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Documenti, 3/2005, 01/02/2005, pag. 78

Senza la domenica non possiamo vivere

CEI – Consiglio permanente
La preparazione del XXIV Congresso eucaristico nazionale (Bari, 21-29.5.2005), a otto anni da quello di Bologna del 1997 (cf. Regno-att. 18,1997,519-525; Regno-doc. 19,1997,577-598), «ci aiuterà a vivere meglio» lo speciale anno eucaristico cominciato in ottobre, con il XLVIII Congresso eucaristico internazionale svoltosi in Messico e la lettera del papa Mane nobiscum Domine (Regno-doc. 19,2004,585ss): così il Consiglio episcopale permanente della CEI, nella lettera dell’1.11.2004 Senza la domenica non possiamo vivere, esorta le Chiese particolari in Italia, alle cui cure è affidato l’anno eucaristico, ad accogliere l’invito del pontefice, mettendo in luce «i tratti caratteristici che fanno della domenica l’elemento qualificante dell’identità e della vita dei cristiani». Nello «splendore della luce della risurrezione», il giorno del Signore è quello in «cui facciamo memoria del battesimo», ma anche il «giorno della Chiesa, che ricorda a ogni cristiano che non è possibile vivere individualisticamente la fede». Poiché «la celebrazione eucaristica domenicale non può esaurirsi dentro le nostre chiese, ma esige di trasformarsi in servizio di carità», in questo momento centrale per la comunità cristiana è necessario compiere quei «gesti profondamente umani e semplici che esprimono e realizzano la solidarietà, la condivisione, la speranza di un futuro migliore, la liberazione integrale dell’uomo».

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Leggi anche

Documenti, 2020-3

Prima gli orientamenti

CEI – Consiglio permanente, sessione invernale (20-22 gennaio 2020)

Come già preannunciato in settembre (cf. Regno-doc. 17,2019,534), i lavori del Consiglio permanente della CEI riunitosi in gennaio «si sono concentrati sull’esame della bozza degli Orientamenti pastorali per il quinquennio 2020-2025.

A fare da sfondo al testo è l’esortazione apostolica Evangelii gaudium», che i vescovi intendono rileggere intercettando «attese e sfide che oggi interpellano il paese», come afferma il Comunicato finale che qui pubblichiamo. Nel dibattito «è emersa la necessità di una maggiore lettura del contesto odierno (…) in grado di recuperare tematiche sociali ed ecclesiali».

Agli Orientamenti verrà dedicata l’Assemblea generale di maggio. Oltre agli appuntamenti già da tempo in agenda – l’Incontro del Mediterraneo (Bari, 19-23.2), le Settimane sociali (Taranto, 4-7.2.2021), il Congresso eucaristico (Matera, 16-19.9.2021), il Giubileo del 2025 –, il Consiglio permanente ha inoltre parlato del Servizio nazionale per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili nella Chiesa a un anno dalla sua istituzione e dei Lineamenta delle Settimane sociali.

Esso inoltre «ha dato ampio spazio al confronto sull’insegnamento della religione cattolica e, in particolare, al prossimo bando di concorso (non ancora indetto) per la copertura dei posti a ruolo degli insegnanti di religione cattolica nelle scuole primarie e secondarie».

Documenti, 2008-3

Il delicato momento del paese. CEI – Consiglio permanente Sessione invernale

CEI – Consiglio permanente, Sessione invernale
La frammentazione del paese, il relativismo etico (in particolare in materia di sessualità), alcune gravi emergenze sociali ed economiche, l’interpretazione della laicità: la «lettura esigente e senza ipocrisie» dell’attuale situazione italiana offerta dal card. Bagnasco in apertura della sessione invernale del Consiglio permanente della CEI ha suscitato grande attenzione da parte dell’opinione pubblica, anche per la quasi-coincidenza con l’apertura della crisi del governo Prodi (cf. Regno-att. 2,2008,1ss). A tali preoccupazioni il Consiglio permanente ha risposto assumendo una serie di conseguenti decisioni, che vanno dal tema della prossima assemblea (educazione dei giovani) a quelli di alcuni futuri documenti (il Mezzogiorno, la formazione all’impegno sociale, i vent’anni dell’otto per mille), fino alla costituzione di uno specifico «Comitato per il progetto culturale», con la significativa nomina del card. Ruini alla sua guida per un quinquennio. «Con tale scelta si vuole far emergere la consapevolezza che l’incontro tra fede e cultura che il progetto culturale intende promuovere costituisce un fattore organico alla struttura stessa» della CEI (Comunicato finale, n. 3).
Documenti, 2008-3

Le decisioni

CEI – Consiglio permanente, Sessione invernale
Comunicato finale