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Attualità
Attualità, 8/2013, 15/04/2013, pag. 261

La provvidenza. Secondo don Giovanni Calabria

P. Stefani
Per rifarci a un’espressione di don Giuseppe De Luca, nell’«Archivio italiano della storia della pietà» un posto significativo spetterebbe senza dubbio a don Giovanni Calabria (1873-1954), il fondatore della Congregazione dei poveri servi e delle povere serve della divina Provvidenza. La sua figura e la sua opera costringono a confrontarsi con un termine un tempo comunissimo, e oggi di uso sempre meno frequente. Ogni persona è figlia del proprio tempo. Sarebbe improprio interpretare una spiritualità solo come frutto di una dimensione cultural-sociologica; però è ugualmente falso sostenere che i tempi e i luoghi in cui uno è chiamato a vivere non incidano sulla sua maniera di leggere il mondo. Le linee secondo le quali veniva presentata la Provvidenza nell’Ottocento costituiscono un riferimento qualificante anche per capire la particolarità e la radicalità proprie di don Calabria. Nella seconda metà del XIX secolo, nella Chiesa cattolica prevalevano due anime rispetto alla visione della Provvidenza. La prima la connetteva allo stesso atto creativo, la seconda alla storia.

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