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Attualità

Attualità, 4/2011

Benedetto XVI - Finanze della Chiesa: una piccola rivoluzione. Le nuove norme vaticane

C. Cardia
Con la lettera apostolica motu proprio del 30 dicembre 2010 Benedetto XVI ha approvato quattro leggi in materia finanziaria e monetaria valide territorialmente per lo Stato della Città del Vaticano, e per altri soggetti interessati (cf. Regnodoc. 3,2011,74ss). La prima Legge, su cui mi soffermo in modo particolare, riguarda la trasparenza della movimentazione di denaro, in particolare la prevenzione e il contrasto del riciclaggio dei proventi delle attività criminose e del finanziamento del terrorismo. Le altre leggi riguardano diversi aspetti della questione monetaria. Per comprendere l’ascendenza più diretta della nuova normativa occorre ricordare che il 17 dicembre 2009 era stata stipulata la Convenzione monetaria tra lo Stato della Città del Vaticano e l’Unione Europea, con intermediazione dell’Italia, che prevedeva appunto, tra l’altro, l’adeguamento dell’ordinamento vaticano alla disciplina europea e internazionale sugli strumenti finanziari e la circolazione monetaria.
Disponibile per tutti

Francia - Chiesa e questione femminile: nel futuro della Chiesa. Joseph Moingt sul ruolo delle donne

J. Moingt

Uno dei tratti maggiori dell’evoluzione della civiltà occidentale all’alba del XXI secolo – sicuramente il più significativo dopo millenni – riguarda la condizione della donna, che, dopo aver acquisito i suoi diritti civili ed essersi emancipata dalla tutela paterna e maritale nella seconda metà del secolo scorso, sta conquistando – perché la lotta è tutt’altro che finita – l’uguaglianza nel trattamento professionale con gli uomini e sta aprendosi un accesso equo ai più alti posti di responsabilità in tutti gli ambiti, economico, culturale e politico, della vita sociale. Un altro tratto di tale evoluzione tra i più considerevoli, apparso nello stesso tempo e nello stesso spazio culturale, è il declino della Chiesa cattolica, il cui numero di fedeli è diminuito tanto rapidamente quanto quello dei suoi quadri pastorali, che sta perdendo il poco che le resta dell’influenza esercitata da duemila anni sulla società e sugli individui, al punto che il suo futuro prossimo pone questioni angosciose. Vi è una correlazione tra questi due aspetti dell’evoluzione che viviamo, e, in caso affermativo, quale dovrebbe essere la condizione della donna nella Chiesa per interrompere il suo declino e ridarle speranza nel futuro? Sarà questo l’oggetto della presente riflessione.

Italia - Congresso eucaristico nazionale: eucaristia, Chiesa e storia. Intervista a mons. Menichelli

L. Prezzi, M. Bernardoni
Si celebrerà ad Ancona in settembre (3-11) il XXV Congresso eucaristico nazionale. Ne parliamo con mons. Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo e presidente del comitato organizzatore. «Onorare e celebrare l’eucaristia oggi significa anzitutto prendere atto di dove siamo e come siamo. Il titolo del Congresso eucaristico nazionale “Signore da chi andremo?” vuole riassumere la sofferenza, il disagio, l’inquietudine dell’umanità di oggi. Ma dare voce anche al grido di dolore della Chiesa che si trova a vivere in un tempo dove sembra incapace di incidere, di trovare strade percorribili, di farsi ascoltare dagli uomini in una società che si sta costruendo non tanto contro Dio, ma senza di lui. È una citazione dal capitolo sesto del Vangelo di Giovanni in cui l’esperienza della fame (del popolo) e della paura (dei discepoli) viene superata da Gesù che si propone come pane di salvezza e figura di riferimento».

