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Documenti, 17/2001

Davanti all'odio

Attentati negli Stati Uniti: la reazione delle Chiese
«Ieri è stato un giorno buio nella storia dell’umanità, un terribile affronto alla dignità dell’uomo... Il cuore dell’uomo è un abisso da cui emergono a volte disegni di inaudita ferocia» (Giovanni Paolo II). Di fronte ai tragici attentati che l'11 settembre 2001 hanno colpito New York e Washington, la Chiesa cattolica si è mossa all’unanimità (cf. Regno-att. 16,2001,505ss), sia all’interno degli Stati Uniti, sia nel resto del mondo, richiamando, nell’orrore per gli avvenimenti e nell’intensa e fattiva solidarietà con le vittime, la distinzione tra terrorismo e islam, e chiedendo ai governi coinvolti, quello americano per primo, che l’inevitabile risposta a questi atti sia una risposta ispirata alla giustizia e non alla vendetta. Tra i tanti, significativi testi disponibili, proponiamo qui quelli che ci sono apparsi i più rilevanti sul piano politico, culturale e dei rapporti interreligiosi: da Giovanni Paolo II ai vescovi USA, dalla COMECE alla Conferenza internazionale convocata dalla KEK e dal CCEE a Sarajevo. Originali: stampe (25.9.2001) da siti Internet: www.vatican.va; www.nccbuscc.org; www.kath.ch/ccee. Nostre traduzioni dall’inglese (per il testo della CCEE: stampa da supporto magnetico in nostro possesso; nostra traduzione dal tedesco).

A Roma

Giovanni Paolo II
Dichiarazione del Vita Internazionale Gli attentati negli Stati Uniti: la reazione delle Chiese Davanti all�odio "Ieri è stato un giorno buio nella storia dell�umanità, un terribile affronto alla dignità dell�uomo... Il cuore dell�uomo è un abisso da cui emergono a volte disegni di inaudita ferocia" (Giovanni Paolo II). Di fronte ai tragici attentati che l'11 settembre...

Negli Stati Uniti

Dichiarazione del Vita Internazionale Gli attentati negli Stati Uniti: la reazione delle Chiese Davanti all�odio "Ieri è stato un giorno buio nella storia dell�umanità, un terribile affronto alla dignità dell�uomo... Il cuore dell�uomo è un abisso da cui emergono a volte disegni di inaudita ferocia" (Giovanni Paolo II). Di fronte ai tragici attentati che l'11 settembre...

In Europa

Dichiarazione del Vita Internazionale Gli attentati negli Stati Uniti: la reazione delle Chiese Davanti all�odio "Ieri è stato un giorno buio nella storia dell�umanità, un terribile affronto alla dignità dell�uomo... Il cuore dell�uomo è un abisso da cui emergono a volte disegni di inaudita ferocia" (Giovanni Paolo II). Di fronte ai tragici attentati che l'11 settembre...

Rispetto per l'islam

Visita pastorale in Kazakistan
Il Kazakistan è oggi «un esempio singolare di società multi-etnica, multi-culturale, multi-confessionale». Il tema della pacifica convivenza tra popolazioni diverse per provenienza, cultura e religione ha caratterizzato la prima parte del 95° viaggio all’estero di Giovanni Paolo II, trascorsa in Kazakistan (22-25.9.2001). Si è trattato del 15° paese post-comunista visitato, ma anche del 23° a maggioranza musulmana, il solo, sin qui, con cui la Santa Sede abbia firmato un Accordo generale (1998; Regno-doc. 11,1999,343). La coincidenza con la gravissima crisi internazionale innescata dagli attentati negli Stati Uniti dell’11 settembre (cf. Regno-att. 16,2001,505ss e in questo numero a p. 529) ha dunque portato il papa a spostare gli accenti dalla memoria delle prove della guerra fredda alla preoccupazione attuale che l’appartenenza religiosa sia fondamento di pace e non motivo di scontro tra i popoli e le nazioni. «Desidero riaffermare il rispetto della Chiesa cattolica per l'islam, l'autentico islam: l'islam che prega, che sa farsi solidale con chi è nel bisogno. Memori degli errori del passato anche recente, tutti i credenti devono unire i loro sforzi, affinché mai Dio sia fatto ostaggio delle ambizioni degli uomini. L'odio, il fanatismo e il terrorismo profanano il nome di Dio e sfigurano l'autentica immagine dell'uomo» (Al mondo della cultura, n. 5); al tema del dialogo tra cultura cristiana e islamica è dedicata anche la conferenza del card. Schönborn in Iran, in questo numero a p. 589.. L’Osservatore romano 24-25.9.2001, 16; 26.9.2001, 6.

