A
Attualità
Attualità, 4/2011, 15/02/2011, pag. 99

Del mutare dei tempi . Marisa Rodano: speranze e responsabilità della mia generazione

A. Deoriti
Leggendo e qua e là rileggendo i due corposi volumi dei diari di Marisa Rodano una prima osservazione impertinente che mi è venuta naturale concerne la denominazione «Diario minimo» preposta al titolo vero e proprio, Del mutare dei tempi, che riecheggia la Cronaca delle due città di Ottone di Frisinga. Non c’è nulla di minimo o di minimalista in queste pagine che scorrono rapide e gonfie come un fiume in piena, sorrette da un interno, palpabile vigore, e sono quanto mai lontane dalla diffusa propensione intimistica e solipsistica di altri diari; anzi, l’«io narrante» appare decisamente refrattario alla tentazione del ripiegamento su di sé, più estroflesso che introflesso (benché non manchino guizzi vividi sulle zone interne), e del tutto convinto delle buone ragioni di tale atteggiamento. In proposito, il capitolo 9 offre una serie di considerazioni importanti per capire che tipo di opera si abbia tra le mani. Considerazione generale, come una premessa: «La ricerca di un filo nel labirinto della memoria è un percorso accidentato; conduce verso vicoli ciechi: l’autoritratto, l’autobiografia, le confessioni, il cahier intime, l’evocazione proustiana, l’aneddotica, la divagazione saggistica... Difficile è scoprire cosa io voglia o possa scrivere, o più semplicemente cosa sia in grado di scrivere».

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Attualità, 2014-12

Tutto cominciò dalla scuola. Bruno Maida e la Shoah dei bambini

A. Deoriti
Che cosa volle dire essere bambini ebrei in quel mondo impazzito, e quale fu la fatica e il prezzo del riadattamento alla normalità.
Attualità, 2014-4

L. Gherardi, Le querce di Monte Sole

A. Righi, A. Deoriti
Attualità, 2013-18

Profetessa nella storia. Il multiforme profilo d'Ildegarda di Bingen

A. Deoriti
La proclamazione d’Ildegarda di Bingen (1098-1179), monaca dell’ordine benedettino, a dottore della Chiesa universale ha riacceso l’attenzione sulla figura poliedrica di un personaggio che, per l’originale amalgama di visionarietà e profezia, ricevette l’appellativo di «Sibilla del Reno».