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Attualità
Attualità, 20/2014, 15/11/2014, pag. 697

Burkina Faso - Compaoré: fine di un regime

D. Maggiore
Tre giorni di manifestazioni hanno fatto accadere quel che era sembrato impensabile per 27 anni. Blaise Compaoré, presidente del Burkina Faso dal 1987 – quando un golpe da lui guidato aveva portato alla morte del suo predecessore Thomas Sankara – ha lasciato il potere lo scorso 31 ottobre, scegliendo la fuga in Costa d’Avorio davanti alla pressione della piazza di Ouagadougou. Appena dieci giorni prima, indifferente alle critiche della società civile, della Chiesa, persino di alcuni ex compagni di partito e di governo, aveva annunciato un referendum sull’articolo 37 della Costituzione, quello che limitava il numero dei mandati presidenziali. Voleva poter essere rieleggibile a vita, Compaoré, e si sentiva saldo al potere, forte anche della posizione chiave che si era creato negli equilibri diplomatici della regione, facendo da mediatore, nel corso degli anni, in crisi come quelle della Costa d’Avorio, della Guinea Conakry, del Mali.

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