A
Attualità
Attualità, 8/2012, 15/04/2012, pag. 217

Santa Sede - Chiesa in Cina: uno sguardo propositivo. Con alcune preoccupazioni

G. Brunelli
Ha un approccio propositivo, chiaro ed equilibrato e si rivolge particolarmente alla vita eccle siale della Chiesa cattolica il comunicato che la speciale commissione, istituita da Benedetto XVI nel 2007 per studiare le questioni di maggiore importanza, riguardanti la vita della Chiesa cattolica in Cina, ha rilasciato al termine della sua quinta riunione, svoltasi in Vaticano dal 23 al 25 aprile. La commissione parla di un anno «di doni di fedeltà e di dedizione» offerti dal Signore alla sua Chiesa in Cina. L’espressione non evoca necessariamente il riconoscimento di un miglioramento della situazione. Da un certo punto di vista si potrebbe persino dire che essa si è fatta più dura. Ma nella durezza non sono mancate le testimonianze fedeli e da parte della Santa Sede si è fatta strada la convinzione di non volere solo stigmatizzare i limiti reali, ma anche di dire una parola d’incoraggiamento.

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Attualità, 2015-2

Politica in Italia: una questione democratica

Renzi vince per solitudine. Senza oppositori il sistema politico rischia un nuovo blocco

G. Brunelli
L’elezione del XII presidente della Repubblica, il 31 gennaio scorso, nella persona di Sergio Mattarella (665 voti su 995, al 4o scrutinio), rappresenta, com’è stato osservato, il punto d’equilibrio più avanzato nel sistema attuale delle forze che interagiscono nelle istituzioni. Se il suggerimento a Renzi è venuto da Napolitano, è stato un buon suggerimento.
Attualità, 2015-2

Crisi ucraina: la sfida russa

Intervista a S. Shevchuk, arcivescovo maggiore degli ucraini

G. Brunelli
La crisi ucraina sembra giunta a un punto drammatico. Forse un punto di non ritorno. Il primate greco-cattolico: «Non è una guerra civile, ma un'aperta invasione delle forze russe in Ucraina»
Attualità, 2015-2

Santa Sede - Concistoro: non siamo una casta

G. Brunelli
La «riforma non è fine a sé stessa, ma un mezzo per dare una forte testimonianza cristiana; per favorire una più efficace evangelizzazione; per promuovere un più fecondo spirito ecumenico; per incoraggiare un dialogo più costruttivo con tutti. La riforma, auspicata vivamente dalla maggioranza dei cardinali nell’ambito delle congregazioni generali prima del conclave, dovrà perfezionare ancora di più l’identità della stessa curia romana, ossia quella di coadiuvare il successore di Pietro nell’esercizio del suo supremo ufficio pastorale per il bene e il servizio della Chiesa universale e delle Chiese particolari. Esercizio col quale si rafforzano l’unità di fede e la comunione del popolo di Dio e si promuove la missione propria della Chiesa nel mondo». Le parole con le quali papa Francesco ha aperto il Concistoro del collegio cardinalizio, il 12 e 13 febbraio scorso, indicano finalità, metodo e tempi della riforma.