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Attualità

Attualità, 12/2008

Unione Europea - Un nuovo stallo: Decisioni e valori

Red.
Con il referendum del 12 giugno scorso, l’Irlanda ha scelto di non ratificare il Trattato di Lisbona, testo compromissorio che aveva sostituito il Trattato costituzionale europeo, già bocciato dalla Francia e dai Paesi Bassi nel 2005. Un nuovo, duro colpo al processo d’integrazione politica dell’Unione Europea e un duro colpo alla credibilità irlandese nell’Unione.

Balcani - Chiese e comunismo: I sepolcri e la pietà. Sul diritto a una sepoltura e alla memoria

V. Košic, A. Stres, P. Sudar
Le commissioni di Giustizia e pace delle conferenze episcopali di Bosnia- Erzegovina, Croazia e Slovenia hanno reso pubblica, il 13 maggio scorso a Zagabria, una dichiarazione sulle vittime e i sepolcri nascosti della II guerra mondiale e del periodo postbellico. La dichiarazione s’intitola: «Sul diritto a una sepoltura e i doveri della pietà». Di fatto è il primo documento condiviso dai vescovi dei tre paesi sul sistema repressivo e sui crimini commessi dal regime comunista a partire dall’autunno del 1944. Il testo affronta la necessità morale e storica che accanto all’investigazione, alla documentazione e alla condanna dei crimini perpetrati dai totalitarismi etno-nazionalisti (fascista e nazista) si giunga anche a un medesimo processo per le persecuzioni e i crimini del totalitarismo comunista. In particolare, i vescovi chiedono che vengano rintracciati e ricostituiti degnamente i luoghi delle fosse comuni e dei cimiteri di fatto, dove sono stati nascosti i corpi di migliaia di persone, annullandone la memoria e impedendone il suffragio. Inoltre chiedono ai rispettivi paesi di avviare un processo di verità e di riconciliazione delle memorie, alla stregua di quanto fatto in altri paesi dove i segni dell’odio hanno lasciato ferite storiche profonde. I vescovi condannano anche le eventuali responsabilità di cattolici coinvolti nei crimini perpetrati. Un primo passo per cercare di superare la cultura dell’odio, che si è nuovamente espressa nelle ultime guerre balcaniche.

Ecumenismo - Evangelici: Le possibilità non sono esaurite. Intervista a O.H. Pesch

U. Ruh
Sull’ultimo numero di Herder Korrespondenz (giugno 2008) appare questa intervista del direttore, Hulrich Ruh, a Otto Hermann Pesch, docente emerito di Teologia sistematica ad Amburgo (Germania) assai noto anche in Italia, dove le sue opere sono pubblicate dall’editrice Queriniana (cf., ne Il Regno, due suoi saggi: «Il ministero ecclesiale. Forme in evoluzione» (7,2005,28ss); e «La terza epoca della storia della Chiesa», (20,2005,704ss). Si ringraziano l’autore e l’editore per averci autorizzato a pubblicarla in una nostra traduzione dal tedesco.

Romania - Ecumenismo: La comunione di Corneanu.

M. Mattè
Domenica 25 maggio, a Timisoara (Romania) viene inaugurata la nuova chiesa greco-cattolica dedicata a S. Maria, regina della pace e dell’unità; il titolo patronale spiega la presenza del pastore della Chiesa ortodossa romena (COR) Nicolae Corneanu, arcivescovo della città e metropolita del Banato, insieme al nunzio F.J. Lozano, il vescovo latino di Timisoara, M. Roos e il vescovo greco-cattolico di Lugoj, A. Mesian. L’assemblea ha raccolto in maggioranza fedeli greco-cattolici, ma anche numerosi ortodossi. Durante la celebrazione, il metropolita Corneanu spontaneamente si accosta alla mensa eucaristica e comunica al pane e al calice.

CEI - LVIII Assemblea: senza trattenere la voce. I giovani, la testimonianza e il problema di Dio

G. Brunelli
Il tema principale affrontato dalla LVIII Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana, celebrata a Roma dal 26 al 30 maggio scorsi, ha riguardato l'annuncio del Vangelo alle nuove generazioni. Non sono naturalmente mancate altre riflessioni e valutazioni legate all'attuale momento della vita della Chiesa in Italia: dal sostegno economico alla Chiesa, ricorrendo quest'anno il ventesimo del documento Sovvenire alle necessità della Chiesa, all'insegnamento della religione cattolica, alla presentazione degli atti della 45a Settimana sociale dei cattolici italiani; né sono mancati i riferimenti all'attualità politica, essendo questa la prima assemblea dopo le elezioni politiche e la schiacciante vittoria del nuovo centrodestra di Berlusconi.

