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Attualità

Attualità, 12/2010

Cipro - Benedetto XVI: pagine nuove. Su ecumenismo, islam e pace

A.M. Valli
La benedizione del papa a un piccolo albero di ulivo. Si è conclusa così la visita di Benedetto XVI a Cipro (4-6.6.2010), la prima di un pontefice sull’isola evangelizzata duemila anni fa da Paolo, Barnaba e Marco e oggi divisa in due parti: a Sud la Repubblica di Cipro, di lingua e cultura greca e con popolazione in massima parte ortodossa, al settentrione la Repubblica turca di Cipro del Nord, riconosciuta a livello internazionale solo da Ankara e con popolazione in maggioranza di religione islamica.

Chiesa e pedofilia: Il mea culpa di Benedetto

G. Brunelli
L’11 giugno scorso, festa del Sacro Cuore di Gesù, il papa ha celebrato in San Pietro la conclusione dell’anno sacerdotale alla presenza di oltre 16.000 preti. Anno drammatico proprio sotto il profilo delle vicende che hanno fatto ulteriormente emergere il coinvolgimento in molti paesi di un elevato numero di sacerdoti in casi di violenza ai minori. Anno che ha negato ogni tentazione clericale o di trionfalismo e che ha in certo modo preteso umiltà, verità, rinnovamento.

Turchia - Uccisione mons. Padovese: colpire i simboli. La sequela di Cristo e l'offerta del sangue

L. Accattoli
Forse nessuno quanto il patrologo e vescovo Luigi Padovese aveva meditato sulla Turchia come terra martiriale e sulla vocazione al dono della vita che tende a caratterizzare i portatori di responsabilità ecclesiali – specie cattolici e protestanti – nelle regioni dell’attuale risveglio islamico. La rivista Anatolia ieri e oggi e il sito web www.anadolukatolikkilisesi.org, che aveva creato appena nominato vicario apostolico dell’Anatolia (2004), hanno questa vocazione tra i temi dominanti. Riascoltata ora, l’intervista del febbraio scorso a Radio vaticana, nel quarto anniversario dell’uccisione di Andrea Santoro, suona come previsione del proprio martirio: «Si è voluto colpire il simbolo che la persona rappresentava», e quel suo destino «ricorda a tutti noi che la sequela di Cristo può arrivare anche all’offerta del sangue».

Mons. Padovese - Una vicenda politico-religiosa

G. Brunelli
«Chicco di grano caduto in terra». Così il card. Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, diocesi a cui apparteneva mons. Luigi Padovese, ha definito la testimonianza del vescovo ucciso in Turchia lo scorso 3 giugno (ufficialmente) dal suo autista. «Il suo corpo e il suo sangue sono davvero caduti sulla terra di Turchia e pur nel dolore e nelle lacrime, ci appaiono per tutto quello che sono davvero: non più segni di una vita strappata da violenza insensata e tragica, ma offerta viva di sé che padre Luigi ha vissuto in ogni giorno della sua missione di vescovo, di amico della pace, di fratello di ogni uomo per amore di Cristo Signore».

Sinodo sul Medio Oriente - Instrumentum laboris: scommessa sul futuro

L. Prezzi
La domanda di fondo che attraversava i Lineamenta dell’Assemblea speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei vescovi (Regno-doc. 3,2010,87) è ripresa nell’Instrumentum laboris. Ma più che una forma interrogativa assume quella della speranza: le comunità cristiane nell’area possono avere un futuro. L’Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi («La Chiesa cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza. “La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuor solo e un’anima sola”. At 4,32»; Roma, 10-24.10.2010) partirà dalla costatazione: «La storia ha fatto sì che diventassimo un piccolo gregge. Ma noi con la nostra condotta, possiamo tornare a essere una presenza che conta» (n. 118). L’inquietante uccisione di mons. Luigi Padovese, morto a Iskenderun (Turchia) il 3 giugno (cf. in questo numero a p. 363) mostra con evidenza tutta la precarietà della presenza cristiana in Medio Oriente e il coraggio delle comunità registrato nell’affermazione citata. Non si esclude che quelle comunità possano morire, ma ciò significherebbe una «perdita per la Chiesa universale se il cristianesimo dovesse affievolirsi o scomparire proprio là dove è nato» (n. 19). Il richiamo insistito alla speranza, all’abbandono alla Provvidenza e la disponibilità alla persecuzione concludono il testo (nn. 120-123).

