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L'accordo tra la Santa Sede e la Cina

Non si tratterà di un accordo ottimale, ma nella sua parzialità e provvisorietà è il miglior accordo possibile. Riproponiamo un commento di febbraio di Gianfranco Brunelli sull'accordo concluso sabato 22 settembre.

Un accordo tra Santa Sede e Repubblica popolare cinese è possibile. Non si tratterà di un accordo ottimale come accade con altre realtà statuali, ma nella sua parzialità e provvisorietà è il migliore accordo possibile.

Secondo indiscrezioni fornite dal card. Zen Ze-kiun, vescovo emerito di Hong Kong e da sempre contrario a ogni forma di dialogo con la Repubblica popolare cinese, alla vigilia di Natale una delegazione vaticana di cui faceva parte l’arcivescovo Claudio Maria Celli, che si occupa di rapporti tra Santa Sede e Cina dal 1983, ha potuto incontrare a Pechino, nell’ambito dei lavori del Joint Working Group in essere dal 2014 tra Vaticano e Cina, non solo le autorità cinesi ma anche 2 dei 7 vescovi (erano 8, uno è morto) della Chiesa patriottica nominati dal regime senza il mandato del papa, nei mesi di massimo scontro tra Pechino e Roma e 2 vescovi della Chiesa sotterranea.

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