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Documenti, 14/2015, 17/04/2015, pag. 7

Nazione martire, nazione risorta

Lettera enciclica per il centenario del genocidio

Karekin II, catholicos di tutti gli armeni
«Il centenario del genocidio degli armeni è davanti a noi, e le nostre anime risuonano di una potente richiesta di verità e giustizia che non sarà messa a tacere». Con una solenne lettera enciclica, pubblicata lo scorso 28 dicembre, il patriarca supremo e catholicos della Chiesa apostolica armena Karekin II ha ufficialmente aperto le celebrazioni per il centenario del genocidio armeno. Il massacro di circa un milione e mezzo di armeni, avvenuto con la fine dell’Impero ottomano, è stato qualificato «genocidio» dalla Conferenza di Parigi del 1920. Da allora il «Metz Yeghern» («Grande Male») ha ottenuto lo stesso riconoscimento ufficiale da parte di una ventina di stati; la Turchia si è sempre rifiutata di concedere il riconoscimento. «Un secolo fa era difficile credere in un futuro per il popolo armeno. Tuttavia una nuova alba è sorta. Con la grazia del Signore, il nostro popolo è risorto dalla morte», scrive Karekin, che nella lettera annuncia per il prossimo 23 aprile una solenne liturgia «per canonizzare i figli e figlie [dell’Armenia] che hanno accettato il martirio come santi “per la fede e per la patria”» e proclama il 24 aprile «Giornata della memoria per i santi martiri del genocidio».

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