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Attualità
Attualità, 5/2015, 15/05/2015, pag. 305

Verso il Sinodo 2015 - Le famiglie interconfessionali: anticipare l'unità possibile

L'ecumenismo è un tema (e non un problema) per la prossima Assemblea di ottobre

Thomas Knieps-Port le Roi
I Lineamenta per l’Assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi dell’ottobre 2015 contengono nella seconda parte la seguente domanda: «La normativa attuale permette di dare risposte valide alle sfide poste dai matrimoni misti e da quelli interconfessionali? Occorre tenere conto di altri elementi?» (n. 39; Regno-doc. 15,2015,23). La Relatio Synodi del Sinodo straordinario del 2014 faceva riferimento ai matrimoni misti in un solo passaggio, evidenziando brevemente i pericoli del relativismo e dell’indifferenza e la possibilità di promozione dello spirito ecumenico, caratteri che, si diceva, sono entrambi inerenti a tali unioni (cf. n. 7). La Relatio riferiva anche che il tema dei matrimoni misti era ripetutamente affiorato negli interventi dei padri sinodali, ma lo menzionava solo alla fine della seconda sezione intitolata «Curare le famiglie ferite (separati, divorziati non risposati, divorziati risposati, famiglie monoparentali)». Forse è avvenuto inavvertitamente, ma come mai gli autori della Relatio hanno collocato i matrimoni misti nella categoria delle «famiglie ferite» che hanno particolare bisogno di cura pastorale?

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