Vescovi inglesi - Dialogo interreligioso: insieme per pregare

P. Stefani
La Conferenza episcopale dei vescovi cattolici dell’Inghilterra e del Galles ha pubblicato, nella primavera scorsa, un ampio documento (diviso in 241 paragrafi) dedicato al dialogo interreligioso: Incontrare Dio nell’amico e nello straniero. Promuovere il rispetto e la comprensione reciproca fra le religioni (Regno-doc. 11,2010,358). Il testo è sollecitato sia dalle urgenze legate alla cronaca, sia dalla necessità di riproporre in modo organico insegnamenti conformi al magistero cattolico a partire dal Vaticano II.

Svizzera - Costituzione e Chiese: nuovo articolo per le religioni

M. Neri
Il 26 maggio è stata pubblicata la risposta del Consiglio federale svizzero alla proposta avanzata dalla consigliera federale Kathrin Amacker-Amann, del Partito popolare cristiano-democratico, di avviare un processo di revisione dell’articolo 72 della Costituzione, per giungere a una sua sostituzione con un «nuovo articolo sulla religione, che dovrebbe regolare in forma complessiva e obbligante il rapporto fra le Chiese e le altre comunità religiose e lo stato (fatta salva la competenza propria dei Cantoni)».

Germania-Kirchentag ecumenico: non altre vie. Comunità interconfessionale come normalità ecclesiale

M. Neri
Affinché abbiate speranza: questo il motto che ha fatto da filo conduttore al secondo Ökumenischer Kirchentag, l’incontro ecumenico in cui confluiscono la tradizione protestante del Kirchentag e quella cattolica del Katholikentag (il primo era stato nel 2003), che si è svolto a Monaco dal 12 al 16 maggio. Tre gli ambiti centrali intorno a cui sono ruotate le sezioni di questo convenire insieme delle due confessioni cristiane maggiori della Repubblica federale: la società e la politica, la religione e la Chiesa, la cultura e la musica.

Edimburgo - Ecumenismo e missione: per confine il mondo

D. Sala
Nel 1910, la Conferenza missionaria mondiale di Edimburgo segnava l’inizio del movimento ecumenico. Nel 2010, a 100 anni di distanza, la stessa città ha ospitato dal 2 al 6 giugno una conferenza ecumenica internazionale che ha permesso di rendersi conto della strada fatta in un secolo, sia sotto il profilo dell’ecumenismo sia sotto quello della missione. L’evento è stato il culmine di un processo preparatorio durato 5 anni, sotto la forma di un «progetto di studio interconfessionale», policentrico e multi-regionale, sulla missione cristiana oggi, che si è svolto intorno a 9 temi.

Dibattito-Vaticano II: rinnovamento inesauribile. Schillebeeckx e il destino attuale della teologia

A. Torres Queiruga
Ci sono persone che vivono in modo molto singolare l’esperienza delle diverse vicende umane. Edward Schillebeeckx, recentemente scomparso (cf. Regno-att. 2,2010,18), era una di esse. Sensibile come un barometro ai cambiamenti dei tempi nella Chiesa e nella cultura – della Chiesa nella cultura –, il suo percorso rispecchia molto bene le tendenze e l’incerto camminare della teologia nel secolo passato, nonché la situazione in cui versa nel tempo presente.

Portogallo - Dopo il viaggio del papa: il segreto è la fede. Intervista al patriarca di Lisbona

F. Strazzari
Eminenza, da pochi giorni si è conclusa la visita di Benedetto XVI a Lisbona, Fatima, Oporto (cf. Regno-doc. 11,2010,321ss). In particolare, l’appuntamento di Fatima era molto atteso. Come giudica il viaggio? «La visita del papa era stata annunziata fin dall’inizio come un pellegrinaggio del tutto personale al santuario di Fatima. Parecchie volte egli aveva manifestato il desiderio di farsi pellegrino il 13 maggio. Poi è passata l’idea di sostare anche a Lisbona. Ma Fatima ha dato il tono alla visita ed è diventata il punto di riferimento nazionale. Ci hanno pensato i mass media, soprattutto le emittenti televisive, a incentrare l’attenzione e le attese su Fatima. Al papa avevamo suggerito un tema specifico: “santità e missione”, ponendo l’accento sulla radicalità evangelica; in una parola, sull’autenticità della vita cristiana».