Al mondo della cultura

Giovanni Paolo II
INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DEL MONDO DELLA CULTURA, DELL�ARTE E DELLA SCIENZA NEL PALAZZO DEI CONGRESSI AD ASTANA Giovanni Paolo II Visita pastorale in Kazakistan Rispetto per l�islam Il Kazakistan è oggi "un esempio singolare di società multi-etnica, multi-culturale, multi-confessionale". Il tema della pacifica convivenza tra popolazioni diverse per provenienza, cultura...

Navarro-Valls: sulla guerra e sul pacifismo

M. N.
Navarro-Valls: sulla guerra Navarro-Valls: sulla guerra e sul pacifismo   Lunedì 24 settembre, nel corso della visita del papa in Kazakistan, J. Navarro-Valls, direttore della Sala stampa della Stanta Sede, ha rilasciato un�intervista all�agenzia Reuters, nel corso della visita del papa in Kazakistan, in cui ha descritto la posizione della Santa Sede in merito alla risposta militare...

Alla cerimonia di congedo

INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DEL MONDO DELLA CULTURA, DELL�ARTE E DELLA SCIENZA NEL PALAZZO DEI CONGRESSI AD ASTANA Giovanni Paolo II Visita pastorale in Kazakistan Rispetto per l�islam Il Kazakistan è oggi "un esempio singolare di società multi-etnica, multi-culturale, multi-confessionale". Il tema della pacifica convivenza tra popolazioni diverse per provenienza, cultura...

Una reale e intima unità

Viaggio apostolico in Armenia
La tensione ecumenica che lungo tutto il post-concilio ha alimentato le relazioni tra la Chiesa di Roma e la Chiesa d’Armenia ha caratterizzato positivamente la seconda tappa del viaggio di Giovanni Paolo II, che dal Kazakistan (cf. in questo numero alle pp. 534-537) lo ha condotto nella Repubblica armena, 16° paese postcomunista, dal 25 al 27 settembre scorsi. La visita, programmata da tempo e realizzata in coincidenza con il 1700° anniversario della proclamazione del cristianesimo come religione dell’Armenia, si è aperta con il riconoscimento e la condanna del genocidio perpetrato ai danni di un milione e mezzo di armeni nel 1915 per opera del governo capeggiato dal partito dei «giovani turchi» ottomano (cf. la preghiera del papa Al memoriale di Tzitzernakaberd), e si è chiusa con la firma di una Dichiarazione comune in cui il «vescovo di Roma e pastore della Chiesa cattolica» Giovanni Paolo II e il «supremo patriarca e catholicos di tutti gli armeni» Karekin II testimoniano insieme la fede degli armeni di tutti i tempi e l’originale «cultura cristiana» che ne è scaturita, «un preziosissimo contributo al tesoro del cristianesimo nel suo insieme». L’impegno comune a superare le divisioni attualmente esistenti tra i cristiani, e segnatamente tra cattolici e armeni, si è sostanziato, da parte del papa, attraverso il rinnovato invito ai rispettivi vescovi e teologi a riflettere, alla luce dell’esperienza del primo millennio, sulle forme di esercizio del ministero petrino (cf. Omelia alla celebrazione ecumenica, n. 3). L’Osservatore romano 27.9.2001, 1; 28.9.2001, 5 e 8; 30.9.2001, 4.

Al memoriale di Tzitzernakaberd

Giovanni Paolo II
VISITA AL MEMORIALE DI TZITZERNAKABERD A YEREVAN Giovanni Paolo II Viaggio apostolico in Armenia Una reale e intima unità La tensione ecumenica che lungo tutto il post-concilio ha alimentato le relazioni tra la Chiesa di Roma e la Chiesa d�Armenia ha caratterizzato positivamente la seconda tappa del viaggio di Giovanni Paolo II, che dal Kazakistan (cf. in questo numero alle...

