Attualità, 16/2012, 15/09/2012, pag. 512
Carlo Maria Martini: Un buon pastore
Qualcuno dubitava, al suo arrivo nella Chiesa di Milano, che uno studioso raffinato della Scrittura potesse essere un uomo di governo e un vescovo pastore, e qualcuno forse dubita ancora. Per questo, la rilettura dei suoi anni di episcopato non è scontata. Ha governato a modo suo, è stato un pastore per certi versi unico. Ma era diventato così profondamente «pastore» da rimanere, anche da «emerito», in dialogo aperto con il suo gregge oltre che nel cuore del suo presbiterio, che al funerale gli ha manifestato l’affetto con un’imponente presenza. Ha intensificato ancor più il suo compito d’intercessore e ha consegnato a tutti noi le sue paure e le sue speranze, trasparente come chi è passato al crogiuolo della prova e conosce una libertà inedita, una franchezza senza ombre.
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