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Attualità
Attualità, 22/2009, 15/12/2009, pag. 777

Chiesa e secolarizzazione. Cristianesimo come religione: l'autocoscienza dei credenti

P. Stefani
Tra religione e fede esiste un rapporto più dialettico che alternativo. La fede infatti si esplica come una specie di coscienza critica della religione. Il cattolicesimo ufficiale oggi tende a presentarsi come religione soprattutto in relazione a tre riferimenti principali: l’affermazione secondo cui il Logos razionale fonda il tutto e si esprime nella legge naturale; la peculiarità paradigmatica della «storia sacra» ebraico-cristiana; la sua volontà di prospettarsi come la vera Chiesa. Una componente qualificante della fede è di presentarsi come memoria del kerygma originario che, lungi dal voler fondare una nuova religione, affermò una modalità di vita, resa possibile dall’annuncio, basata su una maniera specifica di percepire il tempo e di rapportarsi con il prossimo. Nei nostri tempi religione e fede sono diversamente sfidate dalle visioni cosmologiche, biologiche, valoriali e dalle prassi comunicative presenti nelle società. Per esemplificare, Piero Stefani si affida alla domanda su dove abiti Dio. La risposta a questo interrogativo apre il campo alla dimensione dell’accoglienza (e del rifiuto) e induce a riflettere sul comportamento richiesto ai credenti in relazione sia alla sfera pubblica propria di società pluraliste sia alla prassi intraecclesiale. «Si deciderà la Chiesa a cogliere la sua occasione storica e a riprendere la sua vocazione messianica?», si chiede in conclusione Giorgio Agamben. «Il rischio è che essa stessa sia trascinata nella rovina che minaccia tutti i governi e tutte le istituzioni della terra».

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