Italia - Immigrati a Roma: L'immigrazione normale. Il dossier statistico della Caritas

M.P. Nanni, F. Pittau
a città di Roma, che da sola conta 250.640 residenti stranieri all’inizio del 2007, con i comuni della cintura – dove gli immigrati tendono in misura crescente a trasferirsi – costituisce in Italia, insieme a Milano, il polo metropolitano di maggiore concentrazione della popolazione immigrata. Qui l’immigrazione presenta una grande vivacità, innanzitutto per il policentrismo delle presenze, ma anche per la molteplicità delle offerte culturali, dei progetti e dei programmi d’azione e per la dimensione sempre più globalizzante assunta sullo scenario internazionale. L'immigrazione, insomma, è andata intrecciandosi sempre più con lo sviluppo del territorio romano. Di questa «nuova» presenza si ha, però, un’immagine spesso distorta, e non perché non assuma una valenza problematica, cosa impensabile in un fenomeno sociale dalle dimensioni così ampie. La nota stonata consiste nell’inquadrare l’immigrazione come un «unico grande problema», dimenticando i benefici che apporta alla nostra vita quotidiana, oltre che a livello demografico e di macroeconomia. Si tratta di interpretazioni univoche, spesso fondate sulle percezioni soggettive o su visioni di stampo pregiudiziale e stereotipato che continuano a resistere.

Italia - Immigrati: I romeni, l'integrazione, la sicurezza

M.E. Gandolfi
I romeni sono, insieme ai bulgari, gli ultimi arrivati nell’Unione Europea. Questa è una connotazione storica, un puro dato di fatto. Invece, ciò che rammarica è che sono anche gli ultimi nella già precaria considerazione che si ha degli immigrati in Italia. Hanno attratto su di sé la percezione negativa che alcuni anni fa caratterizzava i marocchini e poi gli albanesi. Purtroppo il quadro si aggrava ulteriormente quando i cittadini provenienti dalla Romania sono di etnia rom. In questo caso alla scarsa considerazione, troppo spesso, s’accompagna un sentimento palesemente ostile, i cui toni, in certi casi, rasentano il disprezzo». Sono le parole che hanno aperto l’intervento di mons. Vittorio Nozza, direttore della Caritas italiana, alla presentazione della ricerca curata assieme ai redattori del Dossier statistico immigrazione Caritas/Migrantes e ad alcuni ricercatori romeni sull’immigrazione dalla Romania verso l’Italia il 12 giugno scorso.

Gran Bretagna - Chiesa cattolica: Giunge silenziosa. La fede nell'Areopago moderno

C. card. Murphy O'Connor
Per parlare di «Fede in Gran Bretagna oggi» occorre umiltà. Tutto quello che abbiamo, infatti, anzi, tutto quello che siamo, proviene dal modo in cui altri hanno vissuto concretamente la loro fede in Gran Bretagna. Nessuno si dà la fede da solo. Essa ci viene trasmessa sempre attraverso la bontà, l’esempio e l’intuizione di altri: questo è il significato della tradizione, e le radici di questa tradizione sono legate alla bontà, all’esempio e all’intuizione del nostro Signore Gesù, il verbo di Dio fatto carne, nella tradizione ebraica da cui egli attinge e nella tradizione cristiana che egli crea in virtù della sua presenza risorta.

Québec - Congresso eucaristico: Segni pubblici della fede. Istanze nazionali e laicità

L. Prezzi
Che cosa hanno in comune la celebrazione del XLIX Congresso eucaristico internazionale (Canada, Québec 15-22 giugno), la memoria dei 400 anni dello stato del Québec e la pubblicazione alla fine di maggio del voluminoso rapporto della Commissione governativa Bouchard-Taylor sulle pratiche di conciliazione dei conflitti etnicoculturali e religiosi? Ciascun evento ha la propria logica e tuttavia tutti sono segnati dal tema delle radici storiche cristiane e dei nuovi problemi legati alla presenza pubblica dei segni religiosi.

