D
Documenti
Documenti, 5/1995, 01/03/1995, pag. 155

Cinquant’anni dopo Auschwitz (Vescovi polacchi e tedeschi)

Vescovi polacchi e tedeschi

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Documenti, 2005-19

Dichiarazione comune di riconciliazione

Vescovi polacchi e tedeschi
«Ricordiamo con forza: i tedeschi e i polacchi non devono mai più rivolgere le proprie forze spirituali e materiali gli uni contro gli altri. Sono chiamati a contribuire al benessere dell’Europa che si sta sviluppando e a rafforzare la sua identità cristiana». A quarant’anni dal primo carteggio pubblico fra vescovi polacchi e tedeschi («Noi accordiamo il perdono e chiediamo perdono» scrissero i polacchi; «Con riverenza fraterna afferriamo le mani che ci vengono tese» risposero i tedeschi) i rappresentanti delle due conferenze episcopali hanno ricordato quell’evento e quell’impegno con una specifica Dichiarazione comune in occasione del 40° anniversario dello scambio epistolare del 1965. Le lettere scambiate sul finire del Concilio, nel novembre-dicembre del 1965, sono diventate un punto di riferimento, già ricordato in occasione dei trent’anni, nel 1995 (cf. Regno-att. 2,1996,37). La ripresa attuale, pur nel contesto post-ideologico e della comune partecipazione all’Unione Europea, mantiene la sua carica di progetto e di urgenza per le risorgenti incomprensioni che riguardano i pregiudizi reciproci sulle Chiese e i sospetti incrociati sui ruoli storici delle due nazioni. Le firme sono state poste il 21 settembre a Fulda (Germania) e il 25 a Wroclaw (Polonia).