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Attualità

Attualità, 2/2015

Politica in Italia: una questione democratica

Renzi vince per solitudine. Senza oppositori il sistema politico rischia un nuovo blocco

G. Brunelli
L’elezione del XII presidente della Repubblica, il 31 gennaio scorso, nella persona di Sergio Mattarella (665 voti su 995, al 4o scrutinio), rappresenta, com’è stato osservato, il punto d’equilibrio più avanzato nel sistema attuale delle forze che interagiscono nelle istituzioni. Se il suggerimento a Renzi è venuto da Napolitano, è stato un buon suggerimento.

Crisi ucraina: la sfida russa

Intervista a S. Shevchuk, arcivescovo maggiore degli ucraini

G. Brunelli
La crisi ucraina sembra giunta a un punto drammatico. Forse un punto di non ritorno. Il primate greco-cattolico: «Non è una guerra civile, ma un'aperta invasione delle forze russe in Ucraina»

Ucraina - Greco-cattolici: la pastorale in guerra

S. Shevchuk
L'arcivescovo maggiore degli ucraini ha rivolto il 5 febbraio un Messaggio ai sacerdoti circa la pastorale in condizioni di guerra di cui riportiamo ampi stralci.

Elezioni in Grecia: l'asse nazional-populista

P. Segatti
Il successo elettorale di Syriza (Coalizione della sinistra radicale greca) è stato enorme. Ha trasformato in primaria forza politica un insieme di piccoli partiti di estrema sinistra, maoisti, trozkisti ed eurocomunisti. Con la spinta del premio di maggioranza, ha anche sfiorato la maggioranza assoluta dei seggi (149 su 300). Senza dubbio le dimensioni del successo elettorale riflettono un profondo ed esteso moto di protesta verso le politiche anti-crisi suggerite dalla Commissione Europea.

Ungheria 1989-2015: Ostpolitik e piccoli passi

Intervista all'arcivescovo di Budapest e relatore del Sinodo, card. P. Erdo

F. Strazzari
Il cardinale Péter Erdő è un eminente giurista. La sua attività scientifica annovera circa 250 saggi e 25 volumi nell’ambito del diritto canonico e della storia medievale del diritto canonico. Ha pubblicato anche diversi volumi di cultura e di spiritualità. È stato insignito di premi e onorificenze e gli è stato conferito il dottorato honoris causa da ben sette università. Ma è di una straordinaria semplicità. Nato nel 1952 a Budapest in una famiglia di intellettuali cattolici, è prete dal 1975; ha conseguito il dottorato in Teologia nel 1976 e il dottorato in Diritto canonico nel 1980, materie che ha poi insegnato. È stato rettore dell’Università cattolica Péter Pazmany di Budapest e preside dell’Istituto post-laurea di diritto canonico. Ha aperto una nuova facoltà di Tecnologia informatica. Vescovo ausiliare di Székesfehérvar nel 2000 e arcivescovo-metropolita di Esztergom-Budapest dal 7 dicembre 2002, è anche presidente del Consiglio delle conferenze episcopali europee dal 2006. È cardinale dall’ottobre 2003. Dieci anni dopo papa Francesco lo ha nominato relatore generale della III Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi che aveva per tema: «Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione» (5-19.10.2014). Incarico rinnovato anche per l’Assemblea ordinaria del Sinodo dell’ottobre 2015. È poliglotta.

Santa Sede - Concistoro: non siamo una casta

G. Brunelli
La «riforma non è fine a sé stessa, ma un mezzo per dare una forte testimonianza cristiana; per favorire una più efficace evangelizzazione; per promuovere un più fecondo spirito ecumenico; per incoraggiare un dialogo più costruttivo con tutti. La riforma, auspicata vivamente dalla maggioranza dei cardinali nell’ambito delle congregazioni generali prima del conclave, dovrà perfezionare ancora di più l’identità della stessa curia romana, ossia quella di coadiuvare il successore di Pietro nell’esercizio del suo supremo ufficio pastorale per il bene e il servizio della Chiesa universale e delle Chiese particolari. Esercizio col quale si rafforzano l’unità di fede e la comunione del popolo di Dio e si promuove la missione propria della Chiesa nel mondo». Le parole con le quali papa Francesco ha aperto il Concistoro del collegio cardinalizio, il 12 e 13 febbraio scorso, indicano finalità, metodo e tempi della riforma.