Germania - Stagione del dialogo: ultima chiamata? Un manifesto dei teologi

L. Prezzi
Credere nell’insegnamento della Chiesa non significa tacere sui suoi conflitti interni e riferire di questi dibattiti non significa schierarsi», in particolare raccontando le vicende della Chiesa tedesca in cui «verità della Chiesa e libertà di espressione, come anche controversie e unità, sono realmente viste come contraddizioni». Le parole di Ludwig Ring-Eifel (cf. Regno-att. 18,2010,642), direttore dell’agenzia di stampa Katholische Nachrichtenagentur (KNA) possono introdurre il racconto delle recenti tensioni che hanno interessato la Chiesa in Germania. Una lettera clamorosa di alcuni dei massimi esponenti dell’Unione cristiano-democratica (CDU) sull’ordinazione dei viri probati (21.1.2011), la successiva polemica fra due cardinali, il neonominato Walter Brandmüller e il prestigioso Karl Lehmann, la scoperta di un memorandum del 1970, firmato anche dall’allora teologo Joseph Ratzinger, in cui si chiedeva ai vescovi il riesame della legge sul celibato dei preti (Süddeutsche Zeitung 28.1.2011), il manifesto di oltre 220 teologi su alcune delle tematiche più scottanti della vita ecclesiale odierna (4.2.2011): sono i passaggi più evidenti di un confronto diretto fra le anime della Chiesa locale.

Europa - Libertà religiosa: Passi avanti e resistenze

L. Prezzi
Mons. Aldo Giordano, osservatore permanente per la Santa Sede presso il Consiglio d’Europa ha parlato di una nuova attenzione del continente alla libertà religiosa: «In questo momento costato una nuova sensibilità sul tema cristiano in Europa, e più in generale sulla questione della libertà religiosa». Una percezione verificata dall’approvazione del Parlamento europeo di una mozione a favore dei cristiani perseguitati in Medio Oriente (20.1.2011), seguita da un’analoga decisione dell’assemblea del Consiglio d’Europa il 27 gennaio e da una conclusione del Consiglio dell’Unione Europea del 21 febbraio. Ma il 31 gennaio il Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea non approva una dichiarazione a difesa delle minoranze religiose e cristiane in specie. Una battuta d’arresto in via di superamento dopo la decisione del Consiglio dell’Unione.

Mondo arabo - Una nuova geopolitica: cronologia di un futuro incerto. Protesta ai tempi di Facebook

G. Brunelli, M.E. Gandolfi
Non sappiamo ancora molto del vento di rivolta che soffia impetuoso dal Maghreb all’Egitto fino allo Yemen. Anche la geografia è incerta. Non quali altri paesi possa ancora toccare, soprattutto se la rivolta vincerà in Libia; se, ad esempio, ne rimarranno esterni oppure no paesi come la Siria, il Libano, la Giordania, Gaza e i Territori palestinesi, l’Arabia Saudita e lo stesso Iran, il che naturalmente farebbe una gran differenza su tutto: dalla questione israeliana a quella energetica. Non quale esito politico, istituzionale e religioso avrà. Possiamo elencare alcuni elementi ed escluderne altri. Non di più. Quasi tutti questi paesi vivono un’emergenza generazionale che è già sociale. Più della metà dei 350 milioni di arabi ha meno di trent’anni e più della metà di questa popolazione giovanile è disoccupata, con scarse possibilità di poter realizzare un futuro dignitoso. È la generazione Facebook.

Africa del Nord - Chiesa cattolica e islam: All'ombra della rivolta

M.E. Gandolfi
Una fortunata e casuale coincidenza di calendario ha fatto sì che la data da lungo tempo decisa per la consueta Assemblea della Conferenza dei vescovi dell’Africa del Nord (CERNA) cadesse tra il 29 gennaio e il 2 febbraio, proprio a ridosso dei giorni più caldi della sollevazione tunisina (cf. Regno-att. 2,2011,12), le cui rivendicazioni si sono diffuse a macchia di leopardo nel bacino del Mediterraneo e non solo (cf. qui sotto). Per questo la riunione dei presuli e le parole del comunicato finale – a firma dell’arcivescovo di Rabat e presidente della CERNA mons. Vincent Landel – hanno avuto un’eco inusuale. I vescovi dell’Africa del Nord «riconoscono negli avvenimenti che stanno sconvolgendo la Tunisia e l’Egitto… una rivendicazione di libertà e di dignità, in particolare da parte delle giovani generazioni della nostra regione, che si traduce nella volontà che tutti siano riconosciuti come cittadini e cittadini responsabili.

