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Documenti, 15/2001, 01/08/2001, pag. 524

13 maggio 1981

Mons. Stanislaw Dziwisz
Il 13 maggio 1981 "fu una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola e il papa agonizzante si fermò sulla soglia della morte": questa è l’interpretazione in chiave provvidenziale che dell’attentato di cui fu vittima ha dato Giovanni Paolo II (13.5.1994), e che allude in controluce alla terza parte del segreto di Fatima (cf. Regno-att. 12,2000,381; Regno-doc. 13,2000,396). La stessa chiave è stata assunta e sviluppata lo scorso 13 maggio 2001, ventesimo anniversario del drammatico evento, da mons. Stanislaw Dziwisz, prefetto aggiunto della Casa pontificia e segretario personale del papa, in un discorso in occasione del conferimento al prelato della laurea honoris causa in teologia da parte dell’Università cattolica di Lublino. Mons. Dziwisz ha proposto la propria testimonianza, contestualizzandola in una congiuntura storica già drammatica, sia per la Polonia, dove tra tensioni sociali e politiche di lì a poco sarebbe venuto a mancare il primate Wyszynski, sia per l’Italia, dove per la sera del 13 maggio 1981 era prevista a Roma una manifestazione a favore dell’aborto, che poi fu annullata in seguito all’attentato. "Nei disegni della divina Provvidenza nulla avviene a caso... Desidero esprimere una profonda convinzione che il sangue versato in piazza San Pietro il 13 maggio fruttificò con la primavera della Chiesa dell’anno 2000". Opuscolo, Città del Vaticano 2001. Sottotitoli redazionali.

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