stupefacenti e di anfetamine.