India - Teologia: unità o uniformità. Promessa incompiuta di inculturazione nelle Chiese asiatiche

M. Amaladoss
Il termine «inculturazione» comincia a essere usato solo alla fine degli anni Settanta, anche in Asia. I vescovi asiatici, incontrandosi a Manila per accogliere Paolo VI nel 1971, parlarono dell’«inculturazione della vita e del messaggio del Vangelo in Asia». Ma le sfide dell’incontro tra Vangelo e cultura erano già state evocate durante il concilio Vaticano II.

India - Chiesa: A confronto con Roma

D. Sala
Un colloquio tra i vescovi e i teologi indiani e una delegazione della Santa Sede, guidata dal card. William Levada, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (CDF), ha avuto luogo dal 16 al 22 gennaio a Bangalore, in India, presso la Saint John’s National Academy of Health Sciences. Erano presenti anche il segretario della CDF Luis F. Ladaria, gesuita, mons. Charles Scicluna, promotore di giustizia, e tre ufficiali della Congregazione tra cui don Dominic Veliath, salesiano, segretario della Commissione dottrinale della Conferenza dei vescovi cattolici dell’India (CBCI) e membro della Commissione teologica internazionale. Ha partecipato ai lavori anche l’arcivescovo Salvatore Pennacchio, nunzio apostolico in India.

Vietnam - La Chiesa e il regime: di popolo. Il prestigio della Chiesa in una società demoralizzata

F. Strazzari
Reportage dall’Indocina: Il risveglio della Chiesa vietnamita (si costruiscono nuove chiese, aumentano le vocazioni, si consolidano le strutture ecclesiastiche) avviene in una condizione di minoranza e in un contesto che nonostante le aperture rimane autoritario e ostile. L’espressione del vescovo Olivier secondo cui la Chiesa cambogiana è rinata ai piedi della croce delinea un percorso di rinnovamento pastorale che ha nella testimonianza diretta dei cristiani la sua chiave di volta. Senza dimenticare un contesto di seduzione delle cuture straniere e di corruzione sociale. Più difficile la condizione della Chiesa nel Laos, dove il regime si ostina a ostacolare persino la costruzione di scuole materne e case religiose. Qui la Chiesa fatica a sopravvivere e le storie raccontate somigliano alle narrazioni dei martiri.

Vincenzo Pham Trung-Thanh: I diritti sono diritti

F. Strazzari
Le comunità e le parrocchie guidate dai redentoristi sono spesso molto esposte nelle manifestazioni pubbliche contro il governo (cf. Regno-att. 18,2008,634). P. Vincenzo Pham-Trung-Thanh, lei sa bene, come provinciale, che non tutti apprezzano queste azioni. Mi sa dire perché? «Siamo chiamati a essere fedeli al nostro carisma, datoci da sant’Alfonso: portare la buona novella ai poveri. Abbiamo il dovere di dire e proclamare la verità e la giustizia. Costi quello che costi. Lo facciamo in tempi opportuni e non opportuni».