Austria - Consigli pastorali: La terza stagione del dialogo

L. Prezzi
Dal 13 al 15 maggio si sono dati appuntamento al santuario nazionale di Mariazell cinquecento rappresentanti dei consigli pastorali austriaci: pellegrinaggio e momento di riflessione sul difficile passaggio della Chiesa austriaca. Ad attenderli l’intera Conferenza episcopale nazionale. L’iniziativa nasce dalla necessità di ridare fiato e speranza ai cattolici, provati da una lunga stagione di scandali: dalle accuse di pedofilia al clero, ai casi di nomine contestate come mons. Wagner, ai devastanti scontri interni su personalità come quella di mons. Krenn e del card. Groër, fino al crescente numero di fedeli che decide di uscire dalla Chiesa.

Ucraina - Libertà civili: Università cattolica nel mirino

L. Prezzi
Tornano gli antichi sistemi del KGB? I servizi segreti ucraini (in sigla SBU) riprendono i vecchi sentieri? Le domande non sono retoriche a sentire il rettore dell’Università cattolica ucraina, p. Borys Gudziak. In un memorandum (18.5.2010) ha raccontato della visita di un agente di polizia che gli proponeva di firmare una lettera, in cui si ammonivano gli studenti dell’università a non prestarsi a provocazioni antigovernative. Una volta firmata, la lettera (senza possibilità di copia per il rettore) sarebbe stata ritirata dall’agente e custodita negli archivi dell’SBU. Un metodo tradizionale e inquietante, con cui i vecchi servizi segreti russi raccoglievano collaboratori segreti e precostituivano prove contro chiunque criticasse la politica del governo.

CEI - LXI Assemblea generale: una pastorale educativa. Gli orientamenti per il decennio 2010-2020

L. Prezzi
L'Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana (CEI; Roma, 24-28.5.2010) ha avuto tre punti di significativa rilevanza: lo scandalo della pedofilia dei preti, la discussione sugli orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020, la nomina delle commissioni episcopali (Regno-doc. 11,2010,334). L’Italia non è stata finora particolarmente interessata dallo scandalo della pedofilia e delle violenze sessuali ai danni di minori da parte del personale ecclesiastico, ma questo non significa che gli scandali non emergano, che l’onda di denuncia mediale non interessi anche il nostro paese e che il problema non vada posto nella dovuta attenzione. L’ha subito evidenziato la prolusione del cardinale presidente, mons. Angelo Bagnasco.

Italia - Scuola: Bibbia e alfabeto culturale. Firmata intesa tra Biblia e Ministero dell'istruzione

G.G. Vertova
La notizia del protocollo d’Intesa tra il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (MIUR) e l’associazione laica di cultura biblica Biblia firmato lo scorso 29 marzo, ha già avuto una qualche prima eco sulla stampa. È considerato come una prima risposta positiva, anche se iniziale e sperimentale, a un problema sollevato da tempo, quello della quasi totale assenza d’attenzione, nei programmi scolastici italiani, ai testi della biblioteca biblica e alla loro influenza nella storia culturale dell’Occidente. Con questo accordo, perseguito con ostinata fede per molti anni dalla presidente di Biblia Agnese Cini, si vuole promuovere nella scuola italiana la conoscenza della Bibbia in un’ottica laica, considerando questo testo una componente essenziale di tutte le culture dell’Occidente.

Africa-Europa - Conferenza internazionale: Reciproca responsabilità

M.E. Gandolfi
Il 9 maggio 1950 Robert Schumann pronunciava il discorso che dava origine al processo d’integrazione europea, con la nascita dell’Alta autorità per la produzione franco-tedesca del carbone e dell’acciaio. Da un accordo di tipo industriale nasceva quell’Europa che si è allargata sino a 27 paesi membri e a cui oggi l’Unione Africana guarda come a un modello. Non è stata di maniera questa citazione fatta dal commissario europeo per lo sviluppo, Andris Pielbags, intervenendo in apertura della conferenza internazionale «Africa: 53 Countries, One Union» organizzata a Bologna il 21 maggio scorso dalla Fondazione per la collaborazione tra i popoli presieduta da Romano Prodi (già presidente della Commissione Europea e del Consiglio italiano) e dalla Johns Hopkins School of Advanced International Studies – sede di Bologna.

