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Documenti
Documenti, 21/2003, 01/11/2003, pag. 658

La spiritualità ecumenica

K. Koch
«L'ecumenismo spirituale è l'anima e il fulcro del movimento ecumenico». Esso concerne «l'insegnamento della Scrittura, della tradizione viva della Chiesa e dei risultati dei dialoghi ecumenici, soggettivamente e totalmente assimilato». Con queste parole il card. W. Kasper, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, ha aperto l'Assemblea plenaria 2003 del dicastero. La pratica della spiritualità ecumenica mette il cammino di comunione al riparo dai rischi d'inerzia, d'indifferenza, di scarsa conoscenza reciproca. Essa non è alternativa all'ecumenismo della verità e della carità, ma consiste nel prendere sul serio la preghiera d'addio di Gesù: «Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo». Nella sua relazione fondamentale, che pure pubblichiamo, il vescovo di Basilea, mons. K. Koch, ha tracciato necessità e prospettive dell'ecumenismo spirituale. Il problema principale dell'ecumenismo, nonostante i passi positivi compiuti su numerose, singole questioni, attiene alle divergenze ancora esistenti causate dalla diversa precomprensione che ciascuna Chiesa ha di cosa sia l'unità ecumenica delle Chiese.

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Attualità, 2013-10

Armonia di una tradizione. Esce in Italia il primo volume de La Chiesa ortodossa russa

I. Alfeev; K. Koch
Pubblichiamo le presentazioni del card. Kurt Koch (presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani) e del metropolita Ilarion Alfeev (presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca), al volume La Chiesa ortodossa russa. L’opera, pubblicata in Italia per i tipi delle Edizioni dehoniane Bologna (EDB) a firma dello stesso metropolita Alfeev, succeduto nell’incarico a Cirillo, oggi patriarca della Chiesa ortodossa russa, è prevista in quattro volumi di taglio: storico (1o volume), dottrinale (2o), iconografico e architettonico (3o) e liturgico (4o).
Documenti, 2009-5

Assoluzione generale e confessione intividuale. Decreto e nota pastorale Conferenza vescovi svizzeri

K. Koch, F. Gmur, Conferenza dei vescovi svizzeri
«Le celebrazioni penitenziali collettive devono concludersi, secondo le norme del rituale, o con la confessione e l’assoluzione individuali o con una semplice domanda di perdono di forma deprecativa (sotto forma di preghiera)… L’assoluzione generale non può pertanto essere concessa se non in caso di “pericolo imminente di morte” (CIC can. 961 § 1, 1°)». Con un apposito decreto – «Revisioni delle norme particolari del Codice di diritto canonico (serie VI). Decreto riguardante il can. 961 del CIC» – la Conferenza dei vescovi svizzeri riduce le celebrazioni penitenziali con assoluzione generale. Il documento, pubblicato il 1° gennaio, armonizza la prassi penitenziale dei cattolici svizzeri a quella prevista dal Codice di diritto canonico (CIC) e dal motu proprio Misericordia Dei del 2002. Si conclude così un percorso di sperimentazione iniziato nel 1974; già nella nota pastorale Impulsi per rinnovare la confessione individuale nel quadro della pastorale del perdono (6.12.2007) i vescovi riconoscevano la necessità di rinnovare la consuetudine pastorale della confessione individuale, limitando l’uso dell’assoluzione generale (cf. Regno-att. 4,2009,91).
Documenti, 2009-5

Assoluzione generale, confessione intividuale. Revisioni delle norme particolari. Decr. can. 961 CIC

K. Koch, F. Gmur
«Le celebrazioni penitenziali collettive devono concludersi, secondo le norme del rituale, o con la confessione e l’assoluzione individuali o con una semplice domanda di perdono di forma deprecativa (sotto forma di preghiera)… L’assoluzione generale non può pertanto essere concessa se non in caso di “pericolo imminente di morte” (CIC can. 961 § 1, 1°)». Con un apposito decreto – «Revisioni delle norme particolari del Codice di diritto canonico (serie VI). Decreto riguardante il can. 961 del CIC» – la Conferenza dei vescovi svizzeri riduce le celebrazioni penitenziali con assoluzione generale. Il documento, pubblicato il 1° gennaio, armonizza la prassi penitenziale dei cattolici svizzeri a quella prevista dal Codice di diritto canonico (CIC) e dal motu proprio Misericordia Dei del 2002. Si conclude così un percorso di sperimentazione iniziato nel 1974; già nella nota pastorale Impulsi per rinnovare la confessione individuale nel quadro della pastorale del perdono (6.12.2007) i vescovi riconoscevano la necessità di rinnovare la consuetudine pastorale della confessione individuale, limitando l’uso dell’assoluzione generale (cf. Regno-att. 4,2009,91).