Documenti, 5/2008, 01/03/2008, pag. 162
Una parola pacata e serena. CEI - Consiglio permanente, prolusione del card. Angelo Bagnasco
«La vera Chiesa, la Chiesa del profondo, diremo con Romano Guardini,
è quella delle anime». La prolusione del card. Angelo Bagnasco,
presidente della CEI, al Consiglio permanente di primavera (10 – 13
marzo), è tutta improntata al dinamismo pastorale da infondere alle
Chiese locali. Ha meno politica. È meno dura e meno pessimista sul
paese, rispetto alla precedente (cf. Regno-doc. 3,2008,117) Lo stile riprende la sua prima prolusione da presidente (cf. Regno doc. 7,2007,
248). I passaggi sulle elezioni politiche del prossimo aprile mirano a
confermare la «linea di non coinvolgimento, come Chiesa, e dunque come
clero e come organismi ecclesiali, in alcuna scelta di schieramento
politico o di partito». «A noi vescovi può essere chiesto di dire una parola
sull’atteggiamento interiore con cui il paese si accinge ad affrontare questo appuntamento». Citando Benedetto XVI e Giovanni Paolo II, Bagnasco conferma che «la Chiesa non intende prendere nelle sue mani la
battaglia politica», anche se questo non coinvolgimento non equivale a
un disimpegno o a un disinteresse e vuole anche evitare che si produca
«una diaspora culturale dei cattolici». Nel riquadro riportiamo l’articolo,
non firmato, de L’Osservatore romano per l’anniversario dei Patti lateranensi nel quale la Santa Sede riprende il tema della collaborazione
nella distinzione tra Chiesa e stato in Italia.
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