Brasile - Centrale idroelettrica: Il progetto megalomane di Lula

M. Castagnaro
Lula rischia di passare alla storia come il grande depredatore dell’Amazzonia e il becchino dei popoli indigeni e rivieraschi dello Xingú. Al governo federale interessano i grandi progetti e non chi vive nelle regioni coinvolte». Questo il durissimo commento di dom Erwin Krautler, vescovo della prelatura apostolica dello Xingú e presidente del Consiglio indigenista missionario (CIMI), organismo della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (CNBB), alla decisione delle autorità di Brasilia di fissare per il 20 aprile l’asta pubblica per la costruzione della centrale idroelettrica Belo Monte. Il presule, che dal 2006 vive scortato da poliziotti perché minacciato di morte, giudica «un progetto faraonico e generatore di morte» quello che sarebbe la terza maggiore diga del mondo, considerata uno dei pilastri del «Programma di accelerazione della crescita». Un’iniziativa «megalomane» per il teologo della liberazione Leonardo Boff, e di un «gigantismo, tipico di menti tecnocratiche, ai limiti dell’assurdo, poiché con la crisi ambientale globale tutti raccomandano opere minori, che valorizzino fonti energetiche alternative quali il sole, il vento e le biomasse, di cui disponiamo in abbondanza».

Thailandia: La protesta soffocata

D. Sala
Dopo tre mesi di proteste e scontri, culminati in una battaglia che ha avuto termine il 19 maggio con la resa dei capi della rivolta, il governo thailandese può dire che la situazione sia tornata sotto controllo, ma non che i problemi siano stati risolti. «La crisi presente – afferma il 20 maggio il documento firmato dalla Conferenza episcopale cattolica della Thailandia, dall’Associazione dei superiori maggiori degli ordini religiosi maschili e femminili, dalle aggregazioni e dai movimenti ecclesiali laicali, da scuole e istituti cattolici, dall’Associazione delle donne e da quella degli imprenditori cattolici – deriva dal conflitto e dalle divisioni in seno alla società, come mai verificatesi prima nella storia nazionale, che hanno causato perdite di vite umane e danni alle proprietà».

Diavolo d'un blues. Il suono e il sacro

A. Cerri
A prima vista appare difficile trovare un legame tra il blues e la storia delle religioni, e mettere a fuoco in che modo una disciplina come questa possa prendere in esame e discutere di un genere musicale che, partendo della sua origine nera e americana, ha oramai pervaso molta della musica europea, prima fra tutti la musica jazz, ma anche quella che ascoltiamo tutti i giorni, dal rock al pop, senza trascurare alcuni omaggi che perfino la musica classica ha fatto a questo stile. Inoltre, tra le innumerevoli espressioni musicali prodotte dall’uomo, il blues sembra il più lontano dall’orizzonte religioso, soprattutto per la profanità del suo significato e per la considerazione sociale negativa di cui sono stati oggetto, almeno in passato, sia i suoi interpreti sia i suoi fruitori, entrambi malvisti e perfino «demonizzati» dal senso comune.

Libri del mese Giugno 2010 - Schedine

Redazione
I «Libri del mese» si possono ordinare indicando il numero ISBN a 12 cifre: - per telefono, chiamando lo 049.8805313; - per fax, scrivendo allo 049.686168; - per e-mail, all'indirizzo vendite.dirette@dehoniane.it - per posta, scrivendo a Centro Editoriale Dehoniano, via Nosadella 6, 40123 Bologna.

