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Documenti, 1/2010, 01/01/2009, pag. 59

Quale guerra, quale pace. Barack Obama (presidente USA), premio Nobel 2009 per la pace

B.H. Obama
«Con gli occhi aperti, possiamo capire che ci sarà la guerra e batterci per la pace». Con queste parole il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha concluso e in certo senso sintetizzato il discorso pronunciato al ritiro del premio Nobel per la pace, a Oslo il 10 dicembre scorso. Incorniciato da due citazioni di Martin Luther King (a sua volta premio Nobel, ed evocato insieme a Gandhi) e una di John F. Kennedy e, a detta di molti osservatori, ispirato agli scritti di Reinhold Niebhur, il testo procede dall’analisi «delle questioni che si devono porre alle nostre menti e ai nostri cuori nel momento in cui decidiamo di scendere in guerra » (concetto di guerra giusta, necessità dell’uso della violenza, valore delle norme internazionali e delle azioni condotte multilateralmente, rispetto delle regole di condotta) all’indicazione di «tre vie attraverso le quali possiamo creare una pace giusta e duratura»: fermezza delle istituzioni internazionali nel sanzionare i paesi che infrangono le regole; sostegno dei diritti umani come precondizione di una pace duratura; opportunità e sicurezza economica diffuse perché una pace giusta è anche libertà dal bisogno.

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