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Attualità

Attualità, 14/2012

Chiese - Crisi dell'euro: l'Europa necessaria. Il papa dica una parola impegnativa per tutti

Redazione; COMECE; KEK; Consiglio Chiese evangeliche; Commissariato vescovi ted.
Nella crisi economico-finanziaria della zona euro è in gioco la stessa sopravvivenza dell’Unione Europea e, conseguentemente, di ciascuno dei paesi che la compongono. L’attacco speculativo in atto è un attacco all’Europa e ai paesi europei. Uno alla volta tutti, se guardiamo alle conseguenze. Scommettere sul fallimento dell’euro significa scommettere sul fallimento dell’Europa. La crisi economico-finanziaria ha una portata essenzialmente politica. Gli esperti ci hanno detto in questi mesi che non sanno quante probabilità ci siano che l’euro crolli. Eventualmente in quali tempi e come. Se sia il fallimento della Spagna o dell’Italia a creare l’effetto trascinamento. Mentre sulla Grecia è scesa l’indifferenza. Di recente, il 5 luglio scorso, alcuni organismi facenti capo alle Chiese europee (COMECE, KEK, Consiglio delle Chiese evangeliche tedesche e Commissariato dei vescovi tedeschi) hanno reso noto un Documento comune sul ruolo delle Chiese nella coesione politica dell’Europa. È un testo meritevole d’attenzione, che riprendiamo in gran parte qui di seguito (www.comece.org; nostra traduzione dall’inglese).

Sinodo - XIII Assemblea generale: le attese della Chiesa. Rileggendo l’Instrumentum laboris

S. Dianich
Leggendo l’Instrumentum laboris della XIII assemblea generale del Sinodo dei vescovi,1 che si radunerà il prossimo ottobre, si ha, netta, la sensazione della posta in gioco che il tema dell’evangelizzazione rappresenta per la Chiesa e il cristianesimo del futuro. La Evangelii nuntiandi di Paolo VI aveva affrontato con lucidità e coraggio, nel pieno dei turbolenti anni Settanta del secolo scorso, il vasto e profondo dibattito di allora sulla collocazione che deve avere nella missione della Chiesa la diffusione della fede, da un lato, e l’esercizio delle sue responsabilità culturali, sociali e politiche al servizio della giustizia e del bene comune, dall’altro.

Santa Sade - Nomine: Bertone rimane ancora

G. Brunelli
Tra fine giugno e i primi di luglio, prima di trasferirsi a Castel Gandolfo, Benedetto XVI ha cercato di mettere ordine in curia. Lo ha fatto attraverso alcune nomine in dicasteri di primo piano e attraverso alcune conferme. Dopo la lunga stagione di veleni – sei mesi di rivelazioni e polemiche esterne su scontri tra le tribù interne al Vaticano, e di atti concreti: un arresto, una defenestrazione, un’inchiesta ancora in corso e spostamenti vari di personale – ora sembra ritornata la quiete. I problemi, quelli veri, rimangono, mentre quella superfetazione interpretativa dei media che in questa materia spesso mescolano e sovrappongono le cose, quella è andata scemando da sé, per mancanza di notizie ed esaurimento del ciclo di interesse. La scelta più importante di tutte è la riconferma, ancora per un periodo indeterminato, del card. Tarcisio Bertone alla guida della Segreteria di stato. Bertone era stato al centro dello scontro. Gran parte di quel che usciva nei mesi scorsi, di fatto, danneggiava lui solo. Diversi esponenti interni alla curia e ai vertici degli episcopati avrebbero desiderato la sua sostituzione, del resto compirà nel dicembre prossimo 78 anni. Ma il papa ha deciso all’opposto. Bertone rimarrà il più a lungo possibile.

