Attualità, 8/2011, 15/04/2011, pag. 263
Messico - L'eredità di Samuel Ruiz: chiedere verità e giustizia. Intervista a mons. R. Vera López
È Raúl Vera l’erede di Samuel Ruiz». In questa frase, pronunciata da Andrés Manuel López Obrador, ex candidato presidenziale della Coalizione per il bene di tutti, di centrosinistra, alle elezioni del 2006 (quando fu sconfitto di misura e tra forti sospetti di brogli dall’attuale capo dello stato, Felipe Calderón), poche ore dopo la morte del vescovo di San Cristóbal de las Casas, il 24 gennaio, sta un po’ il paradosso del frate domenicano ordinario di Saltillo, nel Nord del Messico. A tatic (padre) Samuel, infatti, egli avrebbe dovuto succedere, dopo essere stato nominato suo coadiutore (quindi con diritto di successione) nel 1995, con una scelta che apparve a molti finalizzata a «normalizzare» una Chiesa locale distintasi per uno sforzo di inculturazione e impegno sociale nell’ottica della teologia della liberazione e della teologia india.
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