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Documenti, 3/2006, 01/02/2006, pag. 81

La nostra comune missione

Benedetto XVI al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede
Giustizia, libertà, perdono e riconciliazione, speranza: sono queste le parole strategiche attorno cui papa Benedetto XVI ha organizzato il suo primo discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, il 9 gennaio scorso. Per l’occasione il papa riprende le linee principali del messaggio inviato per la giornata mondiale della pace, dedicato al tema della verità: «Chi è impegnato per la verità non può non rifiutare la legge del più forte, che vive di menzogna e che – a livello nazionale e internazionale – ha tante volte segnato di tragedie la storia dell’uomo». Tra le emergenze internazionali che possono segnare la storia umana, il papa cita: la difesa dell’esistenza dello Stato d’Israele; lo sviluppo da parte del popolo palestinese delle proprie istituzioni democratiche; la condanna del terrorismo e della sua strumentalizzazione del fattore religioso, richiamando il rischio oramai effettivo di uno scontro di civiltà; il tema dell’accesso all’informazione dei popoli poveri; le diverse forme di schiavitù dovute alle povertà estreme; il rilancio del ruolo internazionale dell’ONU.

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