Cambogia - Indicazioni pastorali: rinata sotto la croce. Il volto cambogiano della Chiesa

F. Strazzari
Reportage dall’Indocina: Il risveglio della Chiesa vietnamita (si costruiscono nuove chiese, aumentano le vocazioni, si consolidano le strutture ecclesiastiche) avviene in una condizione di minoranza e in un contesto che nonostante le aperture rimane autoritario e ostile. L’espressione del vescovo Olivier secondo cui la Chiesa cambogiana è rinata ai piedi della croce delinea un percorso di rinnovamento pastorale che ha nella testimonianza diretta dei cristiani la sua chiave di volta. Senza dimenticare un contesto di seduzione delle cuture straniere e di corruzione sociale. Più difficile la condizione della Chiesa nel Laos, dove il regime si ostina a ostacolare persino la costruzione di scuole materne e case religiose. Qui la Chiesa fatica a sopravvivere e le storie raccontate somigliano alle narrazioni dei martiri.

Laos - Minoranza cattolica: ancora persecuzioni. L'ordinazione dei preti è un caso

F. Strazzari
Si è chiusa il 25 gennaio la riunione congiunta dei membri del governo della Repubblica democratica popolare del Laos, dei governatori di tutte le province e del sindaco della capitale. Due giorni per fare il punto sulla preparazione del IX Congresso del Partito rivoluzionario del popolo lao (PRPL) e sulla campagna di sensibilizzazione per il VI Piano quinquennale. Il problema di fondo non sta solo nei diritti umani sistematicamente violati, ma nella promozione degli investimenti internazionali, che hanno subito un calo dopo la crisi economica globale del 2008-2009.

Del mutare dei tempi . Marisa Rodano: speranze e responsabilità della mia generazione

A. Deoriti
Leggendo e qua e là rileggendo i due corposi volumi dei diari di Marisa Rodano una prima osservazione impertinente che mi è venuta naturale concerne la denominazione «Diario minimo» preposta al titolo vero e proprio, Del mutare dei tempi, che riecheggia la Cronaca delle due città di Ottone di Frisinga. Non c’è nulla di minimo o di minimalista in queste pagine che scorrono rapide e gonfie come un fiume in piena, sorrette da un interno, palpabile vigore, e sono quanto mai lontane dalla diffusa propensione intimistica e solipsistica di altri diari; anzi, l’«io narrante» appare decisamente refrattario alla tentazione del ripiegamento su di sé, più estroflesso che introflesso (benché non manchino guizzi vividi sulle zone interne), e del tutto convinto delle buone ragioni di tale atteggiamento. In proposito, il capitolo 9 offre una serie di considerazioni importanti per capire che tipo di opera si abbia tra le mani. Considerazione generale, come una premessa: «La ricerca di un filo nel labirinto della memoria è un percorso accidentato; conduce verso vicoli ciechi: l’autoritratto, l’autobiografia, le confessioni, il cahier intime, l’evocazione proustiana, l’aneddotica, la divagazione saggistica... Difficile è scoprire cosa io voglia o possa scrivere, o più semplicemente cosa sia in grado di scrivere».

Libri del mese Febbraio 2011 - Schede

M.E. Gandolfi
I «Libri del mese» si possono ordinare indicando il numero ISBN a 12 cifre: - per telefono, chiamando lo 049.8805313; - per fax, scrivendo allo 049.686168; - per e-mail, all'indirizzo vendite.dirette@dehoniane.it - per posta, scrivendo a Centro Editoriale Dehoniano, via Nosadella 6, 40123 Bologna.

C. Yannaras, Ontologia della relazione

R. Castagnetti

E. Berselli, L'economia giusta

L. Prezzi

A. Carfora, I cristiani al leone

A. Sena

Cina - Santa Sede: dialogare ancora. Il rischio di tornare «molto» indietro

F. Strazzari
Nella comunità cattolica cinese c’è smarrimento e paura per il futuro. L’atmosfera nei rapporti tra la Cina e la Santa Sede si è fatta pesante. È avvenuto in questi ultimi tempi quello che Roma paventava e alcuni a Pechino avevano tentato di evitare. I rapporti sono talmente deteriorati che qui circola persino la voce – non si sa da chi alimentata – che a Roma si stia pensando di ricorrere alla dichiarazione formale di scisma per quella parte della Chiesa cinese che non si sente e non opera in comunione con la Santa Sede. Di vero c’è che all’Amministrazione statale per gli affari religiosi non è piaciuto il comunicato che la Sala stampa della Santa Sede ha reso noto il 24 novembre 2010 in merito all’ordinazione episcopale a Chengde (Hebei) di Giuseppe Guo Jincai (cf. Regno-att. 22,2010,739).

