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Documenti
Documenti, 11/2013, 01/06/2013, pag. 343

Il dono della fede: l’icona dei Magi. 36° Convegno delle Caritas diocesane, Montesilvano (PE)

B. Forte
«Educare alla fede per essere testimoni di umanità. “La fede che si rende operosa per mezzo della carità” (Gal 5,6)» era il titolo del 36o convegno nazionale delle Caritas diocesane (Montesilvano [PE] 15-18.4.2013), dove mons. Bruno Forte è intervenuto con una relazione di taglio teologico- pastorale. Dopo aver preso in considerazione la possibilità di un’educazione alla fede come «cammino coinvolgente» all’incontro con un Dio-fatto uomo, attraverso «l’itinerario catecumenale» rappresentato dal Vangelo di Marco, l’arcivescovo di Chieti – Vasto ha esplicitato il percorso ricorrendo a un’icona biblica: i Magi che giungono a Betlemme «guidati da una stella». Il loro cammino, concluso nel tempo del racconto evangelico, viene dilatato nel l’oggi attraverso la suggestiva riproposizione di versi sulla ricerca della fede scritti da alcuni letterati e poeti del Novecento italiano: Margherita Guidacci, Renzo Barsacchi, Elena Bono, Ada Negri, Giovanni Papini.

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Documenti, 2018-9

Giovani: motori del cambiamento

I vescovi italiani scrivono ai giovani

Vescovi toscani; mons. M. Delpini, mons. B. Forte, mons. I. Muser, mons. L. Tisi

L’anno 2018 vede la Chiesa cattolica dare un’attenzione particolare ai giovani, ai quali è dedicato il percorso sinodale che culminerà in ottobre con l’Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi su «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale» (Roma, 3-28 ottobre 2018). Mentre si attende la pubblicazione dell’Instrumentum laboris, alcuni vescovi italiani si sono rivolti direttamente ai giovani con lettere e messaggi.

Di seguito pubblichiamo:

– la lettera d’Avvento dei vescovi toscani, Ci siete molto cari. Per una Chiesa che sia la vostra casa, in Toscana oggi 14.12.2017;

– il Messaggio per i tuoi 18 anni di mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano, gennaio 2018, in www.chiesadimilano.it (titolazione redazionale);

– la Lettera ai giovani di mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti - Vasto, Quaresima - Pasqua 2018, in www.chieti.chiesacattolica.it;

– la Lettera ai giovani della nostra diocesi di mons. Ivo Muser, vescovo di Bolzano - Bressanone, 11 marzo 2018, in www.bz-bx.net;

– l’Omelia in coena Domini con lavanda dei piedi a 12 giovani di mons. Lauro Tisi, arcivescovo di Trento, 29 marzo 2018, in www.diocesitn.it.

Attualità, 2014-16

Il creato: responsabilità e relazione. Verso un'etica e una spiritualità ecologiche

B. Forte
La crisi ecologica che stiamo vivendo è effetto del dominio dell’uomo sul suo ambiente vitale, in un rapporto di strumentalizzazione che dipende anche dalla «svolta moderna» e dall’asservimento dell’ecosistema al mito del progresso. In questo è stato puntato il dito anche contro la tradizione ebraico-cristiana, che avrebbe determinato lo sviluppo di un’etica del dominio fortemente antropocentrica. Se l’analisi delle responsabilità teologiche della crisi ecologica evidenzia un intreccio dialettico di diversi elementi, è giusto chiedersi (B. Forte) quale concezione teologica e morale vada sviluppata per fondare un rapporto responsabile fra l’uomo e il suo ambiente. La rivelazione biblica e poi la tradizione cristiana – Benedetto, Ignazio di Loyola – sviluppano una visione di questo rapporto che insiste sulle dimensioni creative e contemplative del lavoro e della festa. Ma è soprattutto nel Cantico di frate Sole di Francesco d’Assisi che – a partire dalla sofferenza e dalla contemplazione insieme – si ricrea il nesso fraterno con il «tu» del creato, dove l’esperienza del perdono dell’Altissimo rende possibile la riconciliazione e l’amore tra le creature (P. Stefani).
Documenti, 2013-17

La Chiesa, madre dei credenti

Mons. B. Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto
«È nel desiderio di farla conoscere e amare che scrivo questa lettera sulla Chiesa, non da spettatore distaccato, ma da testimone che da essa ha ricevuto il dono più grande, la fede». È con il cuore e «lo sguardo della fede» che mons. Bruno Forte, arcivescovo di Cheti-Vasto, descrive la Chiesa – «che amo e in cui credo» – nella lettera pastorale scritta per l’anno diocesano 2013-2014 e recentemente presentata. Una Chiesa «del dialogo e della missione», che ha il volto bello e riconoscibile della Chiesa del Concilio, a cominciare dalla centralità assegnata al «mistero della presenza di Dio», che la rende «icona della Trinità, comunione di uomini e donne, adulti e responsabili». Una comunione che è necessaria per vivere, scrive Forte, «di fronte all’arcipelago, che è spesso la società in cui viviamo», dove la Chiesa deve suscitare e coltivare «relazioni di rispetto e di amore, che siano un’immagine eloquente della comunione trinitaria e accendano in chi è lontano il desiderio di Dio e dell’esperienza del suo amore». È il volto di una comunità profetica, capace di trasmettere la gioia e la bellezza» del Vangelo.