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Documenti, 17/2002, 01/09/2002, pag. 581

Aggiornare la versione marxista

Pan Yue sulle religioni in Cina
Il vicedirettore dell’Ufficio per la riforma del sistema economico del Consiglio di stato Pan Yue ha firmato il 16 dicembre 2001 sui due quotidiani Huaxia Shibao e Shenzen Special Zone Daily un articolo, intitolato Quale tipo di prospettiva dovremmo avere sulla religione: la visione marxista della religione si deve adeguare ai tempi (cf. Regno-att. 8,2002,272). Secondo Yue occorre passare dall’interpretazione di Lenin che intese alla lettera l’espressione di Marx sulla religione come «oppio dei popoli» a una maggiormente «razionale» e «adeguata ai tempi», in base alla quale essa è una «componente della sovrastruttura». Un cambiamento necessario anche perché in Cina «stiamo pagando il prezzo» degli errori della politica religiosa di stampo leninista. Il testo, per quanto apparso in quotidiani periferici e non ufficiali del partito, ha avuto una certa eco e ha provocato due tipi di reazioni da parte degli osservatori religiosi. Da un lato vi è chi ha sottolineato che sia la spendita del nome dell’autore, al quale andrebbe addebitata anche la svolta liberista in campo economico, sia il fatto che l’articolo si sia situato proprio a ridosso della chiusura dell’Incontro nazionale di lavoro sulle religioni (Pechino, 10-12.12.2001) siano un segnale di cambiamento all’interno del Partito comunista cinese. Dall’altro vi è invece chi ha notato che il testo non tratta né di libertà religiosa né del valore in sé della fede e che, al contrario, esso tenta di creare un fronte compatto nel quale far rientrare i credenti per un’adesione piena al regime e ai suoi programmi (su questo tema cf. anche Regno-att. 12,2002,419ss).

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