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Sessualità e gender 1 | Educare alla coerenza

L'educazione sessuale vuole rendere capaci le persone di gestire la loro sessualità in modo responsabile e autonomo, e di integrarla nella loro personalità. La sessualità è parte integrale dell’identità personale, e include sia la corporeità, sia la dimensione psichica e spirituale.

Il Catechismo della Chiesa cattolica afferma: «La sessualità esercita un’influenza su tutti gli aspetti della persona umana, nell’unità del suo corpo e della sua anima. Essa concerne particolarmente l’affettività, la capacità di amare e di procreare, e, in un modo più generale, l’attitudine ad intrecciare rapporti di comunione con altri» (n. 2332). E continua: «Spetta a ciascuno, uomo o donna, riconoscere ed accettare la propria identità sessuale» (n. 2333).

In che cosa consiste l’identità sessuale? Certamente non è un termine in contrasto con una visione antropologica cristiana. Esso indica la dimensione soggettiva di una persona dell’essere sessuata, cioè di essere modellata dalla dimensione sessuale.

La sessuologia, la psicologia dello sviluppo e i gender studies ci insegnano comunque che l’identità sessuale è una realtà assai complessa. Contiene i vari livelli della sessualità, e allo stesso momento include le sue differenti dimensioni di senso. Parlando d’identità s’intende inoltre una realtà che – nonostante tutte le incertezze e il processo continuo dello sviluppo biografico – è qualcosa di perdurante e stabile. Questo comunque non significa che l’identità non sia una realtà da formare e nella quale crescere e maturare, molto probabilmente in un processo che dura tutta la vita.

Dimensioni di senso

Parlando delle dimensioni di senso della sessualità se ne possono indicare diverse. Prima di tutto – come si è già detto – quella dell’identità personale, in quanto ogni persona è sessuata e si percepisce (normalmente) come uomo o donna. Trovare e sviluppare la propria identità personale e umana non può escludere la dimensione della sessualità corporea e psichica.

Una seconda dimensione è la comprensione della sessualità come linguaggio d’amore. Questo linguaggio inizia dal modo con cui una persona si presenta e si mette in relazione, esprimendo in tal modo non solo la propria auto-comprensione, ma anche la percezione dell’altra persona. Fa parte di questa dimensione anche il sentirsi attirati sessualmente dall’altro, e perciò il proprio orientamento sessuale. Nel gestire la propria sessualità si esprime anche la capacità di godere. La sessualità è fonte di godimento e piacere. Come tale essa è anche fonte di vivacità e fecondità, fattori che si esprimono in modo particolare anche nella procreazione, una dimensione integrale della sessualità.

Infine essa spinge una persona ad andare oltre se stessa, rappresenta perciò una forza relazionale e perfino trascendentale. L’esperienza della sessualità può diventare un luogo di incontro con Dio. In questo senso le è iscritta una dimensione profondamente spirituale. La grande sfida consiste nell’integrare questi vari aspetti della sessualità nell’identità personale.

La ricerca e lo sviluppo della propria identità personale inoltre ci spinge a confrontarci con i vari livelli che la formano. Anche se infine essi non possono essere separati perché formano l’unica identità soggettiva di una persona, devono essere differenziati a livello oggettivo.

Sesso biologico e sesso sociale

Le teorie del gender distinguono fondamentalmente il sesso biologico da quello sociale. Il sesso biologico può essere distinto in tre tipi: genetico, ormonale e fisiologico. Nella fase prenatale lo sviluppo sia della genitalità corporea che dei processi ormonali incide fortemente su quello che un giorno saranno il comportamento e l’orientamento sessuale di una persona e perciò la comprensione della propria identità sessuale.

Il sesso sociale, ovvero il genere, è l’identificazione di maschio o femmina in un determinato contesto socio-culturale. Infine al sesso biologico e sociale bisogna aggiungere quello psicologico, che include gli altri due e forma la comprensione personale e individuale della propria identità sessuale: come cioè una persona si relaziona con il suo corpo, con la sua genitalità, con gli schemi di maschilità e femminilità del proprio orientamento sessuale che riscontra o che ha interiorizzato.

L’educazione sessuale deve affrontare la sfida di aiutare una persona a trovare e sviluppare un sentimento di coerenza e autenticità, vale a dire la percezione di sé stessi come unità. Gli studi in questo ambito ci hanno sensibilizzato nei confronti delle grandi sofferenze di coloro che soggettivamente sperimentano discrepanze varie fra alcuni di questi aspetti. Non si tratta allora soltanto di poter scegliere liberamente la propria identità sessuale, ma di avere il diritto di scoprirla e riconoscerla, essendo essa formata sia da elementi dati (ovvero definiti, precedendo la libertà individuale), sia da elementi che si pongono alla persona come un compito da assolvere.

Commenti

  • 16/03/2018 francescopieri1962@gmail.com

    Il testo citato «Spetta a ciascuno, uomo o donna, riconoscere ed accettare la propria identità sessuale» (n. 2333) non mi pare sia parafrasabile con “scegliere liberamente”, come fa l’articolo sul finire

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