D
Documenti
Documenti, 9/2001, 01/05/2001, pag. 319

L'eucaristia, sacramento di unità

Chiesa d'Inghilterra
"Nella teologia eucaristica esposta in Un solo pane, un solo corpo vi sono molte cose che condividiamo cordialmente... Tuttavia, non traiamo le stesse conclusioni delle tre conferenze episcopali riguardo alla condivisione eucaristica, compresa l’ospitalità eucaristica. Dissentiamo dalla disciplina che i vescovi della Chiesa cattolica romana in queste isole cercano di applicare. La riteniamo dannosa e inutile". Con queste parole l’arcivescovo di Canterbury, G. Carey, e quello di York, D. Hope, introducono il documento della Chiesa d’Inghilterra L’eucaristia, sacramento di unità (pubblicato dalla Camera dei vescovi il 22.3.2001; cf. Regno-att. 8,2001,261s.). Si tratta della risposta anglicana al testo sulla dottrina cattolica dell’eucaristia delle Conferenze episcopali d’Inghilterra e Galles, d’Irlanda e di Scozia Un solo pane, un solo corpo del 1998 (cf. Regno-att. 20,1998-697; Regno-doc. 3,1999,122-136). Nella sezione delle affermazioni viene sottolineata la "comunione" esistente per quanto concerne punti dottrinali fondamentali, specificando l’insegnamento proprio della tradizione anglicana. Una serie di riserve, invece, valutano criticamente la posizione delle tre conferenze episcopali della Gran Bretagna in materia di ospitalità eucaristica, chiedendo che da parte della Chiesa cattolica romana si attui una corretta e non distorta percezione del patrimonio dottrinale e della disciplina della Chiesa d’Inghilterra. The Eucharist: sacrament of unity, Church House Publishing, London 2001.

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Documenti, 2015-17

Chi è il mio prossimo?

Sulle elezioni politiche in Gran Bretagna

Camera dei vescovi della Chiesa d'Inghilterra
Per la prima volta, lo scorso 17 febbraio, la Camera dei vescovi della Chiesa d’Inghilterra ha pubblicato una lettera pastorale in vista delle elezioni generali. Il titolo, Who is my neighbour? A Letter from the House of Bishops to the People and Parishes of the Church of England for the General Election 2015 esprime bene la preoccupazione di fondo che ha guidato i vescovi anglicani: sostenere un approccio nuovo e diverso per una politica capace di colmare la distanza dalla vita della gente; recuperare l’ideale di una comunità nazionale solidale (contro l’individualismo della società di mercato), da costruire con scelte che guardino oltre «l’interesse immediato»; ridare valore e sostegno a quelle «istituzioni intermedie» e comunità particolari, che sono fattori essenziali per la tenuta del tessuto sociale e imprescindibili per il funzionamento della democrazia. I vescovi concludono poi esortando alla partecipazione: «Se non si esercitano i diritti democratici per cui i nostri antenati hanno lottato si diventa corresponsabili dei fallimenti della classe politica. È dovere di ogni cristiano adulto votare, anche se dovesse essere un voto per qualcosa di meno della visione ideale che ci ispira».
Documenti, 2012-19

Contro il matrimonio tra omosessuali. La natura del matrimonio. Chiesa d'Inghilterra

Chiesa d'Inghilterra
«L’istituzione del matrimonio non ha mai impedito lo sviluppo di altre forme di amicizia o relazione umana…, ma a esse non è mai stato dato il nome di “matrimonio”. Il matrimonio è quindi unico e distinto da tutte le altre relazioni umane» (vescovi cattolici). E «modificare la natura del matrimonio per tutti sarebbe divisivo e non apporterebbe evidenti vantaggi legali, dati i diritti già conferiti dalle unioni civili» alle coppie omosessuali (Chiesa d’Inghilterra). Inviate il 12 giugno 2012 all’Ufficio governativo per le parità, che ha promosso una consultazione sul diritto delle coppie omosessuali a contrarre matrimonio, le Risposte alla consultazione «Parità nel matrimonio civile» da parte della Chie sa di stato anglicana e della Conferenza dei vescovi cattolici d’Inghilterra e Galles esprimono parere negativo: in primo luogo perché la natura del matrimonio non è modificabile per legge; e in secondo luogo perché l’assicurazione che il matrimonio religioso rimarrebbe escluso dalla modifica è impropria – in quanto l’istituzione è unica, a prescin de re dalla forma con cui viene contratta – e incerta sulla base del diritto.
Documenti, 2011-3

Il primo ordinariato personale per gli ex anglicani.

Congregazione per dottrina della fede, vescovi cattolici, Chiesa d'Inghilterra
L’ordinariato personale di Nostra Signora di Walsingham, l’inedita istituzione pensata «per i gruppi di anglicani e il loro pastori che desiderano entrare in piena comunione con la Chie sa cattolica», è il «primo frutto del la costituzione apostolica Anglicanorum coetibus, pubblicata da papa Benedetto XVI» nel 2009, secondo le parole del card. William Levada, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (CDF). È stato eretto nel territorio della Conferenza dei vescovi cattolici d’Inghilterra e Galles il 15 gennaio 2011 con decreto della CDF, il dicastero vaticano al quale la nuova struttura sarà soggetta. Lo stesso giorno a Londra sono stati ri-ordinati sacerdoti tre ex vescovi anglicani, usciti dalla loro Chiesa d’Inghilterra, che dovranno accompagnare la formazione di alcuni gruppi di fedeli verso la riconfermazione, a Pasqua; uno dei tre ex vescovi, Keith Newton, è stato nominato da Benedetto XVI «ordinario» dell’ordinariato. Le difficoltà pratiche e le questioni legali che la nascita della nuova istituzione in territorio britannico suscita, in ambito sia cattolico sia anglicano, sono state negli stessi giorni chiarite dalle due Chiese nazionali.