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Documenti, 19/2000, 01/10/2000, pag. 604

Primato e comunione

SAE-Gruppo di lavoro teologico
«La riflessione e il dialogo fra le Chiese deve riguardare innanzitutto la realizzazione di una seria riforma del papato, anzi di un'autentica conversione della sua figura e del suo esercizio, in maniera da poter corrispondere alle esigenze di un’ecclesiologia di comunione, e questo nel contesto di una conversione evangelica di tutte le Chiese». La riforma è possibile, in base alla distinzione «fra la sostanza della fede e le forme storiche e culturali in cui essa è stata espressa e vissuta nel corso della storia». La richiesta è avanzata dal Gruppo di lavoro teologico del Segretariato attività ecumeniche (SAE), che alla XXXVII Sessione ecumenica (Chianciano, 22-29.7.2000) ha presentato il documento Il ministero del vescovo di Roma al servizio della comunione. Indicazioni per una riforma del modo di esercizio del papato. Il testo si iscrive tra le reazioni alla richiesta, avanzata da Giovanni Paolo II alle Chiese e comunità ecclesiali nell’enciclica Ut unum sint, a «instaurare con me [sul primato] un dialogo fraterno, paziente, nel quale potremmo ascoltarci al di là di sterili polemiche, avendo a mente soltanto la volontà di Cristo per la sua Chiesa».

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