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Documenti, 11/2014, 01/06/2014, pag. 373

Cento anni dopo. Memoria cristiana della Grande guerra

Mons. Luc Ravel
«Commemorare permette alla Chiesa di evangelizzare il suo tempo proponendo una visione della storia come scrittura di una storia santa». A partire dal significato che la fede cristiana attribuisce alla storia e alla lettura dei suoi avvenimenti, mons. Luc Ravel, ordinario militare francese, propone in un documento pubblicato in marzo una riflessione sui cento anni dallo scoppio della prima guerra mondiale, che permetta alla Chiesa di «fare memoria insieme» e di proporre delle iniziative durante il ciclo delle commemorazioni, che in Francia ha preso avvio nel novembre 2013 e proseguirà per alcuni anni. «Se è stato possibile affermare che “all’alba del XX secolo, nazionalismo e internazionalismo si confrontano”, all’inizio del XXI secolo è sempre da ripensare e da mettere in atto una sana articolazione fra una rinnovata autorità politica mondiale, alla quale i nostri papi fanno appello, e sovranità nazionali senza le quali la persona umana non può trovare la propria pienezza. I tentativi infelici sortiti dalla Grande guerra ci orientano verso nuovi equilibri ove la memoria non si trovi più mutilata di Dio».

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