Chiesa - Violenze sui minori e diritto: Vescovi in tribunale

M.E. Gandolfi
L'apertura d’inchieste giudiziarie contro ecclesiastici accusati di pedofilia mette in luce la questione della linea di responsabilità di governo all’interno delle Chiese locali. E come tale responsabilità si rapporti con il diritto statuale nei diversi paesi, o come venga da questo reinterpretata. A parte i (rari) casi di prelati direttamente colpevoli di pedofilia – come in Belgio il vescovo di Bruges, Roger Vangheluwe (cf. Regno-doc. 11,2010,329; Regno-att. 2,2012,13) – o in possesso di materiale pedopornografico come in Canada il reo confesso vescovo di Antigonish (Nuova Scozia), Raymond Lahey, condannato il 4 gennaio scorso e dimesso dallo stato clericale dalla Santa Sede, vescovi e vicari, dunque, in quest’ultimo anno sono stati chiamati a rispondere nei tribunali per come nel governo delle loro diocesi hanno gestito i casi di chierici accusati di reati a sfondo sessuale. Riportiamo in sintesi i principali, divisi per paese.

Ucraina - Chiesa greco-cattolica: le nostre responsabilità. Intervista a s.b. S. Shevchuk

L. Prezzi
Sua beatitudine Sviatoslav Shevchuk nasce nel 1970 in Ucraina. È ordinato prete greco-cattolico, studia all’Angelicum a Roma. La sua tesi (pubblicata da Lipa, Roma 2001) riguarda Pavel N. Evdokimov. Vice rettore nel seminario di Leopoli, poi rettore, diventa professore di Teologia dogmatica e morale nel seminario e presso l’Università cattolica. Collaboratore in curia del card. Lubomyr Husar, nel 2009 è consacrato vescovo per l’esarcato di Argentina. Diventa arcivescovo maggiore di Kiev-Halyc il 24 marzo 2011. Comincia da qui il nostro colloquio con questo nuovo protagonista della vita della Chiesa.

Russia - Chiesa e stato: non perdere l’armonia. L’ortodossia tra governo e opinione pubblica

T. Bremer
Qualche mese fa si poteva vedere sul sito Internet del Patriarcato di Mosca una foto che mostrava il patriarca Cirillo e il ministro della Giustizia russo Aleksandr Konovalov seduti a un tavolo, in occasione di un incontro ufficiale. Il patriarca teneva le mani sul bloc-notes in un modo che permetteva di vedere il suo orologio da polso. Alcuni esperti utenti della rete non tardarono a scoprire che si trattava di un orologio svizzero Breguet del valore di 30.000 dollari. Già in precedenza qualcuno aveva chiesto al patriarca se possedesse un orologio del genere, ed egli aveva risposto di usare un semplice orologio russo con lo stemma dello stato, ricevuto in dono dal presidente; aveva aggiunto che una volta gli era stato regalato un altro orologio, che comunque non usava e doveva trovarsi – insieme a molti altri regali – da qualche parte nella sua confezione originaria.

Germania - Ebrei e musulmani: Reato di circoncisione

D. Sala
La sentenza con cui il 26 giugno il Tribunale regionale di Colonia ha dichiarato perseguibile per legge la scelta dei genitori di far circoncidere i figli piccoli per motivi religiosi – perché tale intervento chirurgico produce una modificazione fisica irreversibile nel bambino, ledendone il diritto all’integrità del corpo e a poter «decidere da solo, in seguito, sulla sua appartenenza religiosa» – ha suscitato un’infinità di critiche e molta preoccupazione, non solo in Germania e non solo nelle comunità religiose colpite.

