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Documenti, 1/1992, 01/01/1992, pag. 18

Dichiarazione del sinodo

Sinodo

Leggi anche

Documenti, 2024-7

Cinque prospettive per il Sinodo 2024

Segreteria generale del Sinodo dei vescovi

Il nuovo appuntamento sinodale del prossimo ottobre impegna la Chiesa universale in un cammino articolato, illustrato da due documenti della Segreteria generale del Sinodo presentati il 14 marzo presso la Sala stampa vaticana (cf. anche in questo numero a p. 203 e 213). 

Il primo, qui proposto, s’intitola Come essere Chiesa sinodale in missione? Cinque prospettive da approfondire teologicamente in vista della seconda sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi. Esso annuncia sulle cinque prospettive descritte (il volto sinodale missionario delle Chiese locali; dei raggruppamenti di Chiese; della Chiesa universale; il metodo sinodale; il «luogo» della Chiesa sinodale in missione) il lavoro di cinque gruppi, che, assieme alla nuova consultazione nelle Chiese locali, e a quello che emergerà dall’incontro internazionale «I parroci per il Sinodo» che si terrà a Sacrofano (Roma) tra il 29 aprile e il 2 maggio, confluirà – arrivando rigorosamente entro il 15 maggio 2024 – nella base per la redazione del nuovo Instrumentum laboris.

 

Documenti, 2024-7

Oltre il Sinodo: dieci gruppi di studio

Segreteria generale del Sinodo dei vescovi

Il secondo testo presentato dalla Segreteria generale del Sinodo il 14 marzo (per il primo cf. in questo numero a p. 196) s’intitola Gruppi di studio su questioni emerse nella prima sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi da approfondire in collaborazione con i dicasteri della curia romana.

Come annunciato in dicembre (cf. Regno-doc. 1,2024,17), papa Francesco ha deciso di sottrarre alla discussione dell’Assemblea sinodale di ottobre 2024 alcune «tematiche di grande rilevanza», che quindi sono state affidate a 10 gruppi di studio, ognuno dei quali dovrà elaborare un piano di lavoro e consegnare un breve report entro il 5 settembre 2024, in modo che possa essere presentato alla Seconda sessione dell’Assemblea sinodale.

I dieci gruppi, che dovranno terminare i loro lavori entro la fine del mese di giugno 2025, «per affrontare le diverse tematiche avranno cura di coinvolgere esperti e vescovi delle diverse parti del mondo, individuati in ragione delle loro competenze e avendo cura di rispettare la varietà di provenienze geografiche, ambiti disciplinari, genere e condizione ecclesiale necessaria per un approccio autenticamente sinodale; raccoglieranno e valorizzeranno i contributi già esistenti sulle tematiche loro assegnate».

Documenti, 2024-5

Liberate l’oppresso

Il Sinodo dei vescovi della Chiesa 
greco-cattolica ucraina

«Liberate l’oppresso dalle mani dell’oppressore» è il titolo del messaggio pubblicato dal Sinodo dei vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina il 26 febbraio, nel secondo anniversario dell’invasione russa su larga scala in Ucraina (24 febbraio 2024). Una guerra che pone nuove sfide alla comprensione cristiana della guerra e della pace. Il documento è diviso in sette parti, che affrontano sia il percorso storico che ha portato all’aggressione russa, sia la questione della neutralità e della guerra giusta. L’ideologia del «mondo russo», che ha motivato l’aggressione russa, viene descritta come una degenerazione del pensiero cristiano. Viene difesa la posizione vaticana nei termini di una neutralità diplomatica e non etica, che può avere un ruolo per porre fine a un conflitto che rischia di essere dimenticato.

Rifacendosi alla riflessione della Chiesa sulla pace i vescovi ucraini sottolineano che esiste la possibilità della resistenza non violenta, ma anche che oggi in Ucraina è ancora necessaria la legittima difesa.

Se l’umanità contemporanea «non svilupperà e non promuoverà la giustizia sociale basata sui principi fondamentali della dignità umana, della santità e dell’integrità della vita umana, del bene comune e della solidarietà, allora ci troveremo in società in cui... la legge non è uguale per tutti e i principi del diritto internazionale e l’integrità della sovranità statale sono vittime degli interessi geopolitici ed economici dei centri del potere».