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Documenti, 21/2011, 01/12/2011, pag. 676

Sulla via di Emmaus. Lettera pastorale di mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto

B. Forte
«Ci sembra a volte di rispondere a domande che nessuno pone o di porre domande che non interessano più nessuno!». Parlare della «sfida educativa» – tema degli Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio in corso – a partire dall’icona dei discepoli di Emmaus è quanto si propone mons. Bruno Forte nella sua lettera pastorale alla diocesi di Chieti-Vasto, pubblicata lo scorso 8 settembre. «L’annuncio del senso e della bellezza della vita vista nell’orizzonte di Dio e del suo eterno amore» non va dato per scontato: «Chi educa non dovrà mai dimenticare che la posta in gioco è la scelta decisiva della persona, l’opzione fondamentale che qualificherà il suo stile di vita». Avere tempo per l’altro; accompagnarlo nel rispetto dei suoi tempi; essere con lui, prima che per lui; stimolarne le scelte sapendo ammonire con amore; schiudere orizzonti e accendere la passione per la vita «aprendo il cuore a una speranza affidabile». Sono questi i caratteri di un’esperienza fondamentale, «trasmettere ai nostri ragazzi quanto per noi veramente conta», che risaltano alla luce dell’icona biblica. «L’educazione – conclude mons. Forte – o genera testimoni liberi e convinti di ciò per cui vivono, o fallisce il suo scopo».

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Leggi anche

Documenti, 2018-9

Giovani: motori del cambiamento

I vescovi italiani scrivono ai giovani

Vescovi toscani; mons. M. Delpini, mons. B. Forte, mons. I. Muser, mons. L. Tisi

L’anno 2018 vede la Chiesa cattolica dare un’attenzione particolare ai giovani, ai quali è dedicato il percorso sinodale che culminerà in ottobre con l’Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi su «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale» (Roma, 3-28 ottobre 2018). Mentre si attende la pubblicazione dell’Instrumentum laboris, alcuni vescovi italiani si sono rivolti direttamente ai giovani con lettere e messaggi.

Di seguito pubblichiamo:

– la lettera d’Avvento dei vescovi toscani, Ci siete molto cari. Per una Chiesa che sia la vostra casa, in Toscana oggi 14.12.2017;

– il Messaggio per i tuoi 18 anni di mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano, gennaio 2018, in www.chiesadimilano.it (titolazione redazionale);

– la Lettera ai giovani di mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti - Vasto, Quaresima - Pasqua 2018, in www.chieti.chiesacattolica.it;

– la Lettera ai giovani della nostra diocesi di mons. Ivo Muser, vescovo di Bolzano - Bressanone, 11 marzo 2018, in www.bz-bx.net;

– l’Omelia in coena Domini con lavanda dei piedi a 12 giovani di mons. Lauro Tisi, arcivescovo di Trento, 29 marzo 2018, in www.diocesitn.it.

Attualità, 2014-16

Il creato: responsabilità e relazione. Verso un'etica e una spiritualità ecologiche

B. Forte
La crisi ecologica che stiamo vivendo è effetto del dominio dell’uomo sul suo ambiente vitale, in un rapporto di strumentalizzazione che dipende anche dalla «svolta moderna» e dall’asservimento dell’ecosistema al mito del progresso. In questo è stato puntato il dito anche contro la tradizione ebraico-cristiana, che avrebbe determinato lo sviluppo di un’etica del dominio fortemente antropocentrica. Se l’analisi delle responsabilità teologiche della crisi ecologica evidenzia un intreccio dialettico di diversi elementi, è giusto chiedersi (B. Forte) quale concezione teologica e morale vada sviluppata per fondare un rapporto responsabile fra l’uomo e il suo ambiente. La rivelazione biblica e poi la tradizione cristiana – Benedetto, Ignazio di Loyola – sviluppano una visione di questo rapporto che insiste sulle dimensioni creative e contemplative del lavoro e della festa. Ma è soprattutto nel Cantico di frate Sole di Francesco d’Assisi che – a partire dalla sofferenza e dalla contemplazione insieme – si ricrea il nesso fraterno con il «tu» del creato, dove l’esperienza del perdono dell’Altissimo rende possibile la riconciliazione e l’amore tra le creature (P. Stefani).
Documenti, 2013-17

La Chiesa, madre dei credenti

Mons. B. Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto
«È nel desiderio di farla conoscere e amare che scrivo questa lettera sulla Chiesa, non da spettatore distaccato, ma da testimone che da essa ha ricevuto il dono più grande, la fede». È con il cuore e «lo sguardo della fede» che mons. Bruno Forte, arcivescovo di Cheti-Vasto, descrive la Chiesa – «che amo e in cui credo» – nella lettera pastorale scritta per l’anno diocesano 2013-2014 e recentemente presentata. Una Chiesa «del dialogo e della missione», che ha il volto bello e riconoscibile della Chiesa del Concilio, a cominciare dalla centralità assegnata al «mistero della presenza di Dio», che la rende «icona della Trinità, comunione di uomini e donne, adulti e responsabili». Una comunione che è necessaria per vivere, scrive Forte, «di fronte all’arcipelago, che è spesso la società in cui viviamo», dove la Chiesa deve suscitare e coltivare «relazioni di rispetto e di amore, che siano un’immagine eloquente della comunione trinitaria e accendano in chi è lontano il desiderio di Dio e dell’esperienza del suo amore». È il volto di una comunità profetica, capace di trasmettere la gioia e la bellezza» del Vangelo.