Paraguay - Mons. Lugo: Definire non è urgente

M. Castagnaro
I rapporti della Santa Sede col Paraguay non cambieranno. Il popolo ha fatto la sua scelta. E tutti ci auguriamo il bene del paese. La questione è come definire lo status di mons. Lugo. Le autorità competenti rifletteranno e approfondiranno con calma, dal punto di vista canonico, quale può essere la migliore soluzione. Non è un problema molto urgente». Con questi toni distensivi p. Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, ha commentato l’elezione alla presidenza della Repubblica, il 20 aprile, di mons. Fernando Lugo, vescovo emerito di San Pedro Apostol sospeso a divinis dopo essersi candidato alla massima carica dello stato per l’Alleanza patriottica per il cambiamento che ha sconfitto Blanca Ovelar, in lizza per l’Associazione nazionale repubblicana, più nota come Partido colorado, ininterrottamente al potere dal 1947.

Salvador - Vescovi: Un progetto per la morte

M. Castagnaro
Proteggiamo la casa di tutti». Questo il titolo del pronunciamento reso pubblico dalla Conferenza episcopale del Salvador (CEDES) per esprimere «preoccupazione profonda» di fronte alla «possibilità che sia autorizzato lo sfruttamento di miniere di metalli preziosi, a cielo aperto o sotterranee, soprattutto nella zona settentrionale del paese» e per dichiarare il proprio appoggio «alla decisione del governo di non consentirlo».

Santa Sede-Agostino Casaroli: dialoghi d'inverno. Un convegno in vaticano nel decennale della morte

G. Brunelli
Ricercare, costruire la pace e assicurare alla Chiesa le condizioni per svolgere la propria azione nella libertà e nella pace: fu questa la sua azione paziente e faticosa; per questo si spese con piena fiducia, sapendo che la pace anzitutto e soprattutto è dono di Dio, da implorare con fede e orante perseveranza». E, ancora, citando Fenelon: «Pro Cristo legatione fungimur (…). L’azione pastorale e diplomatica del card. Casaroli, che coincide in gran parte con la cosiddetta Ostpolitik della Chiesa, si muove in effetti fra questi due poli: il bene della Chiesa, “essere ambasciatore di Cristo”, e la ricerca del dialogo possibile, “per tutto riconciliare”». Con queste espressioni efficacemente sintetiche, il segretario di stato vaticano, card. Tarcisio Bertone, ha ricordato, nella sua prolusione al convegno «L’Ostpolitik di Agostino Casaroli (1963 - 1989)», l’opera e lo spirito del card. Casaroli nel decennale della morte.

Neocatecumenali - Pontificio consiglio per i laici: Statuti definitivi

L. Prezzi
La consegna ufficiale degli Statuti definitivi del Cammino neocatecumenale è avvenuta il 13 giugno scorso presso il Pontificio consiglio per i laici. Dopo sei anni dall’approvazione ad experimentum il 29.6.2002 (cf. Regno-doc. 15,2002,472; Regno-att. 14,2002.452) si è giunti ora al passo definitivo. Con il coinvolgimento di cinque diversi dicasteri romani (Congregazione per la dottrina della fede, per il clero, per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, per l’educazione cattolica) viene confermata l’identità del Cammino non come movimento né come associazione, ma come «itinerario di formazione cattolica» (Decreto), come «una delle modalità di attuazione diocesana dell’iniziazione cristiana» (art. 1 § 2).

Stati Uniti - Legionari: Il vescovo chiede

M.E. Gandolfi
Dopo la morte a gennaio del fondatore p. Maciel Degollado (cf. Regno-att. 4,2008,82), la congregazione dei Legionari di Cristo e il collegato movimento laicale Regnum Christi stanno affrontando – come altri movimenti e associazioni – la prova del carisma interpretato e vissuto dalla dirigenza di seconda generazione a cui si aggiunge – nel loro caso – la presa di distanza dalle pesanti accuse di violenza sessuale rivolte al fondatore e implicitamente avallate dai provvedimenti della Congregazione per la dottrina della fede. Un esempio di questa evoluzione è dato dal caso dell’arcidiocesi di Baltimora (USA), dove ai primi di giugno il vescovo mons. Edwin O’Brien ha redatto un preciso protocollo che le due entità dovranno seguire in diocesi, reso noto anche grazie a un’intervista concessa al National Catholic Reporter.