USA - Chiesa cattolica: Nuova traduzione del Messale

M. Faggioli
Non c’è pace per la nuova traduzione in lingua inglese del Messale, che la Chiesa cattolica negli Stati Uniti prevede di adottare la prima domenica di Avvento, il 27 novembre 2011. In una lettera indirizzata ai vescovi e pubblicata sul settimanale dei gesuiti America, il 14 febbraio scorso, il liturgista Anthony Ruff annunciava la sua intenzione di ritirarsi da qualsiasi iniziativa volta a diffondere il nuovo Messale. La presa di posizione di Ruff, monaco benedettino e docente di Liturgia e Canto gregoriano nell’importante centro liturgi-co dell’Università di Saint John (Collegeville, Minnesota), è solo la più recente nel corso degli ultimi anni. Lo «scandalo» a cui la lettera fa riferimento riguarda la gestione delle traduzioni dei testi liturgici nei paesi di lingua inglese da parte della Santa Sede, la storia del rapporto tra la ICEL e la Congregazione per il culto divino, e l’imposizione della nuova traduzione alla Chiesa americana da parte di Roma e del vertice della Conferenza episcopale.

Ecuador - Vescovi: Successione problematica

M. Castagnaro
Come confermato nella recente visita apostolica (realizzata nel 2009 dall’arcivescovo di Petropolis, in Brasile, mons. Filippo Santoro, il cui esito non era mai stato reso noto; ndr), la visione pastorale da lei portata avanti non era sempre conforme all’esigenza pastorale della Chiesa. Per tale motivo il nuovo amministratore apostolico dovrà organizzare il vicariato e attuare tutto il lavoro pastorale in modo diverso». Sta in questo passaggio della lettera firmata dal card. Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, la radice delle tensioni create a fine ottobre dall’accettazione della rinuncia per limiti di età presentata nel 2008 da mons. Gonzalo Lopez Marañon, vescovo del vicariato apostolico di San Miguel de Sucumbios, nell’Amazzonia ecuadoriana.

Messico - Mons. Ruiz: Ha vissuto il Vangelo

M. Castagnaro
Un uomo che ha vissuto integralmente il Vangelo». Così mons. José Raúl Vera López, vescovo di Saltillo, che gli fu coadiutore dal 1995 al 1999, venendo poi inaspettatamente nominato alla guida di una diocesi posta all’altro capo del paese, ha definito lapidariamente, nell’omelia per il suo funerale, mons. Samuel Ruiz Garcia, vescovo emerito di San Cristobal de Las Casas, nello stato messicano del Chiapas, morto lo scorso 24 gennaio a 86 anni.

Inghilterra – Primo ordinariato per ex anglicani.

D. Sala

Francia – Unione tra riformati e luterani.

D. Sala

Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

D. Sala

Esercito della salvezza

D. Sala

Tullia Zevi e Maria Sbaffi Girardet

D. Sala

Comunione anglicana – Vertice dei primati

D. Sala

Germania – Evangelici e cattolici sul biotestamento

D. Sala

Papa annuncia «Assisi 4»

L. Accattoli

João Braz de Aviz e Franc Rodé

L. Accattoli

Pakistan

L. Accattoli

Due lodi al governo italiano

L. Accattoli

Egitto

L. Accattoli

Wojtyla beato

L. Accattoli

Primo ordinariato «anglicano»

