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Attualità
Attualità, 4/2013, 15/02/2013, pag. 104

T. Ghirelli, Ierotopi cristiani. Alla luce della riforma liturgica del concilio Vaticano II

A. Dall'Asta

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A. Dall'Asta
Dopo il concilio Vaticano II il tema del rinnovamento liturgico delle chiese antiche è divenuto di scottante attualità. In nome di un pur necessario adeguamento alle esigenze della riforma liturgica, dagli anni Sessanta inizia un vero e proprio rimaneggiamento delle chiese antiche, provocando a volte la rimozione di elementi propri alla liturgia, sostituendoli con manufatti troppo spesso frutto di improvvisazione, per non dire di accattonaggio dipendente da una logica tristemente commerciale. Le chiese sono state ingombrate con una quantità impressionante di brutte sculture, pitture, vetrate... Sono modifiche drammatiche che continuano a violentare le chiese storiche, anche di straordinaria importanza artistica, distruggendo quell’armonia, che era alla base dell’ideazione di architetture straordinarie. Di fronte ai tanti esempi che dovrebbero essere elencati ci si chiede se, malgrado i ripetuti appelli di papa Paolo VI, di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, il dialogo tra arte e fede non sia stato davvero dimenticato.
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