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Documenti, 9/2008, 01/05/2008, pag. 267

Verità e giustizia: Libertà e verità. Incontro con i rappresentanti di altre religioni

Benedetto XVI
Il riconoscimento progressivo della natura trascendente dell’uomo e la «responsabilità di proteggere» i più deboli in ogni situazione vanno riconosciuti nella loro interconnessione anche con l’azione internazionale. È questo il centro del discorso pronunciato da Benedetto XVI di fronte all’Assemblea generale dell’ONU, il 18 aprile 2008, nel 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. La visita all’ONU era il momento più atteso dell’8° viaggio apostolico del papa fuori d’Italia, che ha avuto come meta gli Stati Uniti (15-21.4.2008; cf. Regnoatt. 8,2008,221ss). Ma il viaggio si è caratterizzato anche per altri aspetti: tra questi, l’incontro con i vescovi degli Stati Uniti, pastori di «una delle più vaste» e «più influenti» comunità cattoliche del mondo, segnata tuttavia negli ultimi anni dalla «grande sofferenza» delle violenze sessuali dei sacerdoti nei confronti dei minori (cf. riquadro a p. 265); gli incontri con i rappresentanti di altre religioni, e in particolare con gli ebrei, cui il papa ha consegnato un messaggio per la festa di Pesah; l’incontro con il presidente George W. Bush e la preghiera pronunciata a Ground Zero, là dove sorgevano le Torri gemelle abbattute dagli attentati terroristici del 2001 (cf. riquadri alle pp. 261 e 274).

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Leggi anche

Documenti, 2023-3

Joseph Ratzinger: il mio testamento spirituale

Joseph Ratzinger / Benedetto XVI

Il 31 dicembre 2022, giorno della morte di Joseph Ratzinger (Benedetto XVI), la Sala stampa della Santa Sede ha diffuso il testamento spirituale del papa emerito, datato 29 agosto 2006 (www.vatican.va) .

 

Documenti, 2022-5

La mia sincera domanda di perdono

Lettera del papa emerito circa il rapporto sugli abusi nell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga; Analisi dei fatti

Benedetto XVI

La risposta agli addebiti contenuti nel Rapporto di Monaco (Regno-doc. 3,2022,85) nei confronti del papa emerito, riferiti al suo episcopato (1977-1982), ha seguito due linee. Un’Analisi dei fatti di taglio giuridico, esposta da un collegio difensivo composto da tre canonisti (Mückl, Pree, Korta) e da un avvocato (Brennecke). E quella, firmata di persona da Joseph Ratzinger, che andasse al cuore delle ferite delle vittime, colpite anche da una catena di responsabilità che spesso le ha messe sotto silenzio. Quindi, chiedendo perdono. Con una lettera, firmata l’8 febbraio, egli ha offerto un vero atto di confessione. «In ogni messa – afferma Benedetto – preghiamo il Dio vivente pubblicamente di perdonare la nostra colpa, la nostra grande e grandissima colpa. È chiaro che la parola “grandissima” non si riferisce allo stesso modo a ogni giorno, a ogni singolo giorno. Ma ogni giorno mi domanda se anche oggi io non debba parlare di grandissima colpa». Il testo ripercorre le tappe di una vita da pontefice che è stata profondamente segnata dalla lotta alla «sporcizia» nella Chiesa: «In tutti i miei incontri (…) con le vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti, ho guardato negli occhi le conseguenze di una grandissima colpa e ho imparato a capire che noi stessi veniamo trascinati in questa grandissima colpa quando la trascuriamo o quando non l’affrontiamo con la necessaria decisione e responsabilità, come troppo spesso è accaduto e accade».

 

Documenti, 2019-9

La Chiesa e lo scandalo degli abusi sessuali

Joseph Ratzinger / Benedetto XVI

Nel pieno della crisi del 2018-2019 legata alle violenze sessuali commesse da chierici e religiosi su minori, mentre papa Francesco ideava e convocava il vertice con i presidenti di tutte le conferenze episcopali (21-24.2.2019; Regno-doc. 5,2019,133; Regno-att. 6,2019,131), anche il card. Joseph Ratzinger ha «messo insieme degli appunti con i quali fornire qualche indicazione che potesse essere di aiuto in questo momento difficile». Questi «appunti», originariamente stesi per la rivista del clero bavarese Klerusblatt, sono stati pubblicati l’11 aprile in diverse lingue (in italiano dal Corriere della sera e dall’agenzia Acistampa) con il titolo La Chiesa e lo scandalo degli abusi sessuali.

Il testo è composto di tre parti: nella prima il papa emerito, come afferma egli stesso nell’introduzione, tenta «molto brevemente di delineare in generale il contesto sociale della questione»; poi esamina le «conseguenze di questa situazione nella formazione e nella vita dei sacerdoti»; e infine sviluppa «alcune prospettive per una giusta risposta da parte della Chiesa». La radice del problema degli abusi, individuata da papa Francesco nel clericalismo radicato nella Chiesa, è invece additata dal card. Ratzinger nella liberazione sessuale nata dalla rivoluzione del 1968.