Francesco - Protezione dei minori: la terza riforma

Per responsabilizzare vescovi e Chiese locali

M.E. Gandolfi
Trasparenza, responsabilità e tolleranza zero. Sono i tre pilastri su cui il card. Sean O’Malley, arcivescovo di Boston, ha costruito la relazione tenuta al concistoro del 12 e 13 febbraio dedicato alla riforma della curia romana. In essa presentava le linee guida della Pontificia commissione per la protezione dei minori. Non si è trattato, però, di una semplice comunicazione sullo stato dei lavori della Commissione istituita da papa Francesco nel febbraio 2014, presieduta dallo stesso O’Malley e che si è riunita a distanza di un anno allargata a 17 membri. Il punto è che la protezione dei minori è un altro, importante, elemento della riforma di papa Francesco.

Ecumenismo 50 anni dopo: chi soffre per la divisione?

Dallo slancio del Vaticano II agli scontri sull'etica. Le nuove comunità prive di memoria

A. Birmelé
Il 21 novembre 1964 papa Paolo VI promulgava l’Unitatis redintegratio, il decreto del concilio Vaticano II sull’ecumenismo. Quest’ingresso della Chiesa cattolica romana nell’ecumenismo modificava profondamente il paesaggio ecclesiale, benché il movimento ecumenico fosse cominciato molto prima di quella data. Ci sono tutte le ragioni per celebrare questo cinquantesimo anniversario e per cercare di proporre oggi una sintesi dell’itinerario e della situazione dei nostri dialoghi ecumenici. L’ecumenismo ha molte sfaccettature e ciascuna di esse dovrebbe essere oggetto di un approfondimento specifico: l’ecumenismo spirituale, l’ecumenismo diaconale, l’ecumenismo politico e non da ultimo l’ecumenismo locale a livello di comunità di base delle nostre Chiese. Il presente contributo si concentra sull’aspetto più dottrinale: le conclusioni dei dialoghi a cui il Concilio ha dato un impulso particolare. La prima parte di questo contributo si sforza di proporre un bilancio globale dei dialoghi dottrinali, la seconda cerca di comprendere le sfide che oggi è necessario raccogliere.

Teologia morale in Italia: traiettorie

Nel tempo di Francesco

S. Morandini
Dove va la morale? Un tema impegnativo, quello affrontato dai due incontri promossi a Padova dalla Facoltà teologica del Triveneto e dalla Fondazione Lanza (Centro studi in Etica). Ancor più impegnativo alla luce della specificazione associata alla domanda: dove va la morale nel tempo di papa Francesco? Impegnativo certo, ma anche necessario, per leggere una fase che sempre di più avvertiamo come kairòs, come momento favorevole, da interpretare perché sia davvero tempo di conversione. Se, infatti, in alcuni tale dinamica suscita timore, quasi esponesse al rischio di smarrire riferimenti consolidati, numerosi altri vi colgono piuttosto un segno dei tempi, il soffio di uno Spirito che chiama a novità la comunità cristiana.

Facoltà teologiche in Italia: la teologia e i manuali

Il rischio di una didattica che comunica un sapere generico

G. Guglielmi
Entrando in una libreria cattolica si ha l’impressione che la quantità di manuali e saggi teologici sistematici superi le pubblicazioni a carattere storico ed ermeneutico. D’altra parte, questo predominio si spiega anche a motivo della tendenza degli stessi docenti di teologia a pubblicare (in alcuni casi anche a pochi anni dall’inizio dell’insegnamento) un proprio manuale. Inoltre, da una rapida lettura dei programmi di studio delle facoltà di teologia («guida dello studente») si ha la percezione che una sorta di «enciclopedismo» avvolga il sapere teologico.

