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Documenti, 14/2015, 17/04/2015, pag. 14

Il nazionalismo dell'esclusione

Conferenza delle Commissioni giustizia e pace d'Europa
«Per i cristiani, la nazione non può rappresentare il valore supremo e ogni sentimento di supremazia nazionale è ingiustificabile». Un appello contro i nazionalismi e le esclusioni politiche e sociali risorgenti è stato lanciato, lo scorso 18 febbraio, all’inizio della Quaresima, dalla Conferenza delle 31 Commissioni giustizia e pace d’Europa (Justitia et Pax Europa) in una nota che ha lanciato l’iniziativa annuale congiunta per il 2015. Un fenomeno trasversale che «suscita molte inquietudini», lo definisce la nota, che si è evidenziato nei risultati delle recenti elezioni regionali, nazionali ed europee. L’invito a tutti gli attori della società civile è quello di «manifestare una reazione ferma alla crescita del razzismo e della xenofobia». La legittima rivendicazione dell’autonomia nazionale non può essere perseguita a scapito del «rispetto della dignità umana», che sta al cuore del progetto europeo. Ai responsabili politici si chiede, infatti, di rinnovare l’impegno a favore dell’integrazione europea «attraverso una lettura positiva e una critica costruttiva del processo e resistendo alla tentazione di fare dell’Unione Europea il capro espiatorio di fronte a problemi che hanno origini nazionali».

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