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Piccolo bilancio del 2017

Blog e rubriche, vita ecclesiale e vita politica sono i percorsi di lettura preferiti dai lettori della Rete.

Anche noi cediamo alla tentazione dei bilanci di fine anno, interrogando le nostre statistiche sul web, che ci raccontano in modo approssimativo ma veritiero che cosa ha attirato in particolare l’attenzione dei lettori on-line.

Innanzitutto il blog Moralia (in collaborazione con l’ATISM) con il post di Gaia De Vecchi sulla serie TV Thirteen; poi le rubriche dei nostri storici collaboratori Luigi Accattoli Io non mi vergogno del Vangelo e Parole delle religioni, specchio di quelle pubblicate su carta; segue a ruota il recentissimo blog Il Regno delle donne (in collaborazione con il CTI) che, nato a fine ottobre, ha aperto uno spazio di riflessione molto apprezzato.

Segue una piccola sotto-classifica dei pezzi più letti tra quelli pubblicati sulla rivista e di cui si è parlato anche sui social: l’articolo di Guido Mocellin «Per un terzo francescane. Le nomine episcopali di papa Francesco»; l’intervista di Paolo Tomassone al vescovo di Bolzano-Bressanone, «La responsabilità chiede tempo»; l’articolata confutazione di Michele Masciarelli alla Lettera dei 62 «È il Concilio il problema»; e infine gli articoli del direttore Gianfranco Brunelli sulla politica italiana «Gli antirenziani» e «La sinistra che ha fallito».

Nella loro approssimazione questi dati ci dicono che lettori e rivista camminano insieme quanto a temi e taglio interpretativo. Ci dicono anche che cercare sempre nuovi spazi di riflessione, puntuale e pacata, tra la “tradizione” della carta e l’innovazione del web è un rischio che tuttavia porta frutti.

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