Economia islamica: la torta musulmana

Nel mercato «conforme alla sharia» anche l'Italia reclama la sua parte

D. Sala
Nell’attuale contesto delle religioni globalizzate, l’islam è un business per un mercato da un miliardo di persone (come quelli cinese e indiano), e con la sua quota di imprenditori, immigrati e turisti anche l’Italia è pronta a ritagliarsene la sua fetta.

Kenya: fondamentalismi

D. Maggiore
Le persone «qui sono pronte a perdere il lavoro piuttosto che tornare, perché sentono che la loro vita è davvero in pericolo». Mons. Paul Darmanin, francescano maltese, è il vescovo di Garissa, la diocesi del Kenya nordorientale dove si trova la località di Mandera: un nome che ormai nel paese è associato ai due sanguinosi attacchi che i fondamentalisti somali di al-Shabaab hanno portato a termine il 22 novembre e il 2 dicembre scorsi. A essere presi come bersaglio sono stati nel primo caso un autobus, con 28 passeggeri letteralmente giustiziati, nel secondo il cantiere all’interno di una cava, dove i morti sono stati 36.

Incontro all'età moderna

Una rilettura cristologica della Dignitatis humanae

G. Lorizio
Non si può ignorare il fatto che l’incontro con il concilio ecumenico Vaticano II risulta, oggi in particolare, ricco di fascino e al tempo stesso problematico, a causa del diffondersi di letture di stampo ideologico, tendenti a operare una sorta di riduzionismo dell’evento e del dettato conciliare a posizioni ecclesiali e teologiche preconcette e strumentali. Il problema di fondo che, in sede interpretativa e didattica (ai diversi livelli fino a quello accademico), ci si trova di fronte riguarda la necessità d’affrontare l’argomento raccontando un evento o presentando una dottrina. Si tratta – come spesso accade – di un falso dilemma. Il Concilio è stato senz’altro un evento ecclesiale e socio-culturale d’immensa portata, che si è cristallizzato e ci viene consegnato in un insieme di scritti dottrinali (che peraltro si pongono su diversi piani di autorevolezza), i quali chiedono di essere letti e interpretati correttamente e nella maniera più esauriente possibile sia da parte dei credenti cattolici, sia da quella di altri eventuali destinatari dei testi stessi.

Libri del mese - Schede - Febbraio 2015

M.E. Gandolfi
Per la redazione delle Schede di questo numero hanno collaborato: Giancarlo Azzano, Marco Bernardoni, Maria Caterina Bombarda, Ilaria Chia, Eleonora Corti Savarese, Andrea Franzoni, Maria Elisabetta Gandolfi, Marco Giardini, Manuela Panieri, Valeria Roncarati, Daniela Sala, Domenico Segna.

G. Fedalto, San Marco da Aquileia a Venezia

Saggi su Terre e Chiese venete

F. Ruggiero
Giorgio Fedalto è senza dubbio uno tra i maggiori esperti del variegato territorio su cui in passato si estese il dominio della Serenissima in Italia e con ogni verosimiglianza il più profondo conoscitore delle vicende storico-religiose che interessano quest’area geografica. Presbitero del patriarcato di Venezia, docente per oltre un trentennio di Storia del cristianesimo all’Università di Padova, presenta in questo volume una cospicua serie di contributi, notevoli per impegno e peso scientifici, e dunque solo a prima vista frutti minori della sua ormai cinquantennale carriera di studioso.

M. Ambrosini, Non passa lo straniero?

Le politiche migratorie tra sovranità nazionale e diritti umani

E. Caneva
Le politiche migratorie sono salite di rango nell’agenda delle forze politiche, dei governi e dei parlamenti, non solo in Italia ma anche in Europa e nel mondo. Sono un tema caldo delle campagne elettorali, e sono oggetto di aspre polemiche da parte di nuovi attori politici. Il libro di Maurizio Ambrosini affronta i principali punti di tensione del rapporto sempre più problematico tra difesa della sovranità nazionale, affermazione di diritti umani universali e domande d’apertura dei confini da parte dei mercati e degli attori economici.

D. Van Reybrouck, Congo

G. Baioni
Un maestoso affresco. Così si presenta l’opera di David Van Reybrouck. Un’opera possente, a cavallo tra storia, racconto, ricostruzione documentaristica e romanzo epico.

