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Documenti, 3/1988, 01/02/1988, pag. 66

Le tre condizioni per la pace

al corpo diplomatico

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Documenti, 2022-3

La crisi della diplomazia multilaterale

Francesco al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede

«Occorre… recuperare il senso della nostra comune identità di unica famiglia umana. L’alternativa è solo un crescente isolamento, segnato da preclusioni e chiusure reciproche che di fatto mettono ulteriormente in pericolo il multilateralismo, ovvero quello stile diplomatico che ha caratterizzato i rapporti internazionali dalla fine della seconda guerra mondiale». Nel discorso al corpo diplomatico presso la Santa Sede per lo scambio degli auguri per il nuovo anno, il 10 gennaio, papa Francesco ha evidenziato la crisi di fiducia che attraversa da tempo la diplomazia multilaterale, e che rende il sistema delle relazioni internazionali «sempre meno efficace nell’affrontare le sfide globali». Tra esse c’è ancora la pandemia, ma soprattutto ci sono la questione migratoria e la crisi climatica.

Si collega a questo problema anche il richiamo, inedito, ai rischi della cosiddetta «cancel culture», atteggiamento di colpevolizzazione, di solito espresso tramite i social media, nei confronti di personaggi pubblici o aziende che avrebbero detto o fatto qualche cosa di offensivo o politicamente scorretto e ai quali vengono pertanto tolti sostegno e gradimento: «La diplomazia multilaterale è chiamata perciò a essere veramente inclusiva, non cancellando ma valorizzando le diversità e sensibilità storiche che contraddistinguono i vari popoli».

 

Documenti, 2006-3

La nostra comune missione

Benedetto XVI al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede
Giustizia, libertà, perdono e riconciliazione, speranza: sono queste le parole strategiche attorno cui papa Benedetto XVI ha organizzato il suo primo discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, il 9 gennaio scorso. Per l’occasione il papa riprende le linee principali del messaggio inviato per la giornata mondiale della pace, dedicato al tema della verità: «Chi è impegnato per la verità non può non rifiutare la legge del più forte, che vive di menzogna e che – a livello nazionale e internazionale – ha tante volte segnato di tragedie la storia dell’uomo». Tra le emergenze internazionali che possono segnare la storia umana, il papa cita: la difesa dell’esistenza dello Stato d’Israele; lo sviluppo da parte del popolo palestinese delle proprie istituzioni democratiche; la condanna del terrorismo e della sua strumentalizzazione del fattore religioso, richiamando il rischio oramai effettivo di uno scontro di civiltà; il tema dell’accesso all’informazione dei popoli poveri; le diverse forme di schiavitù dovute alle povertà estreme; il rilancio del ruolo internazionale dell’ONU.
Documenti, 2005-3

Quattro sfide per l'umanità

Giovanni Paolo II al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede
«La Chiesa cattolica, per la sua natura universale, è sempre direttamente coinvolta e partecipe alle grandi cause per le quali l’uomo di oggi soffre e spera. Essa non si sente straniera alcun popolo, perché ovunque c’è un cristiano suo membro, tutto il corpo della Chiesa ne è coinvolto; ben più, ovunque c’è un uomo, lì v’è per noi un vincolo di fratellanza». Nel discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede (10.1.2005), che annualmente fa una rassegna delle questioni internazionali aperte e le propone con una propria rilettura prospettica all’attenzione dei rappresentanti della diplomazia mondiale, il papa ha quest’anno ripreso il tema della giornata mondiale della pace Le quattro sfide poste davanti all’umanità, che Giovanni Paolo II ha indicato sono: la vita, il pane, la pace, la libertà. L’ordine stesso con cui sono state enumerate non ne esprime l’importanza gerarchica, ma prospetta uno sviluppo storico-morale.