La nuova Bibbia di Gerusalemme. La parola di Dio nel flusso della storia

P. Garuti
il domenicano Marie-Joseph Lagrange nel 1890 fondò a Gerusalemme un’École pratique d’études bibliques, anticipando di poco la Providentissimus Deus, e fu poi vittima illustre della persecuzione antimodernista degli anni di Pio X. Lagrange fu precisamente l’incarnazione del pensiero che trovò espressione in Leone XIII: il testo non vive solo del testo, né delle letture e delle sistematizzazioni ideologiche che se ne possono trarre, vive anche della storia umana, dell’ambiente etnografico, geografico, fisico in cui ha visto la luce. Ma Lagrange, che pure dovette piegarsi a tutte le esigenze e ai rischi della ricerca filologica, archeologica, documentaria, non fu mai maestro del sospetto.

La Bibbia di Gerusalemme: A gennaio la nuova edizione

A. Filippi
La Bibbia di Gerusalemme è la Bibbia più diffusa a livello mondiale in tutto il Novecento e anche al presente. A livello mondiale, perché è stata tradotta nelle lingue più diffuse nel mondo cristiano. In italiano è stata tradotta dalle Edizioni Dehoniane Bologna (EDB). Si chiama Bibbia di Gerusalemme perché è stata realizzata alla Scuola biblica e archeologica francese, che ha sede a Gerusalemme, poco fuori dalla Porta di Damasco, gestita con una forte impronta internazionale dai padri domenicani francesi.

G.C. Pagazzi, C'è posto per tutti. Legami fraterni, paura, fede

P. Cabri

R.L. Wilken, I cristiani visti dai romani

F. Pieri

G. Cranz, L'ombra della guerra. Il 1945, l'Italia

A. Deoriti

Sinodo - Instrumentum laboris: Bibbia, fede e cultura

L. Prezzi
Nella presentazione dell’Instrumentum laboris (cf. Regno-doc. 11,2008,321ss) del prossimo sinodo («La parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa»; Roma 5-26.10.2008), che rielabora i molti materiali pervenuti come reazione ai Lineamenta (Regno-doc. 9,2007,257), vi sono stati due accenni rivelatori. Il primo da parte del segretario generale del sinodo, mons. N. Eterovic, sul ruolo di riferimento del papa; il secondo di mons. F. Frezza, sottosegretario del sinodo, sui timori di un arretramento rispetto alle posizioni della costituzione conciliare Dei verbum.

Studi biblici - Fonti: I Vangeli gnostici. Il processo di trasmissione delle parole di Gesù

C. Gianotto
Anche gli gnostici, almeno quelli che si presentavano come cristiani, si sono inseriti a pieno titolo in quel processo di elaborazione della memoria iniziato all’interno del movimento di Gesù subito dopo la morte violenta del capo carismatico. E in questo contesto hanno contribuito anch’essi alla produzione di quella che H. Koester ha proposto di chiamare Gospel literature. Sulla base del panorama della produzione più antica di questo tipo di letteratura che abbiamo brevemente schizzato possiamo constatare che gli gnostici hanno svolto un ruolo molto importante nel processo di trasmissione delle parole di Gesù (Sayings Gospels), ma restano praticamente assenti nell’attività di produzione di Narrative Gospels. Questa è una prima caratteristica della letteratura gnostica: una grandissima attenzione nei confronti dell’insegnamento di Gesù, di quello che Gesù aveva detto e rivelato, da un lato, e dall’altro uno scarsissimo interesse per l’attività di Gesù, per ciò che Gesù aveva fatto.

Monserrat - Studi biblici: Confronto sulla gnosi

P. Stefani
In Catalogna, tra Montserrat e l’Università di Barcellona, si è svolto, dal 15 al 18 giugno 2008, un seminario di studi sui Vangeli gnostici organizzato da Biblia e dal locale monastero benedettino con la collaborazione dello storico ateneo catalano. Esso ha dato occasione di ripensare a una serie di problemi tornati a suscitare ampio interesse. Come ben mostrato dalla relazione di Claudio Gianotto qui pubblicata (cf. in questo numero a p. 408), la necessità di passare attraverso questioni terminologiche sottili, in questo caso, è un obbligo se non si vuole cadere in abbagli che precludono la comprensione di un fenomeno variegato e difficile da decifrare. Pur non avendo ancora raggiunto la frequenza con la quale si ricorre al termine «manicheo», infatti, anche la qualifica di «gnostico» non di rado viene impiegata come una specie di etichetta ideologica da riservare agli avversari. Tuttavia è ben vero che non è sempre facile, anche limitandosi ad ambiti più pertinenti, tracciare confini del fenomeno.