L. Accattoli

Werner Arber

L. Accattoli

Nicora

L. Accattoli

Tesi di Lutero sulle indulgenze

L. Accattoli

La Chiesa, Israele e le nazioni. Destino singolare, elezione comune

E. Pinot
Sulla comprensione dei propri rapporti con Israele e dei rispettivi ruoli nella storia della salvezza, è come se la Chiesa fosse ancora all’anno zero, nonostante la svolta decisiva avviata dal concilio Vaticano II e i gesti compiuti dai pontefici successivi a esso. Eppure si tratta di una questione che non riguarda il dialogo interreligioso, bensì il cuore stesso dell’identità della Chiesa di Gesù, l’idea che essa ha di se stessa, dell’inculturazione della fede presso ogni uomo e la sua comprensione della salvezza. È solo partendo dalla Scrittura che le resistenze sinora manifestate dalla coscienza cristiana possono essere superate, e nello specifico dal «nodo teologico» della Lettera ai Romani di Paolo, un ebreo credente in Cristo, che nei capitoli dal 9 all’11 espone il «mistero» della sorte di Israele. «Questo riconoscimento del dono gratuito al quale Israele non cessa di invitare vieta qualsiasi chiusura dell’ecclesiologia: la Chiesa è irriducibile nel suo mistero; la Chiesa viene da oltre se stessa».

La Chiesa e Israele: Infedeltà e salvezza

P. Stefani
Per comprendere la Lettera ai Romani occorre far tesoro di un paradosso: un individuo si rivolge a una piccola comunità e mentre fa ciò il suo sguardo abbraccia il mondo intero. I destinatari erano di sicuro molto pochi se confrontati con l’enorme popolazione dell’Urbe imperiale. Li accomunava la fede in Cristo, ma non l’origine. Vi erano degli ebrei e vi erano sicuramente anche dei gentili che, prima di accogliere l’Evangelo, si erano già accostati all’ebraismo entrando a far parte della categoria nota come «timorati di Dio». Difficile sapere se ci fossero altre provenienze. Impossibile conoscere chi per primo abbia fatto giungere il «buon annuncio» a Roma. Rispetto a questa mancanza d’informazione, la capitale dell’Impero è accomunata a Damasco, Antiochia e Alessandria. Di certo non si trattò di uno dei Dodici e tanto meno di Paolo, che dichiara apertamente di rivolgersi a una comunità non fondata da lui.

Sulla tradizione. Riti, celibato e qualche ipocrisia

P. Stefani
Le truppe ottomane avevano appena conquistata Costantinopoli quando Niccolò Cusano scrisse il suo De pace fidei (1453). L’opuscolo si apre con un sogno apocalittico. La scena iniziale, infatti, è una visione celeste. Da essa prende le mosse un dialogo in cui da una parte sono presenti i rappresentanti di vari gruppi religiosi o etnici, mentre dall’altra vi sono i veri protagonisti delle tre parti in cui è diviso il libro: rispettivamente il Verbo, Pietro e Paolo. Le prime due sezioni, poste sotto il predominio del Logos, esprimono la portata universale dei misteri cristiani della Trinità e dell’incarnazione. La terza è invece dominata dalla questione dei riti.

Chiesa, che fare?

D. Maggi

Alla ricerca di un dialogo

M. Marcocchi

Breviario per Lambiasi

G. Ricaldone

La nostra società accoglie il cristianesimo? Solo a metà

L. Accattoli
Mi chiamano a Padova a parlare di «segni di accoglienza» del cristianesimo nell’Italia di oggi e imprudentemente accetto. Il «corso» ha come titolo «Cristianesimo e società civile» e ci sono altre serate con Paola Binetti, Antonio Polito, Marcello Pera e Massimo Introvigne che indagano sull’influenza cristiana e sull’anticristianesimo nei nostri giorni.

Regno Attualità 4 2011. La rivista completa

Redazione
A disposizione dei nostri abbonati la possibilità di scaricare il numero completo in un unico file pdf. Buona lettura!