P. Ricoeur, La logica di Gesù.

V. Rosito

A. Mosca Mondadori, La seconda intelligenza

P. Stefani

La Bibbia che condividiamo

M.E. Gandolfi
La recente firma (29.3.2010) del protocollo d’intesa tra il Ministero dell’istruzione e l’associazione Biblia (cf. qui a p. 380) apre interessanti prospettive nella scuola italiana, introducendo, oltre e accanto all’ora di religione (cattolica), la possibilità di approfondimenti e percorsi di lettura interdisciplinari sul testo della Bibbia «volti a promuovere un’educazione autenticamente interculturale» (art. 2). Tra gli altri interessi degni di nota, ve n’è uno che qui preme mettere in luce: quello di tipo editoriale, che per la genesi e il genere dell’oggetto in questione è fattore per nulla secondario; tanto è vero che proprio le pagine di una Bibbia sono uscite per prime dalla tipografia a caratteri mobili di Gutenberg. Da allora una pluralità di edizioni, di traduzioni, di studi e di commenti hanno invaso le biblioteche e le librerie di tutto il mondo.

Politica internazionale - Armi nucleari: il disarmo ancora possibile. Intervista a M. Cesa

D. Sala
La prima metà del 2010 ha visto, in rapida successione, tre importanti eventi legati alle armi nucleari, vale a dire la firma, a Praga, di un nuovo trattato russo-americano sulla riduzione degli armamenti strategici (8 aprile), un incontro, tenutosi a Washington, dedicato alla sicurezza nucleare, al quale hanno partecipato 47 paesi (12 e 13 aprile), e la conferenza per il riesame del Trattato di non proliferazione nucleare, a New York, la quale ha impegnato le delegazioni di ben 189 paesi (3-28 maggio). Ne chiediamo una valutazione a Marco Cesa, docente di Relazioni internazionali alla Johns Hopkins University di Bologna.

Armamenti nucleari - Chiese: Obiettivo zero

D. Sala
Nonostante le difficoltà e i tempi lunghi che occorre mettere in conto, il disarmo nucleare totale rimane per le Chiese l’obiettivo morale finale da perseguire, quale conseguenza di un ordine politico stabile e giusto in cui le nazioni non debbano più contare sugli armamenti nucleari per la loro sicurezza e quale punto fermo che rende attuabili le mediazioni via via possibili nel concreto frangente storico. La deterrenza non può essere vista come una soluzione stabile. Benedetto XVI ha ribadito questa convinzione il 5 maggio, in un breve appello al termine dell’udienza del mercoledì, affermando che la pace «riposa sulla fiducia e sul rispetto degli obblighi assunti, e non soltanto sull’equilibrio delle forze». Ha quindi incoraggiato «le iniziative che perseguono un progressivo disarmo e la creazione di zone libere dalle armi nucleari, nella prospettiva della loro completa eliminazione dal pianeta», e ha esortato tutti i partecipanti all’VIII Conferenza di esame del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (New York, 3-28.5.2010) «a superare i condizionamenti della storia e a tessere pazientemente la trama politica ed economica della pace, per aiutare lo sviluppo umano integrale e le autentiche aspirazioni dei popoli».

Germania - Il Kirchentag ecumenico

D. Sala

Italia - Intese stato-religioni

D. Sala

Bartolomeo I in Russia

D. Sala

Inghilterra - Adesioni alla Anglicanorum coetibus

D. Sala

Vecchiocattolici - Prima donna prete in Italia

D. Sala

Comunione anglicana - Chiesa episcopaliana USA

D. Sala

Italia - Vescovi ortodossi

D. Sala

Legionari di Cristo

L. Accattoli

Benedetto alla Sindone

L. Accattoli

Schoenborn contro Sodano

L. Accattoli

Pedofilia - Dimissioni di vescovi

L. Accattoli

Gesù di Nazaret 2

L. Accattoli

Fatima

L. Accattoli

Pedofilia come «persecuzione dall'interno»

L. Accattoli

Italia in «crisi spirituale»

L. Accattoli

Irlanda: nove visitatori papali

L. Accattoli

Il prete: disagio e trasformazione. Ridare forma al presbiterio

A. Castegnaro
Raccogliendo i frutti di molti studi e inchieste sul clero, Alessandro Castegnaro – presidente dell’Osservatorio socio-religioso del Triveneto (OSRET) – evidenzia il disagio dei preti in Italia. Si sentono spesso uomini «in trincea», chiamati a muoversi con prudenza, ma spesso da soli e senza il sostegno dell’istituzione e degli altri preti. Nel contesto austriaco, Paul Michael Zulehner – teologo pastoralista già decano della Facoltà di teologia cattolica dell’Università di Vienna – espone qui i risultati di due indagini, condotte rispettivamente sui consigli pastorali parrocchiali e sui parroci. Ne emerge un quadro complesso di profonda trasformazione della Chiesa nelle sue figure istituzionali e nella vita comunitaria. Tale trasformazione in atto non può essere evitata: essa richiede da un punto di vista sia giuridico sia ecclesiale un accompagnamento interpretativo e un governo responsabile.