Chiesa d’Inghilterra - Donne vescovo: Serve ancora tempo

D. Sala
Il Sinodo della Chiesa d’Inghilterra, che riunito a York dal 6 al 9 luglio avrebbe dovuto approvare definitivamente la legislazione sulle donne vescovo, ha invece deciso di prendere qualche ulteriore mese di tempo. Così la Camera dei vescovi si riunirà nuovamente in settembre, e la decisione finale slitta a un Sinodo generale straordinario fissato dal 19 al 21 novembre a Londra. A quella data, tra l’altro, è più che probabile sia già noto il nome del prossimo arcivescovo di Canterbury (cf. Regno-att. 10,2012,346). La Chiesa d’Inghilterra, che è la Chiesa-madre tra le 44 province nazionali o regionali che costituiscono la Comunione anglicana, aveva deciso nel 2005 di procedere con l’ordinazione delle donne vescovo (cf. Regno-att. 8,2005,267); già dal 1992 ordina donne prete, e dunque questa evoluzione era nelle cose. In altre province anglicane le donne hanno accesso all’episcopato da anni (USA dal 1989, Canada, Australia, Nuova Zelanda, oltre a Irlanda e Scozia che prevedono i vescovi donna ma non ne hanno mai ordinata una). Ma perché la questione è così rilevante quando si tratta della Chiesa d’Inghilterra?

Irlanda - Congresso eucaristico internazionale: il Vaticano II visto da Dublino.

M.E. Gandolfi
La celebrazione del Congresso eucaristico internazionale in terra irlandese, nel giugno scorso, non poteva non tematizzare la questione delle violenze sui minori che tanto ha travagliato e in parte ancor oggi travaglia la Chiesa locale. Infatti, sin dal tema «Comunione con Cristo e tra di noi», esso è stato presente nelle riflessioni del Congresso teologico (10-14 giugno); nelle omelie dell’inviato del papa, card. M. Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi, del card. S. Brady, arcivescovo di Armagh e primate d’Irlanda, di mons. J. Martin, arcivescovo di Dublino; nel pellegrinaggio penitenziale al santuario di Lough Derg dove è stata collocata la «pietra della guarigione», un massiccio di granito in cui è stata incisa la preghiera di una vittima.

Svizzera - suicidio assistito: Più regole? No, più cura

F. Lozito
In Svizzera il suicidio assistito è una vera e propria babele da troppi anni. E i cantoni cercano di correre ai ripari regolamentandolo per legge in modo più articolato di come lo è stato finora. Non si direbbe che la situazione possa essere intricata in un posto come la Svizzera, dove la possibilità di iniettarsi una dose letale per porre termine alla vita è stata introdotta fin dal 1940: la condizione fondamentale, che l’atto venga compiuto in totale autonomia dal suicidando, senza l’intervento attivo di chi lo ha aiutato a preparare il mix farmaceutico letale. Una sorta di zona grigia, una terra di nessuno che ha favorito negli anni il sorgere e proliferare di associazioni che hanno promosso e incentivato questo tipo di triste fine: Exit e Dignitas, le più note. Nel 2011 queste due organizzazioni hanno aiutato ben 560 persone a morire, un terzo dei suicidi che avvengono complessivamente nel paese.

Nazioni Unite - Sviluppo sostenibile: Rio+20 avanti piano

M. Mascia
Si è svolta Rio de Janeiro dal 20 al 22 giugno la Conferenza internazionale delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, da tutti conosciuta come Rio+20, una nuova tappa del lungo e tortuoso processo che la comunità internazionale ha intrapreso, a partire dagli anni Settanta, per integrare le preoccupazioni ambientali nel contesto del progresso economico e sociale. La denominazione di Rio+20 richiama la prima Conferenza sull’ambiente e lo sviluppo svoltasi nel 1992 sempre a Rio, a cui ha fatto seguito nel 2002 il Vertice dell’ONU sullo sviluppo sostenibile a Johannesburg (cf. Regno-att. 14,1992,431; 16,2002,512). La Conferenza è stata convocata nel 2009 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con il compito di rinnovare l’impegno politico per lo sviluppo sostenibile verificando lo stato di attuazione degli impegni internazionali assunti negli ultimi 20 anni. Al centro dell’agenda di Rio+20 due grandi temi: l’economia verde e il quadro istituzionale per lo sviluppo sostenibile.

