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Documenti, 5/2010, 01/03/2010, pag. 173

Valori non negoziabili. In vista delle elezioni regionali:Comunicato dei vescovi dell'Emilia Romagna

I vescovi della regione Emilia Romagna
I «valori non negoziabili» – scrivono i vescovi dell’Emilia Romagna in un comunicato diffuso il 27 febbraio «in vista delle elezioni regionali» – costituiscono «l’orizzonte immutabile di ogni giudizio e di ogni impegno cristiano nella società… Perciò la coscienza cristiana rettamente formata non permette di favorire col proprio voto l’at tuazione di un programma politico o la promulgazione di leggi che non siano coe renti coi valori sopraddetti». Nell’elenco dettagliato di tale «comples so di beni» rientrano anche «l’accoglienza ai migranti nel rispetto della dignità della loro persona» (cf. riquadro a p. 172) e «la sacralità della famiglia naturale, fondata sul matrimonio», dalla cui «crisi di giudizio circa il suo bene» l’arcivescovo di Bologna, card. Caf farra, aveva preso le mosse per diffondere, il 13 febbraio, una ferma nota dottrinale intorno alla responsabilità che incombe allo stato di non equiparare in alcun modo il matrimonio tra un uomo e una donna alle unioni omosessuali. «È impossibile ritenersi cattolici se in un modo o nell’altro si riconosce il di ritto al matrimonio fra persone dello stesso sesso», conclude la nota rivolgendosi alla coscienza dei cattolici della Chiesa di Bologna che rivestono responsabilità pubbliche.

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I «valori non negoziabili» – scrivono i vescovi dell’Emilia Romagna in un comunicato diffuso il 27 febbraio «in vista delle elezioni regionali» – costituiscono «l’orizzonte immutabile di ogni giudizio e di ogni impegno cristiano nella società… Perciò la coscienza cristiana rettamente formata non permette di favorire col proprio voto l’at tuazione di un programma politico o la promulgazione di leggi che non siano coe renti coi valori sopraddetti». Nell’elenco dettagliato di tale «comples so di beni» rientrano anche «l’accoglienza ai migranti nel rispetto della dignità della loro persona» (cf. riquadro a p. 172) e «la sacralità della famiglia naturale, fondata sul matrimonio», dalla cui «crisi di giudizio circa il suo bene» l’arcivescovo di Bologna, card. Caf farra, aveva preso le mosse per diffondere, il 13 febbraio, una ferma nota dottrinale intorno alla responsabilità che incombe allo stato di non equiparare in alcun modo il matrimonio tra un uomo e una donna alle unioni omosessuali. «È impossibile ritenersi cattolici se in un modo o nell’altro si riconosce il di ritto al matrimonio fra persone dello stesso sesso», conclude la nota rivolgendosi alla coscienza dei cattolici della Chiesa di Bologna che rivestono responsabilità pubbliche.