D
Documenti
Documenti, 17/2010, 01/10/2010, pag. 551

La vita quotidiana reclama risposte

Azione cattolica italiana
Anche l’Azione cattolica italiana ha invitato il paese a riaccendere una radicale e nuova attenzione ai problemi reali e concreti che gli italiani vivono ogni giorno, nella vita feriale, attraverso un messaggio, di cui riportiamo ampi stralci, nell’ambito del Convegno dei presidenti e degli assistenti diocesani – «Eucaristia e vita quotidiana» –, svoltosi ad Ancona dal 10 al 12 settembre.

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Documenti, 2013-3

Alla vigilia delle elezioni. Comunicato del Consiglio nazionale dell’Azione cattolica italiana

Il Consiglio nazionale dell’Azione cattolica italiana
Le prossime elezioni politiche (24-25.2) hanno posto a più riprese il dibattito sul futuro del mondo cattolico nella società italiana (cf. Regno-att. 2,2013,1). E le associazioni d’ispirazione cristiana hanno colto l’occasione per pubblicare comunicati stampa sia sui contenuti dei diversi programmi politici sia sul loro rapporto con i candidati che provengono dalle loro file e impegnati in liste diverse. Oltre a CL (Regno-doc. 1,2003,20), vi sono state dichiarazioni di ACLI, S. Egidio e Rinnovamento (cf. riquadro a p. 86s) e dell’Azione cattolica, la più antica tra le associazioni laicali. In particolare, il Consiglio nazionale riunito a Roma il 19 gennaio sottolinea come l’associazione «è convinta che oggi l’Italia abbia bisogno di una stagione politica stabile e autorevole. (…) Ai nostri concittadini, pur legittimamente affaticati e indignati (…) dal malcostume delle classi dirigenti, chiediamo di saper distinguere per non confondere». Invita poi a non cedere il passo alla «rassegnazione astensionista o alla polemica fine a se stessa», ma a partecipare «attivamente per il bene comune, contro ogni approccio retorico o qualunquista».
Documenti, 2003-17

Statuto aggiornato

Azione cattolica italiana
Dopo più di trent’anni lo Statuto dell’Azione cattolica italiana, «carta di grande valore simbolico, perché dice la nostra identità» (Bignardi), viene modificato all’interno della prima Assemblea nazionale straordinaria dell’associazione, dal tema «La storia si fa profezia. L’Azione cattolica per una nuova missione» (Roma, Domus Pacis, 12-14 settembre 2003). Il nuovo Statuto sostituisce quello del 1969, approvato ad experimentum all’indomani del concilio Vaticano II, e che ha visto, secondo le parole della presidente nazionale Paola Bignardi, l’Azione cattolica impegnata «a tradurre in esperienza le intuizioni conciliari». La versione presentata in assemblea è stata approvata dal Consiglio nazionale il 31 agosto, dopo che una prima stesura, approvata il 20-22 giugno, aveva dato luogo a diverse richieste di modifica. La discussione che ha animato i mesi precedenti all’assemblea, come pure gli interventi nel corso dei lavori, ha riguardato principalmente la struttura delle associazioni diocesane (artt. 21-23), il ruolo della presidenza nazionale e il rischio di una deriva movimentistica (art. 28), nonché l’assenza nello Statuto (art. 40) dell’indicazione sulla natura giuridica (associazione pubblica o privata di fedeli). Il documento è ora all’esame della Conferenza episcopale italiana, a cui spetta la ratifica.
Documenti, 2003-17

Chiesa in Italia: Il nuovo Statuto

Azione cattolica italiana
Dopo più di trent’anni lo Statuto dell’Azione cattolica italiana, «carta di grande valore simbolico, perché dice la nostra identità» (Bignardi), viene modificato all’interno della prima Assemblea nazionale straordinaria dell’associazione, dal tema «La storia si fa profezia. L’Azione cattolica per una nuova missione» (Roma, Domus Pacis, 12-14 settembre 2003). Il nuovo Statuto sostituisce quello del 1969, approvato ad experimentum all’indomani del concilio Vaticano II, e che ha visto, secondo le parole della presidente nazionale Paola Bignardi, l’Azione cattolica impegnata «a tradurre in esperienza le intuizioni conciliari». La versione presentata in assemblea è stata approvata dal Consiglio nazionale il 31 agosto, dopo che una prima stesura, approvata il 20-22 giugno, aveva dato luogo a diverse richieste di modifica. La discussione che ha animato i mesi precedenti all’assemblea, come pure gli interventi nel corso dei lavori, ha riguardato principalmente la struttura delle associazioni diocesane (artt. 21-23), il ruolo della presidenza nazionale e il rischio di una deriva movimentistica (art. 28), nonché l’assenza nello Statuto (art. 40) dell’indicazione sulla natura giuridica (associazione pubblica o privata di fedeli). Il documento è ora all’esame della Conferenza episcopale italiana, a cui spetta la ratifica.