Uganda: carnefice e vittima

D. Maggiore
Una vittima diventata carnefice. O forse un carnefice rimasto vittima. Non è facile inquadrare la figura dell’ugandese Dominic Ongwen, uno dei capi del famigerato Lord’s Resistance Army (Esercito di resistenza del Signore, LRA), che a inizio gennaio, in Repubblica Centrafricana, si è arreso alle truppe statunitensi. Prima di diventare uno dei comandanti del LRA, infatti, Ongwen ne era stato un soldato semplice. Più precisamente, uno dei tanti bambini-soldato con cui il leader del movimento armato, Joseph Kony, rinfoltiva i ranghi dei suoi combattenti.

ONU - Repubblica centrafricana: non è un genocidio

D. Maggiore
In Repubblica centrafricana non è in corso un genocidio, ma una crisi politica dalle radici profonde. Lo sostengono i tre esperti (la mauritana Fatimata M’Baye, l’australiano Philip Alston e il camerunense Bernard Muna) incaricati dall’ONU di guidare la commissione d’inchiesta internazionale sulla situazione del paese. Un organismo che l’ONU aveva deciso di costituire a fine 2013 per indagare sulle violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale durante il conflitto, e che ha concluso i propri lavori consegnando – il 22 dicembre scorso – un rapporto complessivo al segretario generale Ban Ki-Moon.

Il Regno documenti online

I documenti pubblicati su Il Regno - documenti nn. 3-6/2015

Strage di Parigi; Chiesa d'Inghilterra; Dialogo interreligioso; Giubileo della Riforma; Preghiera per l'unità; Auschwitz; Legge anti-moschee

D. Sala
GennaioStrage di Parigi – Reazioni ecumeniche. Dopo la strage a opera di terroristi islamici nella redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo e nel supermercato kosher a Parigi, gli organismi ecumenici e interreligiosi europei e mondiali esprimono una ferma condanna, insieme alla vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime e alla Francia repubblicana e ai suoi valori. Riaffermano la libertà...

Nuovi cardinali; Strage di Parigi; pauperismo; Sri Lanka e Filippine; Napolitano; vignette; transessuale

L. Accattoli
GENNAIO Venti nuovi cardinali. Il 4 gennaio il papa annuncia 20 nuovi cardinali, tra i quali 15 elettori, con scelte sorprendenti come già l’anno scorso. Arretrano la curia romana e gli europei, arrivano cardinali per paesi e città che non ne avevano mai avuti: in Italia Ancona e Agrigento, nel mondo Capo Verde, Tonga, Myanmar. Questo l’elenco nell’ordine dell’annuncio: arcivescovi Dominique Mamberti...

Relazioni d'amore: imperfezione in cammino

Sinodo: matrimonio, famiglia, coppia

M. Gronchi
«Distinguere senza separare, tra continuità e novità, può essere il metodo da applicare anche al rapporto tra dottrina e pastorale» (M. Gronchi). Il processo sinodale in corso nella Chiesa cattolica dal 2013 su «Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione» si è posto nell’ottica d’ispirarsi al criterio del «primato della realtà», guardando concretamente alla situazione delle famiglie per donare loro rinnovata fiducia e speranza, nei contesti ordinari come in quelli limite, segnati dalla fatica e da tante ferite e fragilità. È l’occasione per uno sguardo diverso sui rapporti d’amore, nel matrimonio e nelle coppie di fatto, nelle storie finite e in quelle che stanno compiendo un percorso di maturazione e crescita, e anche nelle relazioni d’amore all’interno delle coppie omosessuali (P. Gamberini), poiché ciò che è veramente in gioco, nel mondo di oggi e nella società umana, è la sfida della rigenerazione di relazioni autentiche, illuminate dal Vangelo della misericordia e della verità, siano esse sane o ferite, realizzate o imperfette, felici o smarrite.

