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Documenti, 1/2004, 01/01/2004, pag. 56

Una Chiesa di tutti e per tutti

Consiglio ecumenico delle Chiese
«Storicamente l’invalidità è stata interpretata come perdita, come qualcosa che rappresenta la tragedia umana», ma «non potrebbe essere un dono di Dio, piuttosto che una condizione limitante con la quale una persona deve vivere?». Fra questi due poli si sviluppa la riflessione teologica di questo documento, elaborato dal Consiglio ecumenico delle Chiese con la partecipazione della Commissione Fede e costituzione e approvato dal Comitato centrale del 26 agosto-2 settembre 2003. Pubblicato nell’anno dedicato dall’Unione Europea alle persone disabili e scritto da persone disabili, genitori e altre figure che sperimentano in vari modi la vita accanto a loro, esso è una tappa nel corso del viaggio che sta portando alcune Chiese «alla consapevolezza crescente del fatto che le persone disabili invitano la Chiesa a esplorare nuovamente la comprensione del Vangelo e la propria natura». Nel dibattito su un argomento così delicato e controverso, segnato da precomprensioni storiche difficili da intaccare, il testo offre spunti e prospettive sui maggiori temi teologici, nella speranza di rendere «capaci le Chiese di interagire con il discorso sulle disabilità» e aiutarle «a sollevare i temi dell’inclusione, dell’attiva partecipazione e del pieno coinvolgimento nella vita spirituale e sociale della Chiesa in particolare e nella società in generale». Originale: stampa (20.10.2003) da sito Internet: www.cec-coe.org. Nostra traduzione dall’inglese.

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Documenti, 2021-7

CEC e Chiese dell’Asia: ripristinare la democrazia

Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC), Conferenza cristiana dell'Asia

Il 4 marzo anche il Consiglio ecumenico delle Chiese e la Conferenza cristiana dell’Asia hanno pubblicato una Dichiarazione sulla situazione attuale in Myanmar, in cui condannano il golpe militare del 1° febbraio e chiedono il ritorno alla vita democratica (www.oikoumene.org; nostra traduzione dall’inglese).

Documenti, 2021-5

Servire un mondo ferito

Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso – Consiglio ecumenico delle Chiese

«Questo documento intende offrire un fondamento cristiano per una solidarietà interreligiosa che può ispirare e confermare, in cristiani di tutte le Chiese, l’impulso a servire un mondo ferito non solo dalla pandemia di COVID-19, ma anche da molte altre piaghe». Il Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) e il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso hanno pubblicato il 27 agosto scorso un documento congiunto sulla pandemia provocata dal coronavirus. S’intitola La solidarietà interreligiosa al servizio di un mondo sofferente: un appello alla riflessione e all’azione dei cristiani durante e post-COVID-19 e ha lo scopo di stimolare le Chiese e le organizzazioni cristiane a riflettere sull’importanza della solidarietà interreligiosa in un mondo colpito dalla pandemia del COVID-19. «La sfida mondiale di rispondere a questa pandemia ci chiama ad accrescere una consapevole cooperazione ecumenica e interreligiosa».

Il CEC, fondato nel 1948 e con sede a Ginevra, collega più di 550 milioni di cristiani di 350 Chiese protestanti, anglicane, ortodosse e vecchiocattoliche, e s’impegna a mettere in rete le Chiese membri su progetti caritativi, sociali e di sviluppo.

Documenti, 2019-19

La pace in un mondo multireligioso

Consiglio ecumenico delle Chiese – Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso

«Un aspetto peculiare che contraddistingue la maggior parte dei conflitti attuali consiste nell’evidente e a volte drammatica associazione tra violenza e religione». Eppure «l’obiettivo essenziale della vera religione è quello di promuovere la pace: la religione autentica, quindi, non è parte del problema, bensì parte della soluzione». Consapevoli di questa realtà e della «responsabilità morale dei cristiani» e dei seguaci delle altre religioni in questo dilemma, il 21 maggio il Consiglio ecumenico delle Chiese e il Pontificio consiglio per il dialogo religioso hanno pubblicato un documento congiunto dal titolo Educazione alla pace in un mondo multireligioso. Una prospettiva cristiana.

Attraverso questo sussidio, i due organismi indicano il ruolo cruciale che l’educazione svolge nella promozione di una cultura di pace e incoraggiano le Chiese e le organizzazioni cristiane a «riflettere sulle radici strutturali di ciò che ha portato allo sconvolgimento della pace nel mondo», per promuovere un dibattito tra i seguaci delle religioni, coinvolgendo anche gli attori sociali e politici.