Filippine - Vescovi: Completare la riforma agraria

D. Sala
Dio «ama i poveri. Dio ode i lamenti dei poveri nella persona dei contadini, che per generazioni sono stati schiavizzati in aziende agricole che non erano le loro, ingabbiati in una vita di dipendenza e deprivati della loro dignità di esseri umani». Dopo aver ricordato al presidente Benigno «Noynoy» Aquino che la causa della povertà delle Filippine – uno dei paesi più poveri del Sud-est asiatico – non è l’aumento demografico, opponendosi al suo programma di «salute riproduttiva» (cf. Regno-att. 12,2012,413), i vescovi del solo paese asiatico a maggioranza cristiana sono nuovamente tornati alla carica, per ricordare che è ancora lontano dall’essere completato il grande progetto di riforma agraria avviato da Cory Aquino nel 1988: l’unica vera soluzione per combattere la povertà e garantire un futuro alla stragrande maggioranza della popolazione. Mentre partiva da Mindanao la marcia nazionale di 10 giorni che ha portato più di 5.000 contadini davanti al palazzo presidenziale di Manila, il 1° giugno al presidente Aquino è arrivata anche la lettera aperta sull’urgenza di completare il progetto di riforma agraria, firmata da mons. Broderick S. Pabillo, vescovo ausiliare di Manila e direttore dell’Ufficio nazionale per l’azione sociale della Conferenza dei vescovi cattolici delle Filippine, e da p. Marlon Lacal, segretario esecutivo dell’Associazione dei superiori maggiori religiosi delle Filippine.

India - Chiesa cattolica: Un sinodo laico

D. Sala
Un Sinodo dei laici cattolici indiani è una notizia per più di una ragione: innanzitutto perché la Chiesa indiana non ha mai indetto un Sinodo regionale; poi perché questo è pensato come un incontro dei laici di tutto il subcontinente, quindi per una sola componente della Chiesa ma in modo trasversale ai tre riti (latino, siro-malabarese e siromalankarese); infine perché non c’entra nulla con la serie dei congressi dei laici cattolici convocati periodicamente per continenti o macroregioni dal Pontificio consiglio per i laici (per esempio il II Congresso panafricano dei laici cattolici, che si terrà dal 4 al 9 settembre 2012 in Camerun). Il fatto di essersi auto-convocato e definito «Sinodo», ha detto l’ex presidente della principale associazione dei laici cattolici indiani, ha inizialmente suscitato in una parte della gerarchia delle resistenze, poi superate (Indian currents 24[2012] 29, 23).

Puglisi - Beatificazione: martire di Cristo. Prete a Brancaccio. Ucciso dalla mafia in odium fidei

M. Torcivia
È di un mese fa la notizia che don Pino Puglisi (1937-1993), il parroco del quartiere palermitano di Brancaccio ucciso dalla mafia, verrà beatificato, perché riconosciuto martire dalla Chiesa, in quanto l’omicidio è avvenuto in odium fidei. Il fatto costituisce un’assoluta novità riguardo alla plurisecolare tradizione della Chiesa in ordine al riconoscimento del martirio. Don Puglisi è stato assassinato, infatti, da un killer che ha ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana e che appartiene a un’organizzazione criminale – la mafia – la quale fa proprio del paludamento religioso una peculiare caratteristica, pur essendo, in realtà, un’organizzazione atea e antievangelica. Puglisi è stato un presbitero ucciso per avere vissuto fino in fondo le virtù richieste da una vita coerente con la fede cristiana. Vita evangelicamente inerme, condotta con la chiara consapevolezza che questa modalità di esistenza avrebbe potuto comportare l’uccisione da parte di un’organizzazione che non accetta il messaggio cristiano, nelle sue variegate sfaccettature.