Presbiteri stranieri: Il caso italiano e quello francese

L. Prezzi
Fra le modifiche non occasionali del presbiterio vi è da qualche tempo la presenza significativa di preti stranieri. Se ne può dare qualche traccia per la situazione italiana e francese. Italia. In Italia i preti stranieri attivi nella pastorale rappresentano circa il 10% dell’intero corpo presbiterale: oltre 3.000 sui circa 33.000 preti recensiti nel sostentamento del clero (che non coinvolge la grande maggioranza dei preti religiosi). Francia. In Francia il fenomeno è analogo. Sono 1.500 i preti stranieri. 1.000 sono sacerdoti diocesani, fra cui 430 studenti e gli altri sono religiosi. Rappresentano circa il 10% del presbiterio. I preti diocesani o incardinati in diocesi sono infatti 14.000.

Chiesa cattolica in Austria - Governare la trasformazione

P.M. Zulehner
Raccogliendo i frutti di molti studi e inchieste sul clero, Alessandro Castegnaro – presidente dell’Osservatorio socio-religioso del Triveneto (OSRET) – evidenzia il disagio dei preti in Italia. Si sentono spesso uomini «in trincea», chiamati a muoversi con prudenza, ma spesso da soli e senza il sostegno dell’istituzione e degli altri preti. Nel contesto austriaco, Paul Michael Zulehner – teologo pastoralista già decano della Facoltà di teologia cattolica dell’Università di Vienna – espone qui i risultati di due indagini, condotte rispettivamente sui consigli pastorali parrocchiali e sui parroci. Ne emerge un quadro complesso di profonda trasformazione della Chiesa nelle sue figure istituzionali e nella vita comunitaria. Tale trasformazione in atto non può essere evitata: essa richiede da un punto di vista sia giuridico sia ecclesiale un accompagnamento interpretativo e un governo responsabile.

La laicità dei credenti. Non si è nella fede una volta per tutte

P. Stefani
In Italia le più consuete definizioni di «laico» avvengono per negazione. Il procedimento vale tanto per il versante civile quanto per quello ecclesiale. Nel primo caso per «laico» si intende una persona che non basa le proprie convinzioni e i propri comportamenti su valori o pratiche religiosi; dal canto suo, in seno alla Chiesa, il laico è un fedele che non ha ricevuto l’ordine sacro o che non vive in uno stato di vita consacrata. La prospettiva muta se ci si basa su un’affermazione positiva di «laico», vale a dire se si indaga su quanto egli innanzitutto è, e non su quel che egli non è. In questo ambito ci viene in soccorso l’etimologia: il termine deriva dal greco laos, «popolo». Ciò dovrebbe indirizzarci verso la ricerca di quanto è comune: il popolo è una dimensione di cui tutti facciamo parte. Si è in grado perciò di prospettare questa prima pista di riflessione: la laicità attiene a quanto è comune, a quel che ci accomuna o, con maggiore precisione, essa verte su quanto costituisce la base su cui poggia tutto il resto.

La liturgia, i teologi, la Chiesa

F. Corbo

Il nucleare

Aa. Vv.

Don Mario Picchi

G. Stenico

«La traversata» di Sorge. E io con lui, ma non sempre d'accordo

L. Accattoli
Quanto voglio bene al padre Bartolomeo Sorge, e non solo perché ha fatto 80 anni e io lo conosco da 40. Né solo perché ora ha scritto La traversata. La Chiesa dal concilio Vaticano II a oggi (Mondadori, Milano 2010, pp. 212, € 18,50) e io ero sulla barca dall’inizio. Né perché condivida le sue opinioni: la maggior parte sì, ma alcune no e sempre con una qualche diversità di tono.

Il Regno Attualità 12 2010. La rivista completa

Redazione
A disposizione dei nostri abbonati la possibilità di scaricare il numero completo in un unico file pdf. Buona lettura!