Omelia alla celebrazione ecumenica

Giovanni Paolo II
VISITA AL MEMORIALE DI TZITZERNAKABERD A YEREVAN Giovanni Paolo II Viaggio apostolico in Armenia Una reale e intima unità La tensione ecumenica che lungo tutto il post-concilio ha alimentato le relazioni tra la Chiesa di Roma e la Chiesa d�Armenia ha caratterizzato positivamente la seconda tappa del viaggio di Giovanni Paolo II, che dal Kazakistan (cf. in questo numero alle...

Omelia di Karekin II

Karekin II
Omelia di Karekin II Omelia di Karekin II   Durante la celebrazione ecumenica svoltasi il 26.9.2001 nella nuova cattedrale di Yerevan, Karekin II ha pronunciato la seguente omelia (OR 28.9.2001, 4).   Santità, signor presidente della Repubblica armena, cari fratelli e sorelle, oggi stiamo vivendo un giorno molto significativo per la Chiesa armena in occasione dei 1700 anni...

Dichiarazione comune

Giovanni Paolo II, Karekin II
VISITA AL MEMORIALE DI TZITZERNAKABERD A YEREVAN Giovanni Paolo II Viaggio apostolico in Armenia Una reale e intima unità La tensione ecumenica che lungo tutto il post-concilio ha alimentato le relazioni tra la Chiesa di Roma e la Chiesa d�Armenia ha caratterizzato positivamente la seconda tappa del viaggio di Giovanni Paolo II, che dal Kazakistan (cf. in questo numero alle...

La validità del battesimo dei mormoni

Congregazione per la dottrina della fede
«Il battesimo della Chiesa cattolica e quello della Chiesa di Gesù Cristo dei santi dell’ultimo giorno [mormoni; ndr] differiscono essenzialmente, sia per quanto riguarda la fede nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo, nel nome dei quali il battesimo viene conferito, sia per quanto riguarda il riferimento a Cristo che lo ha istituito» (Ladaria). Spinta dall'opportunità di uniformare una prassi diversificatasi nel tempo e basandosi su studi approfonditi condotti dalla Conferenza dei vescovi degli Stati Uniti, la Congregazione per la dottrina della fede ha pubblicato il 16 luglio scorso una Risposta al dubbio circa la validità del battesimo, la quale capovolge la pratica sinora mantenuta, che seguiva il principio tradizionale della «presunzione di validità»: il battesimo conferito dai mormoni è dunque da considerare invalido, non per errori dottrinali ma perché dietro una somiglianza di materia e di forma si presenta un insegnamento completamente diverso, così come mancano i requisiti della retta intenzione del ministro e disposizione del soggetto. Ciò non toglie che tra cattolici e mormoni «attraverso ulteriori studi, il dialogo e la buona volontà, sia possibile progredire nella comprensione reciproca e nel mutuo rispetto» (commento di L. Ladaria, La questione della validità del battesimo conferito nella Chiesa di Gesù Cristo dei santi dell’ultimo giorno, apparso su L'Osservatore romano contestualmente alla Risposta al dubbio). L'Osservatore romano 16-17.7.2001, 6; per la Risposta al dubbio, nostra traduzione dal latino.

Risposta al dubbio

La questione della validit� del battesimo conferito Santa Sede Congregazione per la dottrina della fede La validità del battesimo dei mormoni   "Il battesimo della Chiesa cattolica e quello della Chiesa di Gesù Cristo dei santi dell�ultimo giorno [mormoni; ndr] differiscono essenzialmente, sia per quanto riguarda la fede nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo, nel nome...

Commento

L. Ladaria
La questione della validit� del battesimo conferito Santa Sede Congregazione per la dottrina della fede La validità del battesimo dei mormoni   "Il battesimo della Chiesa cattolica e quello della Chiesa di Gesù Cristo dei santi dell�ultimo giorno [mormoni; ndr] differiscono essenzialmente, sia per quanto riguarda la fede nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo, nel nome...

