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Documenti, 9/2002, 01/05/2002, pag. 292

Prendersi cura della vita

Conferenza episcopale della Scandinavia
La lettera pastorale della Conferenza episcopale della Scandinavia Prendersi cura della vita, sebbene pubblicata lo scorso 11 febbraio in occasione della giornata di preghiera per i malati, tocca argomenti di straordinaria attualità, specie alla luce della recente sentenza della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, chiamata il 29 aprile scorso a esprimersi per la prima volta in materia di eutanasia e di suicidio assistito. Il documento dei vescovi scandinavi si sofferma con esauriente puntualità sulla visione cattolica del malato e della malattia nel contesto familiare, sociale e medico-sanitario. I paesi che sono stati a buon diritto considerati la culla del welfare, e in cui la sanità funziona in modo assai più soddisfacente che altrove, si trovano oggi a confronto con temi spinosi, quali il rapporto medico-paziente nel contesto spesso freddo e asettico dell’ospedale, l’accanimento e la sperimentazione terapeutica, la donazione degli organi, la crescente sensibilità dell’opinione pubblica sui temi del dolore, dell’eutanasia, del diritto all’autodeterminazione del paziente. La Chiesa cattolica, voce minoritaria nei paesi scandinavi, propone una lettura della materia alla luce del Vangelo e della sua secolare tradizione di vicinanza e sensibilità al mondo degli infermi. Originale: stampa da sito Internet www.catholic.se. Nostra traduzione dall'inglese.

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Documenti, 2023-11

Nel segno dell’arcobaleno

Lettera pastorale sulla sessualità umana

Conferenza episcopale della Scandinavia

«Il segno dell’alleanza, l’arcobaleno, oggi è rivendicato come simbolo di un movimento allo stesso tempo politico e culturale. Riconosciamo quanto c’è di nobile nelle aspirazioni di questo movimento. Le condividiamo nella misura in cui parlano della dignità di tutti gli esseri umani e del loro desiderio di visibilità. La Chiesa condanna ogni ingiusta discriminazione, qualunque essa sia, anche quella che si fonda sul genere o sull’orientamento sessuale». A conclusione dell’Assemblea plenaria di primavera, il 26 marzo la Conferenza episcopale della Scandinavia (che comprende i vescovi di Norvegia, Svezia, Danimarca, Islanda e Finlandia) ha pubblicato una Lettera pastorale sulla sessualità umana. Il breve documento vuole indicare una direzione che tenga insieme il riconoscimento della dignità e l’accoglienza di tutte le persone – anche omosessuali per quanto non sia mai evocata questa definizione né la sigla LGBT –, con la riaffermazione dell’insegnamento cristiano tradizionale sulla sessualità.

Riconoscendo il principio della gradualità del percorso di fede, si afferma che c’è già «un enorme salto di qualità nel passare dalla promiscuità alla fedeltà, indipendentemente dal fatto che la relazione stabile corrisponda pienamente o meno all’ordine oggettivo di un’unione nuziale sacramentalmente benedetta».