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Documenti, 7/2001, 01/04/2001, pag. 229

L'uomo creatore di se stesso?

I vescovi tedeschi

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Leggi anche

Documenti, 2017-5

La gioia dell’amore

Sulla pastorale matrimoniale e familiare rinnovata alla luce dell’Amoris laetitia

I vescovi tedeschi

La gioia dell’amore che si vive nelle famiglie è anche la gioia della Chiesa. Invito a una pastorale matrimoniale e familiare rinnovata: è il titolo del documento approvato dal Consiglio permanente della Conferenza episcopale tedesca il 23 gennaio e pubblicato il 1° febbraio, per offrire indicazioni sulle «fragilità» del matrimonio secondo la linea dell’esortazione apostolica Amoris laetitia: accompagnare, discernere, integrare. Se «l’indissolubilità del matrimonio è parte essenziale della fede della Chiesa», d’altra parte «l’Amoris laetitia non lascia dubbi sulla necessità di differenziare lo sguardo sulle singole situazioni di vita delle persone». Dev’essere chiaro che i divorziati risposati «appartengono alla Chiesa, che Dio non li priva del suo amore e che sono chiamati a vivere l’amore di Dio e del prossimo e ad essere testimoni autentici di Gesù Cristo». «Non tutti i credenti il cui matrimonio si è spezzato e che sono civilmente divorziati e risposati possono ricevere i sacramenti, senza distinzione». Ma dopo un processo decisionale accompagnato da una guida pastorale, «la decisione individuale, se nelle singole circostanze si è o meno in condizione di ricevere i sacramenti, merita rispetto e attenzione».

Documenti, 2005-3

Auschwitz: un lungo cammino di purificazione

I vescovi tedeschi
Perché, dopo 60 anni, ricordare ancora? «In mezzo a quell’indescrivibile accumulo di male, vi furono anche manifestazioni eroiche d’adesione al bene… Se stiamo ricordando il dramma delle vittime, lo facciamo… per rendere omaggio a quelle persone, per mettere in luce la verità storica e soprattutto perché tutti si rendano conto che quelle vicende tenebrose devono essere per gli uomini di oggi una chiamata alla responsabilità nel costruire la nostra storia» (Giovanni Paolo II, Messaggio per i 60 anni dalla liberazione dei prigionieri del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, 27 gennaio 2005). Il richiamo al senso della responsabilità per il passato, ma soprattutto per il presente e il futuro è anche il cuore della dichiarazione dei vescovi tedeschi per la ricorrenza: «Ricordando Auschwitz ci chiediamo quanto la Germania e l’Europa abbiano imparato da questa catastrofe incommensurabile. L’antisemitismo di riaccende sempre di nuovo. Anche nel nostro paese sembra rafforzarsi, e comunque è nuovamente più visibile. Così di fronte a noi si apre un lungo cammino di purificazione e di discussione».
Documenti, 2001-1

Pace giusta

I vescovi tedeschi
I vescovi tedeschi Pace giusta La fine dell’ordinamento mondiale basato sulla contrapposizione dei due grandi blocchi costruiti intorno al Patto atlantico e a quello di Varsavia ha prodotto una nuova configurazione dei conflitti: da una contrapposizione armata fra stati diversi a guerre o situazioni di latente belligeranza interne a uno stato. Ne consegue la necessità di ridefinire i procedimenti politici, giuridici ed economici in grado di sviluppare dinamiche e relazioni di pace in seno alla società globalizzata. La lucida percezione di questo mutamento epocale, e la piena assunzione della responsabilità che compete alle Chiese per il riconoscimento della dignità umana e per la costruzione di una pace effettiva e duratura, guidano i vescovi tedeschi nella stesura, a quasi vent’anni dal loro precedente intervento sul tema (cf. Regno-doc. 11,1983,357-379), del documento Pace giusta, presentato a Berlino l’11.10.2000 dal presidente della Conferenza episcopale tedesca mons. K. Lehmann e dal vescovo di Limburg F. Kamphaus. L’impiego di procedure preventive e di accompagnamenti mirati in situazioni post-conflittuali, l’imperativo evangelico per la Chiesa a essere luogo storico in cui si risolvono i conflitti senza ricorrere alla violenza, e una severa valutazione del nuovo strumento internazionale dell’ingerenza umanitaria, sia per quanto riguarda la sua copertura in sede di diritto internazionale, sia rispetto alla valutazione morale della Chiesa, sono tra i punti maggiori di un documento ampio e articolato che colloca la parola ecclesiale sul tema della pace all’altezza dell’attuale situazione politica e storica. Cf. Regno-att. 22,2000,658. Gerechter Friede, opuscolo, Sekretariat der Deutschen Bischofskonferenz, Bonn 2000. Nostra traduzione dal tedesco.