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Documenti, 11/1977, 01/06/1977, pag. 269

Giudizio morale sulla tortura

Facoltà teologica

Leggi anche

Documenti, 2015-33

Dal Sinodo attendiamo un "balzo innanzi"

Centro di ricerca RGKW della Facoltà teologica cattolica di Innsbruck
Non è solo la cristianità cattolica ad attendere «un balzo innanzi». È questo il titolo della dichiarazione comune «per un coraggioso sviluppo della dottrina pastorale» del Centro di ricerca RGKW («Religion-Gewalt-Kommunikation-Weltordnung»; «Religione-Violenza-Comunicazione-Ordine internazionale»), del Dipartimento di Teologia sistematica della Facoltà teologica cattolica di Innsbruck, pubblicata lo scorso 9 maggio in vista della XIV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi (4-25.10.2015). Il Centro di ricerca, che fin dall’autunno del 2014 «si è assunto il compito di accompagnare teologicamente e sostenere fattivamente il profondo processo di riforma iniziato con l’elezione di Francesco a vescovo di Roma», colloca anche la presente dichiarazione in questo sforzo. In apertura il testo compendia le opzioni decisive, che nella seconda parte vengono motivate e argomentate più ampiamente. L’immagine utilizzata da Giovanni XXIII per sintetizzare il compito del concilio Vaticano II nel suo discorso di apertura dovrebbe, secondo i teologi austriaci che qui si esprimono, caratterizzare anche i lavori del Sinodo sulla famiglia: essere «un balzo innanzi verso una penetrazione dottrinale e una formazione delle coscienze».
Documenti, 2004-9

Discernimento cristiano sull'islam

Conferenza episcopale siciliana, Facoltà teologica di Sicilia
«Il rapporto tra cristianesimo e islam nell’Europa mediterranea può e dev’essere compreso nel solco di una lunga e complessa memoria storica, che ha il respiro ampio dei secoli e non il fiato corto della cronaca». Il sussidio pastorale della Facoltà teologica di Sicilia Per un discernimento cristiano sull’islam, pubblicato nel febbraio 2004 dopo l’approvazione dei vescovi nel novembre 2003, è stato redatto su incarico della Conferenza episcopale siciliana per offrire alle comunità ecclesiali uno strumento di riflessione e orientamento circa il rapporto con gli immigrati di fede musulmana. L’islam è avvertito come un «segno dei tempi», il cui discernimento può essere condotto solo sulla base di un’approfondita conoscenza sia della propria sia dell’altrui identità religiosa. In conclusione – senza mettere in discussione la «caritatevole accoglienza» e «la sana integrazione civile delle persone» – la cultura islamica mostra ancora un «divario incolmabile… dalla modernità», con tutto ciò che ne consegue a livello di dialogo delle culture, e un’«incompatibilità» con il giudaismo e il cristianesimo. Come indicazioni pastorali si raccomanda ai vescovi un’attenta vigilanza sulle iniziative comuni di preghiera e sui possibili casi di proselitismo, e si afferma l’inopportunità di concedere «in prestito» locali aperti al culto cristiano o alla pastorale. Cf. Regno-att. 6,2004,161s.