b
Blog

A 500 anni dalla Riforma: etica e società

L’anniversario della Riforma invita a meditare con attenzione l’elaborazione etica e teologica del mondo evangelico, cogliendone l’influenza nella storia dell’Occidente. Anche per l’etica sociale vi sono contributi importanti da raccogliere, benché in un testo così breve sia possibile soltanto segnalare alcune parole significative ed alcune figure influenti.

L’anniversario della Riforma invita a meditare con attenzione l’elaborazione etica e teologica del mondo evangelico, cogliendone l’influenza nella storia dell’Occidente. Anche per l’etica sociale vi sono contributi importanti da raccogliere, benché in un testo così breve sia possibile soltanto segnalare alcune parole significative ed alcune figure influenti. Con notevoli margini di arbitrarietà, ne abbiamo individuate tre, a cogliere – in uno sguardo che purtroppo è così essenziale da lasciare poco spazio a sfumature e distinzioni – alcune prospettive di fondo.

Beruf

Possiamo cogliere un primo elemento nell’importanza data da Lutero al termine Beruf : esso significa certo lavoro/professione, ma è anche collegato col concetto di vocazione (rufen è chiamare in tedesco). Ne comprendiamo il perché ricordando che nella prospettiva luterana le opere non hanno rilevanza in ordine alla giustificazione, che è solo dono di Dio; un’affermazione che risulta spiazzante per un’etica centrata sull’ascesi e sull’esperienza monastica. Ne risulta invece accentuata l’importanza dell’agire sociale e professionale: il credente è chiamato a operare nella storia e nella società, per cor-rispondere in esse alla gratuità dell’agire divino.

Se tale prospettiva si declinerà ancora in Lutero in un orizzonte statico – da questo punto di vista abbastanza vicino a quello medievale – le fasi successive della Riforma ne riveleranno le numerose virtualità di cambiamento. Molte e complesse sarebbero le situazioni che si potrebbero analizzare, ma ci limitiamo a richiamare il complesso ruolo del protestantesimo riformato nel sorgere di un diverso sistema sociale, in cui l’adempimento del dovere professionale veicola una forte connotazione religiosa.

Responsabilità

Per una morale della responsabilità: così il pastore Renzo Bertalot, pioniere del dialogo ecumenico in Italia, titolava nel 1972 una raccolta di saggi dedicata appunto all’etica evangelica. Ed il concetto di responsabilità – oggi ripreso da molte prospettive morali diverse – ha un ruolo chiave nella riflessione morale evangelica contemporanea. Esso rivela evidentemente un accento posto sulla singolarità personale (tu sei responsabile e non altri per te), ma non per questo implica quell’individualismo spesso associato in forme stereotipe all’etica protestante.

Non è casuale che le prime fasi dell’etica sociale del Consiglio ecumenico della Chiese (CEC) – ispirate in primo luogo dal pensiero evangelico - richiamino l’ideale di una società responsabile, nei due sensi di tale espressione. Da un lato una società in cui ogni membro sia libero di praticare la responsabilità per gli altri, dall’altro una società che sia essa stessa responsabile per i suoi membri. Lo stesso CEC dispiegherà poi nel 1975 le virtualità implicite in tale prospettiva, nel momento in cui parlerà di una società giusta, partecipativa e sostenibile, per giungere infine negli anni ‘Ottanta alla più nota triade Giustizia, pace e salvaguardia del creato.

Speranza

Un orizzonte vasto, orientato ad un radicale cambiamento sociale ed ecologico, appare consonante con la prospettiva sviluppata da uno dei teologi evangelici più influenti, Jürgen Moltmann. Nel 1964 egli pubblica la sua prima grande opera, la Teologia della speranza, nel segno del riferimento all’esodo e al Regno, quali paradigmi di una novità che interessa il piano socio-politico. Nel 2010 la sua Etica della speranza estenderà tale prospettiva ad un’esplicita considerazione della dimensione ecologica, di cui egli aveva nel frattempo compreso tutta la rilevanza. Troviamo qui un’etica eco-sociale decisamente radicale, insofferente nei confronti dell’ingiustizia nei confronti del povero e dell’insostenibilità di una forma di sviluppo, percepite come distante dalla speranza che Dio dona alla sua creazione. 

Un’avvertenza

Tre parole per indicare una prospettiva, eppure, nel concludere queste righe, dobbiamo indicarne una quarta ed è complessità. Tre parole non bastano a raccogliere la ricca articolazione del mondo protestante; si pensi che incontriamo in esso c’è una lettura fortemente sociale dell’Evangelo che ispirava, ad esempio, Martin Luther King, ma anche quell’evangelismo conservatore che ha trovato espressione nella Moral Majority. È un invito a diffidare delle semplificazioni, approfondendo più ampiamente tali tematiche.

Lascia un commento

{{resultMessage}}