Coppie omosessuali: vivere, sentire e pensare da credenti

P. Gamberini
In anni recenti la questione omosessuale sta diventando sempre più materia di accesi dibattiti in tutte le Chiese cristiane. Anche la Chiesa cattolica non è assente da questa discussione, benché spesso preferisca svolgere un ruolo di magistra piuttosto che di ascoltatrice. Al Sinodo speciale sull’Europa nel 1999, l’allora priore generale dei domenicani intervenne con un memorabile discorso a commento dell’episodio di Emmaus raccontato nel Vangelo di Luca. Padre Timothy Radcliffe precisò che l’autorità della Chiesa sarà convincente solamente se sarà capace di condividere il cammino delle persone, se sarà attenta alle loro delusioni, alle loro domande, ai loro dubbi. La Chiesa parla spesso delle persone come fossero delle «categorie»: donne, poveri, emigranti, divorziati, coloro che hanno abortito, detenuti, affetti da AIDS, omosessuali, tossicodipendenti... La Chiesa non avrà autorevolezza se non imparerà il loro linguaggio, se non accetterà i loro doni.

K. Hemmerle, pensatore di frontiera

Un seminario internazionale di Sophia

M. Bernardoni
Avent’anni dalla morte del filosofo, teologo e vescovo di Aquisgrana (Aachen) Klaus Hemmerle, il Dipartimento di ontologia trinitaria dell’Istituto universitario Sophia, in collaborazione con altre realtà accademiche, ha organizzato a Cadine, nei pressi di Trento, un seminario internazionale dal titolo: «L’ontologia trinitaria tra filosofia e teologia. Sulle orme di Klaus Hemmerle pensatore di frontiera» (14-16.12.2014). L’obiettivo era «approfondire, sulle tracce del pensiero di Hemmerle, che ha contribuito in modo determinante a focalizzarla e rilanciarla nel dibattito contemporaneo con le sue Tesi di ontologia trinitaria (1976), la portata teologica, filosofica e transdisciplinare di quella specifica ontologia relazionale che è l’ontologia trinitaria». Inattesa la risposta (un centinaio di presenze), che ha sorpreso gli stessi organizzatori.

Sogni e politica alimentare

Roosevelt e Giuseppe

P. Stefani
Ci sono vari modi per presentare i sogni del faraone interpretati da Giuseppe (cf. Gen 41,1-36). Uno di essi consiste nel parlare di sogni e politica. Nella tradizione politica più nobile risuona tuttora il detto che fu di Martin Luther King: «I have a dream». In qualche modo se ne avverte ancora l’eco; tuttavia, da qualche anno più conforme alla cronaca sarebbe piuttosto il ricorso al verbo «essere». A molti leader recenti o attuali ben s’attaglierebbe il detto: «I am a dream». Né l’una né l’altra formulazione sono, però, davvero confacenti a quanto avvenne nell’episodio di Giuseppe. Per qualificarlo, l’espressione migliore sarebbe: «L’interpretazione dei sogni e la politica».

Dialogo come esodo; I lettori, il web e la carta

G. Bertagna; R. Breoni
Dialogo come esodo Caro direttore,per chi ha a cuore il dialogo ebraico-cristiano lo scorcio finale del 2014 ha regalato due momenti preziosi e intensi. L’incontro promosso dalla CEI-UNEDI a Salerno dal 24 al 26 novembre 2014, «Invocheranno il nome dell’Eterno concordemente uniti. Prospettive sul re-incontro tra ebrei e cristiani», presenti figure molto autorevoli di parte ebraica – i rabbini Greenberg,...

«Dappertutto chiese con le porte aperte»

Chi ascolta papa Francesco? Ci vorrebbe un poco di penitenza

L. Accattoli
Sono per le chiese sempre aperte, come vorrebbe papa Francesco. Il mio parroco don Francesco Pesce la sua la tiene aperta, nel Rione Monti, a due passi dal Colosseo, dalle 7 alle 22 lungo la settimana, nel fine settimana dalle 8 alle 24. Faceva questo prima dell’elezione di Francesco e ora è felice della direttiva così chiara e così disattesa che è venuta dal vescovo di Roma. Trovo utile quest’uso e invito i lettori a segnalarmi – per un ampliamento dello sguardo – esperienze simili a quelle che ora racconterò, partendo da un testo nel quale Francesco fa la sua richiesta.