D
Documenti
Documenti, 3/2016, 01/02/2016, pag. 108

Crea in me un cuore puro

Dichiarazione sulla pornografia

Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti
«Le vittime della pornografia sono molte. Ogni persona che vi appare è amata da Dio nostro Padre ed è figlia o figlio di qualcuno. La loro dignità è violata in quanto ciascuna di queste persone è usata per il piacere e il profitto altrui. La pornografia ha connessioni con la tratta di esseri umani a scopi sessuali e con lo sfruttamento sessuale a fini commerciali in tutto il mondo». Nella dichiarazione Crea in me un cuore puro: una risposta pastorale alla pornografia, approvata quasi unanimemente il 17 novembre scorso dalla Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti (USCCB) nel corso dell’Assemblea generale a Baltimora, viene affrontato il serio problema pastorale e sociale della diffusione crescente della pornografia attraverso la Rete. Accanto ai risvolti psicologici e pastorali, un’attenta considerazione viene data al problema delle vittime che questo miliardario business produce: soprattutto elementi deboli, come i bambini e gli adolescenti, che come risultato dello sfruttamento e della violenza dell’industria pornografica ricevono danni indiretti, ma spesso anche diretti, dai quali occorrono molto tempo e risorse per un’eventuale guarigione. E la Chiesa, come «ospedale da campo», è chiamata a offrire amore, sostegno e speranza alle numerose persone coinvolte in questa forma di dipendenza.

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Documenti, 2023-3

Le consultazioni sinodali negli USA

Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti

«La riscoperta dell’ascolto come atteggiamento fondamentale di una Chiesa chiamata alla conversione continua è uno dei doni più preziosi dell’esperienza sinodale negli Stati Uniti». Lo afferma la Sintesi nazionale del popolo di Dio negli Stati Uniti d’America per la fase diocesana del Sinodo 2021-2023, pubblicata il 19 settembre 2022, che ha rielaborato quanto contenuto nelle sintesi delle consultazioni sinodali svoltesi nelle 16 regioni in cui sono state raggruppate le 178 diocesi e 18 eparchie della Chiesa cattolica USA per la fase diocesana della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione».

Il rapporto, che stima che al processo sinodale abbiano partecipato oltre 700.000 persone, racconta di una Chiesa che vuole fortemente ricostruire il proprio senso di comunità, colpito gravemente dalla crisi delle violenze sessuali e poi dalla pandemia di COVID-19, e la propria unità, percepita come gravemente danneggiata dalla polarizzazione politica. E lo stile sinodale è stato assunto come un metodo che potrà portare alla ricostruzione, nonostante sia stato vissuto da molti inizialmente con scetticismo.

Documenti, 2022-5

Il mistero dell’eucaristia

Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti

«Si commette un peccato mortale scegliendo liberamente, consapevolmente e volontariamente di fare qualcosa che comporta una materia grave e che si oppone alla carità, all’amore di Dio e del prossimo», e «una persona che riceve la santa comunione in stato di peccato mortale non solo non riceve la grazia che il sacramento trasmette, ma commette il peccato di sacrilegio, non mostrando la reverenza dovuta al sacro corpo e sangue di Cristo». Dopo essere stati dissuasi dalla Congregazione per la dottrina della fede dal formulare una linea di condotta (policy) nazionale sull’ammissione alla comunione di politici cattolici a favore delle leggi che permettono aborto, eutanasia o altri mali morali (cf. Regno-doc. 11,2021,346), alla fine la Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti ha approvato il documento Il mistero dell’eucaristia nella vita della Chiesa, il 17 novembre 2021 nel corso dell’Assemblea plenaria tenutasi a Baltimora.

Il problema dei politici cattolici pro aborto rimane in capo al vescovo diocesano: «È responsabilità speciale del vescovo diocesano adoperarsi per rimediare a situazioni che implicano azioni pubbliche in contrasto con la comunione visibile della Chiesa e la legge morale. Egli infatti deve custodire l’integrità del sacramento, la comunione visibile della Chiesa e la salvezza delle anime».

Documenti, 2019-7

Spalanchiamo i nostri cuori

Lettera pastorale contro il razzismo

Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti

Dopo gli eventi dell’agosto 2017 a Charlottesville, quando centinaia di uomini e donne aderenti all’ideologia del suprematismo bianco manifestarono con slogan razzisti e antisemiti e si scontrarono con un gruppo di contro-manifestanti, molte voci cattoliche negli Stati Uniti presero posizione contro il «peccato del razzismo». L’episcopato avviò una riflessione collegiale su quello che è stato definito il «peccato originale» degli Stati Uniti, e nel corso della sua assemblea generale a Baltimora, il 14 novembre 2018, ha approvato a larga maggioranza (241 a 3 con un’astensione) il documento Spalanchiamo i nostri cuori. Una lettera pastorale contro il razzismo.

La lettera evidenzia anche la natura strutturale del razzismo: «Gli effetti cumulativi dei peccati personali di razzismo sono all’origine di strutture sociali d’ingiustizia e di violenza che ci rendono tutti complici nel razzismo». E chiede perdono per quando questo peccato è stato compiuto «da responsabili e da membri della Chiesa cattolica – vescovi, sacerdoti, religiosi e laici – e dalle sue istituzioni»: «Esprimiamo il nostro profondo rammarico e il nostro pentimento per tali atti... Riconosciamo anche quei casi in cui non abbiamo fatto abbastanza o siamo rimasti in silenzio quando sono stati commessi gravi atti d’ingiustizia. Chiediamo perdono a tutti coloro che sono stati danneggiati da questi peccati commessi nel passato o nel presente».