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Attualità
Attualità, 18/2019, 15/10/2019, pag. 522

Santa Sede - Gerusalemme: e lo statuto internazionale?

L’evoluzione di un concetto e la domanda sull’oggi

Silvio Ferrari

La politica della Santa Sede sulla questione di Gerusalemme non può essere compresa senza venire collocata in un contesto più ampio. Innanzitutto la Santa Sede è contemporaneamente un attore religioso e politico e questa doppia natura ha inciso in maniera significativa sulla sua azione diplomatica. Per fare un solo esempio, a partire dal concilio Vaticano II il dialogo con le altre religioni e denominazioni cristiane ha costituito un elemento rilevante della politica vaticana su Gerusalemme al pari e forse più delle relazioni politiche mantenute dalla Santa Sede con gli stati mediorientali.

 

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Attualità, 2019-14

America - Libertà religiosa: se ci governa la paura

Silvio Ferrari

Nel mese di giugno si sono susseguiti, a pochi giorni di distanza, due avvenimenti che sono emblematici per il futuro della libertà di religione in Occidente. Il governo del Quebec ha messo fuori legge l’uso di simboli religiosi in alcuni luoghi pubblici: in nome della laicità dello stato, gli insegnanti e altri impiegati pubblici non potranno indossare kippà ebraiche, veli islamici o croci cristiane (cf. «Quebec Bans Religious Symbols in Some Public Sector Jobs», in The New York Times, 17.6.2019, http://bit.ly/Quebec-religions).

 

Attualità, 2018-2

Diritti di genere

Dialoghi religiosi e culturali

Silvio Ferrari

Il cambiamento di sesso è uno dei banchi di prova dove la differenza tra diritti «secolari», che rivendicano l’autonomia dell’uomo da qualsiasi normativa, e diritti «religiosi», che ne predicano la dipendenza, emerge con maggiore chiarezza (Ferrari). All’interno delle confessioni cristiane esso pone un interrogativo non solo su come agire ma soprattutto su come interpretare la questione del «genere», tematizzato spesso come una minaccia (Sgroi). Concretamente quali vie stanno percorrendo ebraismo, cristianesimo e islam? Principalmente due. Una è quella basata sul principio del male minore, «una soluzione pragmatica di grande utilità per risolvere casi concreti», ma che «non fornisce nuovi elementi per dare una soluzione non contingente al problema». L’altra è quella che attribuisce maggior rilievo alla nozione d’integrità psico-fisica dell’identità sessuale della persona. Ma «anche in questo caso il presupposto è quello dell’esistenza di una situazione patologica da risolvere, non la libera determinazione della propria identità di genere» di un soggetto non affetto da alcuna patologia. I diritti dei paesi europei, aiutati dai potenziamenti tecnologici, sembrano invece rivendicare questa ultima come nuova frontiera della democrazia.

Attualità, 2017-8

Italia - Milano: religioni in carcere

Un progetto triennale su nove istituti lombardi

Daniela Milani, Silvio Ferrari

Secondo dati diffusi dal Ministero della giustizia sarebbero complessivamente 365 i detenuti sottoposti a controllo allo scopo di prevenire il rischio della cosiddetta «radicalizzazione». Questo rischio è confermato anche dalle analisi svolte dalla Commissione di studio sul fenomeno della radicalizzazione e dell’estremismo jihadista che, sebbene abbia escluso che in Italia questo fenomeno, per quanto presente, sia paragonabile per dimensioni e intensità a quanto si registra nel centro-nord Europa, tuttavia ha richiamato l’attenzione sui rischi provenienti dalle prigioni e dal web. Negli ultimi anni questi due luoghi hanno infatti assunto, secondo la Commissione, «un’importanza particolare nella diffusione e nel l’assorbimento dell’ideologia jihadista».