Passi del dialogo anglicano-luterano.

R. Burigana

Il Sinodo dei luterani in Italia.

R. Burigana

Dialogo interreligioso e istituzioni europee.

R. Burigana

L’arcivescovo Rowan Williams a Roma.

R. Burigana

Un ponte tra cattolici e ortodossi in Romania.

R. Burigana

La visita ufficiale di Karekin II a Roma.

R. Burigana

Prove di dialogo nel mondo ortodosso.

R. Burigana

La KEK e le istituzioni europee.

R. Burigana

Benedetto XVI e il dialogo con i buddhisti.

R. Burigana

Un patriarca ad interim nella Chiesa ortodossa serba.

R. Burigana

Dialogo informale tra anglicani e ortodossi.

R. Burigana

Gli ortodossi americani a Mosca.

R. Burigana

Il card. Walter Kasper in Russia.

R. Burigana

Azione cattolica italiana.

L. Accattoli

Cina.

L. Accattoli

Legge italiana sull’aborto.

L. Accattoli

Gantin.

L. Accattoli

Precarietà economica delle famiglie.

L. Accattoli

Omosessualità e sacerdozio.

L. Accattoli

Savona e Genova.

L. Accattoli

Donna prete.

L. Accattoli

CEI e nuovo clima politico.

L. Accattoli

Su un termine fondamentale dell'identità europea: Ambivalenza del Logos?

K. Müller
Ritornare sulla lezione di Regensburg è oggi proficuamente possibile. Una volta diradate le polemiche sulla questione islamica, del resto a latere nel discorso di papa Ratzinger, è opportuno affrontare il tema centrale e decisivo per il cristianesimo occidentale: il legame tra il discorso cristiano su Dio e il concetto filosofico di ragione. Analogamente, emergono con chiarezza i veri interlocutori dell’intervento di Ratzinger: i rappresentanti delle tradizioni protestanti e della cultura laica europea. Klaus Müller, della Facoltà teologica dell’Università di Münster, sceglie d’intervenire sul termine filosofico e teologico fondamentale della lezione di Regensburg: logos. Esso è parte costitutiva dell’identità culturale dell’Europa e condetermina il pensiero religioso. Segno distintivo dell’età moderna, fortemente criticata dall’approccio postmoderno e oggi recuperato, il termine logos gioca un ruolo ambivalente e irrisolto tra ragione strumentale e fondamento teologico.

Per non dimenticare (o forse per sapere)

P. Stefani
Mi piacerebbe raccontarti una storia nella quale un nazista mi abbia detto chinati, così non devo picchiarti, oppure nasconditi, così non ti vedo, oppure svignatela e sparisci, così riuscirai a prendere il pane che sta sul tavolo. Una cosa del genere te la racconterei con entusiasmo. Ma purtroppo non posso. Non è accaduta in nessuno dei campi di concentramento nei quali sono stata. Da nessuna parte (…). Ad Auschwitz si costruisca un camino che mandi fiamme! Non uno solo! Cinque! Che ardano giorno e notte. Se ci si trova in una baracca e si guarda ogni giorno il camino che sprigiona tanto chiarore, nel bosco, il fuoco arde, l’odore arriva e tu avverti la presenza degli esseri umani!

Kosovo: le sue ragioni

suor Maria Lucia

Testimonianza per Ballestrero

C. Ghidelli

Batto le mani a Paolo Giuntella. Giullare della "speranza imprudente"

L. Accattoli
«La vita è più bella della prudenza. E anche Dio con l’incarnazione del suo Logos una certa imprudenza l’ha commessa. Il Natale è la nostra imprudente speranza di vincere la scommessa della vita»: con questo sms Paolo Giuntella aveva augurato l’ultimo «buon Natale» agli amici. Da esso parto per ricordare l’«imprudente speranza» che Paolo ha saputo attestare fino all’ultimo. Se ne è andato il 22 maggio a 61 anni, stremato dal male, eppure, anche noi che sapevamo, abbiamo avuto l’impressione che sia partito all’improvviso, avendolo visto con trepidazione al Tg1 che teneva ancora la postazione del Quirinale nei giorni di avvio del III governo Berlusconi.