Sempre più secolarizzata. Storia e attualità dell'informazione religiosa in Italia sui grandi media

G. Mocellin
Nelle nostre società secolarizzate, caratterizzate dalla dimensione pluralista, il sistema dei media è in posizione tale che, a parte nuclei sempre più ristretti di aderenti o adepti, è probabile che la maggior parte delle persone apprenda la maggior parte di quello che sa di una religione dai media; e che sulla base di queste informazioni così assunte elabori una propria visione di quella data religione e perfino un iniziale proposito di adesione, o all’opposto, una scelta di formale abbandono. Ciò significa che analizzare il modo della presenza delle religioni all’interno della comunicazione pubblica contribuisce a rispondere agli interrogativi su come si delinei la relazione tra la religione e le singole persone, nonché su quale sia il posto della religione in una società di questo tipo. Di qui deve discendere, per chi – non importa se credente o «diversamente credente», o indifferente o «in ricerca» – sia consapevole dell’importanza di tale relazione e di tale presenza, una duplice preoccupazione: da un lato analizzare i percorsi e i criteri attraverso i quali i grandi mezzi d’informazione «passano» la notizia religiosa e verificare se e come è possibile migliorarne la qualità; dall’altro promuovere, all’interno delle «associazioni religiose» (il discorso non vale solo per le Chiese), sia la capacità di comunicare se stesse in modo consapevole e fecondo, sia quella di educare a una fruizione critica dei media, a maggior ragione quando a qualunque titolo (informazione, fiction, pubblicità) si interfacciano con la religione.

Libri del mese - Schede - Luglio 2012

M.E. Gandolfi
I «Libri del mese» si possono ordinare indicando il numero ISBN a 13 cifre: - per telefono, chiamando lo 049.8805313; - per fax, scrivendo allo 049.686168; - per e-mail, all'indirizzo vendite.dirette@dehoniane.it - per posta, scrivendo a Centro Editoriale Dehoniano, via Nosadella 6, 40123 Bologna.

M. Heller, La scienza e Dio

G. Brotti

Chiavi di lettura: La Chiesa che verrà

M.E. Gandolfi

Sud - Conferenza episcopale calabra: essere solidali in Calabria. La nota dei vescovi

G. Brunelli
Da Reggio Calabria, il 21 giugno scorso, i vescovi della regione hanno reso pubblica una nota di taglio pastorale «sulle politiche sociali in Calabria», dal titolo: L’importanza della solidarietà. Si tratta di un documento che fa seguito a una serie di incontri e seminari svolti nell’ultimo anno con le diverse categorie e associazioni sociali del territorio e che individua, ancora una volta, il tema della solidarietà quale registro interpretativo della situazione sociale regionale e nazionale, e orizzonte delle possibili risposte. Il documento si inscrive nella tradizione delle Chiese del Mezzogiorno e insieme fa proprio lo spirito recente delle comunità locale di individuare tipologie di interventi più diretti. Complessivamente trasmette il senso fermo e deciso dell’urgenza.

CEI - Opere sanitarie e sociali: multiformi e complesse. Una rete forte di servizi e addetti

L. Diotallevi
Nelle scorse settimane sono stati diffusi i risultati della «Rilevazione dei servizi socioassistenziali e sanitari ecclesiali in Italia» promossa congiuntamente dalla Consulta ecclesiale nazionale degli organismi socio-assistenziali, dalla Caritas italiana e dall’Ufficio nazionale per la pastorale della sanità della Conferenza episcopale italiana. Ne è risultato il quadro «di una Chiesa viva, attenta alle persone più fragili e fattivamente presente accanto a coloro che soffrono», una Chiesa che attraverso tali opere ha sempre ma nifestato un «ruolo di testimonianza e di profezia» di cui oggi si avverte «una necessità anche maggiore, perché il prendersi cura di tante vite ferite rappresenta un formidabile annuncio di speranza ed è in se stesso una straordinaria risorsa sia per l’educazione alla fede sia per la convivenza civile» (dall’Introduzione di mons. M. Crociata, segretario generale della CEI). Dal volume a firma dei tre organismi promotori Opere per il bene comune (EDB, Bologna 2012), che presenta e analizza i risultati della rilevazione, riprendiamo in questo articolo il c. 3 di «lettura sociologica dei dati», a firma del prof. L. Diotallevi, e, nel riquadro alle pp. 482-483, alcuni brani del c. 1, in cui F. Soddu e A. Manto (direttori, rispettivamente, di Caritas italiana e dell’Ufficio CEI per la pastorale della sanità) ne delineano le «prospettive pastorali».