La pastorale del turismo

Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti
«L'espansione dell'attività turistica ha portato beneficio a molte persone e a interi paesi, ma nello stesso tempo si è rivelata spesso fonte di degrado della natura e delle persone stesse». A più di trent'anni di distanza dal direttorio generale per la pastorale del turismo Peregrinans in terra (1969), il volume degli scambi legati alle attività turistiche si è fortemente accresciuto, e così l'impegno pastorale della Chiesa nel settore (cf. anche riquadro a p. 546). Gli Orientamenti per la pastorale del turismo, datati 29.6.2001 e presentati l'11 luglio scorso a firma del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, evidenziano l'importanza del turismo come opportunità di realizzazione e crescita personale e come volano economico per molti paesi meno sviluppati. E tuttavia non manca la denuncia verso i rischi: che i paesi ospitanti compromettano o corrompano la loro identità culturale; che si creino ingiuste disparità di trattamento rispetto ai beni di cui può godere la comunità locale e i servizi garantiti ai turisti; che lo sviluppo turistico sia accompagnato da sfruttamento delle persone, lavorativo e sessuale. L'invito e i suggerimenti sono in vista di un turismo che anche nel suo impatto economico ed ecologico sia «sostenibile» e secondo il principio di corresponsabilità. L'Osservatore romano 12.7.2001, inserto tabloid.

Giovanni Paolo II: per un turismo solidale

Giovanni Paolo II
MESSAGGIO DI SUA SANTIT� GIOVANNI PAOLO II Giovanni Paolo II: per un turismo solidale In vista della XII giornata mondiale del turismo (27.9.2001), lo scorso 19 giugno Giovanni Paolo II ha diffuso un Messaggio, che ne riprende il tema "Il turismo, uno strumento al servizio della pace e del dialogo fra le civiltà" (L�Osservatore romano 20.6.2001, 4).   1. In occasione...

Insieme nel futuro

Consultazione ecumenica per il futuro sociale ed economico della Svizzera
Al termine di un ampio processo di consultazione, le Chiese svizzere hanno presentato il 1° settembre al presidente della Confederazione, Moritz Leuenberger, il messaggio congiunto Insieme nel futuro sulla situazione sociale ed economica del paese. Introdotto dai due firmatari mons. A. Grab, presidente della Conferenza episcopale svizzera, e dal pastore T. Wipf, presidente del Consiglio della Federazione delle Chiese evangeliche in Svizzera, il testo recepisce risposte e preoccupazioni emerse nel corso della Consultazione ecumenica sviluppandole in tono propositivo ed estremamente consapevole. La prima parte definisce il taglio etico dell’analisi proposta e il quadro evangelico che sostiene i criteri valutativi; la seconda affronta gli ambiti tematici centrali: famiglia e lavoro, immigrazione, risorse naturali e finanziarie, compiti della politica e relazioni internazionali. Pensato come contributo delle Chiese cristiane al dibattito pubblico sui grandi temi della convivenza civile e i suoi fondamenti, il documento ha il suo punto focale nel ruolo e protezione dell’istituto familiare quale strumento imprescindibile per far fronte ai mutamenti in atto: la ridefinizione del lavoro, lo spostamento dei parametri di sicurezza civile e previdenza sociale, il rapporto tra culture diverse sul medesimo territorio. Originale: stampa (30.8.2001) da sito Internet www.kirchen.ch/konsultation/consultazione. Chi desiderasse ricevere documenti e materiali inerenti la Consultazione ecumenica per il futuro sociale ed economico della Svizzera può rivolgersi a: Justitia et Pax, C.P. 6872, CH-3001 Berna (jus-pax.ch@bluewin.ch).

Risposte a Dabru Emet

George Carey e vescovi USA
Il dialogo ebraico cristiano ha conosciuto una tappa importante con la pubblicazione di Dabru Emet (Regno-doc. 21,2000,695), la dichiarazione di un gruppo di intellettuali ebrei statunitensi sui cristiani e il cristianesimo, resa nota il 10 settembre 2000. Essa è stata definita dall'arcivescovo di Canterbury e primate anglicano George Carey «un'iniziativa entusiasmante e carica di speranza». L'apprezzamento della sincera apertura compiuta dal documento verso un franco confronto in campo teologico oltre che storico e politico è stato espresso nel corso di una conferenza tenuta da Carey a Washington lo scorso 24 aprile, intitolata «Dall'Olocausto alla speranza». Per parte cattolica la prima reazione ufficiale a Dabru Emet è stata quella della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti, per bocca del moderatore per i rapporti ebraico-cattolici, card. William Keeler, e del presidente del Comitato per gli affari ecumenici e interreligiosi, mons. Tod Brown. Ne «Il potere delle parole. Risposta cattolica a Dabru Emet», del settembre 2000, il documento viene ritenuto un «risultato di notevole valore... un gesto di riconciliazione... nello spirito di penitenza e umiltà portato a modello per noi da papa Giovanni Paolo II durante le sue storiche visite alla Grande sinagoga di Roma e alla stessa Gerusalemme». Per quanto riguarda la controversia sull'atteggiamento di Pio XII e della Santa Sede durante la Shoah è da registrare la definitiva sospensione del Gruppo cattolico-ebraico di storici che indagava sui dodici volumi sinora pubblicati di Atti e documenti della Santa Sede durante la seconda guerra mondiale (cf. riquadro a p. 585). Originali: stampe (27.4.2001 e 16.5.2001) da siti Internet www.archbishopofcanterbury.org e www.nccbuscc.org. Nostre traduzioni dall'inglese.

