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Documenti, 11/2011, 01/06/2011, pag. 378

Cattolici a confronto. Mons. Mariano Crociata a parlamentari cattolici

M. Crociata
Poiché i cattolici anche in politica sono oggi «su fronti diversi» c’è necessità «di ritrovare sempre di nuovo le fila di un legame che precede ogni differenziazione», per andare oltre – attraverso il «dialogo» – il «carattere contingente della scelta politica di schieramento». È l’auspicio che mons. Crociata, segretario generale della CEI, ha formulato intervenendo a un incontro di parlamentari cattolici di diversi schieramenti politici organizzato presso la Camera dei deputati il 30 maggio scorso e intitolato «Cattolici e cattolici a confronto». Da un lato – ha proseguito mons. Crociata – ciò implica che «nessuna scelta politica può tradurre compiutamente la visione cristiana» e dall’altro che la fede deve poter incidere anche sulle scelte politiche. Tuttavia – ha messo in guardia il presule – «riconoscere la presenza di Dio nello spazio pubblico» non deve dare adito a «equivoci integralistici», ma bensì mantenere «lo statuto secolare autonomo delle realtà terrene». Oggi – ha concluso – «la presenza dei cattolici nei vari partiti è una scommessa e una chance affinché la politica prenda la piega di un concorso costruttivo e non lacerante, alla ricerca del bene comune e non solo di quello di una parte».

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La nuova evangelizzazione e la Chiesa in Italia: per un nuovo annuncio. Osservazioni pastorali

M. Crociata
«Di che cosa parliamo quando parliamo di nuova evangelizzazione?». Consapevole della tentazione di «gattopardismo pastorale» – il «dire di voler cambiare tutto, perché tutto resti come prima» – e del rischio di insignificanza (il «farsi sempre più vago e impreciso») che grava su un tale «lemma-ombrello», il segretario generale della Conferenza episcopale, mons. Mariano Crociata, traccia una storia del concetto e analizza le sue ricadute nella situazione pastorale italiana. Descritta con l’immagine del «cantiere», nel quale deve essere presa con decisione la via del «secondo (primo) annuncio», anche la Chiesa in Italia si confronta oggi con il «nuovo stile di Chiesa» che papa Francesco ha espresso attraverso le immagini del «riscaldare il cuore» e del «curare le ferite». Il mutato contesto socio-culturale, «che porta con sé un’esigenza di autenticità, di scelta in prima persona nella libertà», richiamo «a una relazionalità ricca e positiva»; e insieme l’urgenza della «missione laicale» e l’«inesauribile attualità del Vangelo» emergono al presente come declinazione di quel «nuova», che «costituisce la variabile di un compito che la Chiesa vive da duemila anni».
Documenti, 2012-1

Confronto e aspettative. 51a Assemblea generale della Conferenza dei superiori maggiori (CISM)

A. Lorenzelli, M. Crociata
«Siamo in una stagione di potatura, non di disboscamento»: con questa immagine il presidente della Conferenza italiana dei superiori maggiori (CISM), p. Alberto Lorenzelli, ha sintetizzato nella sua relazione di apertura il momento di «affanno», ma al tempo stesso di potenzialità vive da esprimere in modo nuovo, che sperimenta oggi la vita religiosa nel nostro paese. Nel corso della 51a Assemblea generale italiana della CISM sul tema «Confronto e aspettative sul futuro della Chiesa in Italia. Quale compito dei religiosi?» (Firenze, 7-11 novembre 2011) il ruolo dei consacrati nella Chiesa italiana è stato l’oggetto dell’intervento del segretario della Conferenza episcopale italiana, mons. Mariano Crociata, su «Religiosi e Chiesa locale. Convergenze e divergenze nell’interazione ecclesiale» (10 novembre). Oltre a essere segno della dimensione universale della Chiesa e della fraternità come espressione della sequela di Gesù e della comunione vissuta, oggi la vita consacrata deve assumere un particolare rilievo nella pastorale a partire dalla sua secolare esperienza e diffusa presenza nell’ambito educativo.
Documenti, 2012-1

Confronto e aspettative. Religiosi e Chiesa locale

M. Crociata
«Siamo in una stagione di potatura, non di disboscamento»: con questa immagine il presidente della Conferenza italiana dei superiori maggiori (CISM), p. Alberto Lorenzelli, ha sintetizzato nella sua relazione di apertura il momento di «affanno», ma al tempo stesso di potenzialità vive da esprimere in modo nuovo, che sperimenta oggi la vita religiosa nel nostro paese. Nel corso della 51a Assemblea generale italiana della CISM sul tema «Confronto e aspettative sul futuro della Chiesa in Italia. Quale compito dei religiosi?» (Firenze, 7-11 novembre 2011) il ruolo dei consacrati nella Chiesa italiana è stato l’oggetto dell’intervento del segretario della Conferenza episcopale italiana, mons. Mariano Crociata, su «Religiosi e Chiesa locale. Convergenze e divergenze nell’interazione ecclesiale» (10 novembre). Oltre a essere segno della dimensione universale della Chiesa e della fraternità come espressione della sequela di Gesù e della comunione vissuta, oggi la vita consacrata deve assumere un particolare rilievo nella pastorale a partire dalla sua secolare esperienza e diffusa presenza nell’ambito educativo.