Rilevazione CEI - Prospettive pastorali: Conoscere, curare, sostenere

F. Soddu; A. Manto
La rilevazione delle opere e dei servizi è stata collocata all’interno di una triplice attenzione pastorale condivisa con le diocesi: conoscere non solo le povertà, ma anche le «buone» opere presenti nel proprio territorio; averne la cura, sostenendole là dove ce ne fosse bisogno; favorirne la tessitura in rete, per promuovere una maggiore incisività nella presa in considerazione dei bisogni, a partire da ambiti comuni di impegno (minori, anziani, ecc.).

Forum cattolico-ortodosso a Lisbona

D. Sala

Serbia – Incontro dei vescovi cattolici e ortodossi

D. Sala

Danimarca – Matrimoni gay in chiesa

D. Sala

Regno Unito – Chiese e matrimoni gay

D. Sala

Rio +20 – La delusione

D. Sala

Germania – Sentenza sulla circoncisione

D. Sala

Fede e costituzione – «Documento di Penang»

D. Sala

Incontro famiglie a Milano

L. Accattoli

Gotti Tedeschi e IOR

L. Accattoli

Lefebvriani

L. Accattoli

Nuova evangelizzazione e vocazioni

L. Accattoli

Burke advisor per la comunicazione

L. Accattoli

Consultazioni su corvi e curia

L. Accattoli

Benedetto ai terremotati dell’Emilia

L. Accattoli

Da Antonelli a Paglia e da Farina a Bruguès

L. Accattoli

Comunità missionaria di Villaregia

L. Accattoli

Puglisi beato

L. Accattoli

Nel nome dell’intraducibile. Cristianesimo - Islam: In principio era la traduzione

P. Stefani

Dignità e limite. Riletture della Genesi da Pico della Mirandola al Maharal

P. Stefani
Vi è un nucleo primo dell’esistenza umana che nessuno dovrebbe offendere o avvilire: la dignità. Ma dove si trova il chiodo saldo a cui appendere questo irrinunciabile valore? La cultura dell’Occidente conosce da più di 500 anni un tentativo famoso di cercarne il fondamento. Si tratta dell’Oratio di Pico della Mirandola. (…) Forse il più noto mito alternativo rispetto alla vocazione umanistica di essere liberi plasmatori di sé stessi si trova nella leggenda legata al Golem,2 il manufatto argilloso animato il 20 adar del 1580 a Praga da Jehudà ben Bezalel, conosciuto come Rabbi Loew o il Maharal.

Violenze sessuali. Le linee guida della CEI

G. Pipino

La nuova apologetica

F. Mastrofini

In morte di Vittorio Tranquilli. Quando il giusto è solo un giusto

L. Accattoli
Stavolta parlo di Vittorio Tranquilli, che era un personaggio ed è appena partito, dopo 87 anni passati su questo pianeta beneficando tanti e aiutando altri a restare svegli. Eppure è difficile parlare di questo personaggio, che era anche un poco mio amico – avendolo conosciuto nel 1970 nella Scuola italiana di scienze politiche ed economiche (SISPE) di Franco Rodano, Claudio Napoleoni, Michele Ranchetti –, e mi chiedo la causa di questa difficoltà: sui quotidiani la sua morte l’abbiamo segnalata solo io, sul Corriere della sera del 5 luglio, e Loris Campetti, sul Manifesto dello stesso giorno. Risposta provvisoria: è difficile oggi nei media parlare di un giusto che sia solo un giusto.