Dall'Olocausto alla speranza

George Carey
I rapporti fra ebrei e cristiani dall�Olocausto alla speranza Dialogo George Carey e vescovi USA Risposte a Dabru Emet Il dialogo ebraico cristiano ha conosciuto una tappa importante con la pubblicazione di Dabru Emet (Regno-doc. 21,2000,695), la dichiarazione di un gruppo di intellettuali ebrei statunitensi sui cristiani e il cristianesimo, resa nota il 10 settembre 2000. Essa è...

Card. Kasper: la comprensione esige la ricerca storica

Card. Walter Kasper
Card. W. Kasper Card. W. Kasper: la comprensione esige la ricerca storica In risposta alla decisione, lo scorso 23 luglio, di sospendere definitivamente i lavori da parte del Gruppo cattolico-ebraico di storici incaricato d'indagare sull'atteggiamento della Santa Sede rispetto alla Shoah, il presidente della Commissione per i rapporti religiosi con l'ebraismo, card. W. Kasper, ha...

Il potere delle parole

Vescovi Usa
I rapporti fra ebrei e cristiani dall�Olocausto alla speranza Dialogo George Carey e vescovi USA Risposte a Dabru Emet Il dialogo ebraico cristiano ha conosciuto una tappa importante con la pubblicazione di Dabru Emet (Regno-doc. 21,2000,695), la dichiarazione di un gruppo di intellettuali ebrei statunitensi sui cristiani e il cristianesimo, resa nota il 10 settembre 2000. Essa è...

Verità della fede e dialogo delle culture

Card. Christoph Schönborn
Il card. Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, su invito della «Islamic Culture and Relations Organization» si è recato in Iran nello scorso mese di febbraio (17-22). Nel corso del viaggio Schönborn ha incontrato, tra l’altro, l’ayatollah Khamenei, leader religioso del paese, e il ministro iraniano della cultura, M. Jamei. Il 20 febbraio ha tenuto presso l’Università Iman-Sadr di Teheran una conferenza dal titolo «Dialogo fra le culture per una civiltà dell'amore e della pace», che ha visto un’ampia partecipazione di pubblico, e di cui offriamo al lettore la traduzione in lingua italiana. Il fuoco dell’intervento è quello del «dialogo fra le culture», cui l’ONU, su proposta del presidente iraniano Seyed Mohammad Khatami, ha dedicato l’anno 2001. Sottolineando la necessità di una maggiore e più approfondita conoscenza reciproca, quale elemento essenziale per risolvere incomprensioni e timori, l’arcivescovo di Vienna si è fatto carico del peso conflittuale della storia del rapporto fra islam e Occidente toccando i temi che, a livello culturale e delle fedi religiose, più appesantiscono lo stato attuale delle relazioni: modernità e custodia del patrimonio tradizionale, religione rivelata e affermazione storica della verità. Le religioni quali sentinelle del dovere etico che governa l’uso delle tecnologie, e il dialogo quale strumento di incontro e di affermazione delle diverse identità culturali e religiose: «Un elemento importante del “dialogo delle culture” è certamente la cura della memoria e la coscienza delle relazioni storiche, per comprendere meglio il presente... Nel dialogo fra le civiltà occorre anche assumere insieme la nostra responsabilità nei riguardi delle nostre attuali conoscenze e capacità». Originale: stampa da supporto magnetico in nostro possesso. Nostra traduzione dal tedesco; sottotitoli redazionali.